FRIULI. Martedì scatta il Giro

DILETTANTI | 31/08/2014 | 14:19
Jan Polanc è solo l’ultimo corridore dal talento cristallino che si è messo in mostra al grande pubblico durante il Giro della Regione Friuli Venezia Giulia. In oltre cinquant’anni di attività, la corsa a tappe per Elite e Under 23 è stato sempre un trampolino di lancio per corridori che, di lì a pochi anni, avrebbero segnato la storia del ciclismo mondiale. Felice Gimondi, Marino Basso, Claudio Corti, Claudio Chiappucci e Gilberto Simoni sono solo alcuni dei tanti nomi celebri che riempiono l’albo d’oro del Giro della Regione Friuli Venezia Giulia, oltre a tanti altri atleti che si sono distinti come Cadel Evans, Peter Sagan e il friulano Alessandro De Marchi. Quest’anno la corsa, organizzata dal patron Giovanni Cappanera, ricorderà la prima guerra mondiale, a cento anni dall’inizio del tragico conflitto.

Accompagnati dal ricordo dei fatti terribili della Grande Guerra, i futuri campioni del ciclismo mondiale si sfideranno senza esclusione di colpi, rendendo onore ai grandi fatti bellici che qui si svolsero, portando ancora una volta sulle strade di questa piccola regione di confine il meglio del ciclismo internazionale. Rimane invariato l'ormai collaudato tema dell'evento "per ville, castelli e borghi rurali”.

Martedì 2 settembre la prima giornata di gara si dividerà in due semitappe: a dare il via alla 51/a edizione del Giro della Regione Friuli Venezia Giulia sarà una cronosquadre di 20 km che si svolgerà ad Azzano Decimo su un percorso piatto, dove verranno premiati gli specialisti di questa particolare disciplina. Nel pomeriggio si terrà invece la seconda semitappa, che sulla carta dovrebbe essere un festival per le ruote veloci: lungo i 110 km che dividono Pasiano di Pordenone e Azzano Decimo, l’unico gpm di terza categoria è posto a metà tracciato.

Più imprevedibile sarà il finale della tappa che accompagnerà la carovana in Carnia, la Valvasone-Forni di Sopra, che si correrà il giorno seguente su una distanza di 170 km. Ma ancor prima che per l’aspetto agonistico, questa tappa sarà sicuramente colma di ricordi, in quanto si affronteranno le strade dove, il 10 settembre 2010, perse la vita Thomas Casarotto a soli 19 anni, dopo quattro giorni di terribile agonia.
Dal punto di vista tecnico, dopo il gpm di seconda categoria a Forgaria nel Friuli, non ci sarà più un metro di pianura fino all’arrivo, posizionato dopo un’altra ascesa di seconda categoria.

Il gruppo resterà ancora in provincia di Udine per la terza frazione, che presenta il primo vero e proprio arrivo in salita: dopo la partenza da Majano, i corridori supereranno i centri abitati di Buja e di San Daniele per affrontare un lungo tratto vallonato che li porterà a Gemona del Friuli. Da lì la strada sarà tutta in salita fino al muro finale di Resia, con gli ultimi 500 metri che presentano una pendenza massima del 12%.

Con la penultima tappa del Giro della Regione Friuli Venezia Giulia arrivano anche le prime salite di prima categoria: dopo la partenza da Cividale del Friuli, dove è ubicata la sede del comitato organizzatore, i corridori torneranno nella località di partenza per arrivare a Trinco, difficile asperità che farà una prima grossa selezione. Dopo il secondo passaggio a Cividale si salirà a Castelmonte, per un totale di 161 km. La pendenza media degli ultimi chilometri è vertiginosa, in quanto c’è una pendenza massima del 13%.

Il gran finale della 51/a edizione del Giro della Regione Friuli Venezia Giulia si terrà con la Palmanova-Muggia, 144 km molto complicati con le salite di Monte San Michele e di Hrvatini: quest’ultima, in particolare, è posta a pochi chilometri dal traguardo, e potrebbe permettere a un attaccante coraggioso di fare un’azione da applausi.

Passato, presente e futuro convivono quindi sui percorsi del Giro della Regione Friuli Venezia Giulia: cinque giornate da vivere intensamente, con le giovani promesse del ciclismo che si daranno battaglia su terreni che hanno visto sfidarsi vecchie glorie, e sullo sfondo la memoria della Grande Guerra. Muggia stabilirà definitivamente chi sarà il successore di Jan Polanc, vincitore finale dello scorso anno, ma siamo sicuri che tutti i corridori onoreranno al massimo delle loro possibilità questa storica manifestazione.
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