DOPING | 16/09/2014 | 08:11
Una "svolta importante". Nel giorno in cui la procura antidoping del Coni ha convocato la pattinatrice Carolina Kostner per rispondere di una sua presunta complicità nel caso del suo ex fidanzato Alex Schwazer, fermato per Epo alla vigilia dei Giochi Olimpici di Londra 2012, il Garante per la protezione dei dati personali autorizza gli inquirenti del comitato olimpico italiano all'utilizzo di un nuovo strumento per la lotta al doping: l'Adams (Anti-Doping Administration and Management System), il sistema informatico online di gestione e amministrazione ideato e sviluppato dalla Agenzia Mondiale Antidoping (WADA).
"Sono particolarmente soddisfatto dell'esito del procedimento avviato con il Garante il quale ha riconosciuto la valenza di interesse pubblico delle attività di prevenzione e repressione del fenomeno del doping nello sport di competenza del Coni - afferma il presidente, Giovanni Malagò, che subito dopo la sua elezione si è speso per il raggiungimento di questo traguardo -. In quest'ottica, la possibilità di utilizzare il sistema Adams, una volta definite le procedure tecniche con la Wada, consentirà indubbi vantaggi operativi sia pratici sia strutturali e penso che si dimostrerà un potente strumento per incrementare ancora di più il livello della lotta al doping in Italia aumentando l'efficienza e l'efficacia delle attività antidoping poste in essere dal Coni".
Nello specifico, Adams consente l'utilizzo di un sistema unitario, a livello nazionale ed internazionale, di gestione delle informazioni sulla reperibilità degli atleti (i cosidetti "whereabouts"). E sono gli stessi atleti a fornire le proprie informazioni, accedendo al portale adams.wada-ama.org (anche tramite applicazione per lo smartphone). Quattro gli appuntamenti fissi (31 dicembre, 31 marzo, 31 giugno e 30 settembre) in cui ogni atleta dovrà compilare i propri "whereabouts", indicando cioè dove potrà essere rintracciato nei mesi successivi. Ma nel database di Adams, lanciato in fase pilota nel 2005, finiscono anche i risultati di laboratorio dei prelievi effettuati dalle diverse organizzazioni antidoping e le esenzioni terapeutiche. Esso permette di attuare inoltre un sistema di passaporto biologico degli atleti controllato direttamente dal Coni, aldilà di quelli di cui si sono già dotate alcune federazioni internazionali (atletica, ciclismo, del nuoto, sci e tennis).
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Questa decisione del garante cosa significa: che sino ad oggi tale sistema in Italia sino ad oggi era fuorilegge?
Vorrei capire le esperienze pilota delle varie Federazioni.
Oggi sulla Gazzetta due pagine sui fatti dell'Atletica leggera.
Ma i due medici coinvolti in quella vicenda di Schwarz hanno nel nome un'assonanza fonetica che mi ricorda due Medici operanti nelle strutture mediche del ciclismo a livello federale ed a livello internazionale: anzi uno controlla i passaporti biologici dei ciclisti a livello di UCI!
Ma solo questo fatto era ed é irregolare?: i prelievi dei campioni di sangue nei controlli "fuori-competizione" disposti dall'UCI ed eseguiti da venditori di cipolle al mercato di Fiesole sono in regola con la Legge italiana sulla professione medica (o meglio sono abusi dell'esercizio della professione medica?).
Ma nessuna parla, e si che il CONI ed il suo TNA, questi fatti li conoscono.
Ma certamente tanti sono stati salvati, come scrive la Gazzeta, al contrario do tanti ciclisti che sono stati mazziati giustamente: vorremmo solo capire perché gli altri invece sono stati salvati!
Sempre perché il problema come appare dall'inchiesta trentina, coinvolte erano le loro Federazioni.
Sono quindici anni che lo dico!