Sta diventando un tormentone, anzi lo è stato per tutto il Tour de France. Anche oggi domande su Vinokourov per Vincenzo Nibali: a porla David Walsh, responsabile dello sport per il Sunday Times e grande accusatore di Lance Armstrong. Che ha risposto con la consueta pacatezza e la consueta chiarezza: «Vinokourov ha pagato per i suoi errori, ma quello era un altro ciclismo e quella era un'altra Astana. I dirigenti del team hanno voluto un profondo rinnovamento a tutti i livelli, ci sono molti giovani in squadra, nuovi allenatori e nuovi tecnici».
Domanda anche sui risultati dei controlli, per i quali occorrono molti giorni.
«Non è vero che serve così tanto. Bastano tre o quattro giorni per scoprire se ci sono casi di positività» è stata la risposta secca della maglia gialla.
da Bergerac, Pier Augusto Stagi
Nell'allegato, potete ascoltare le parole di Nibali dedicate alla Astana.
Lo so già che qualcuno mi criticherà, ne sono consapevole però visto che oramai l'obiettività da quando Nibali è in giallo è stata persa. Lasciatemi fare questa riflessione che non è contro Nibali, ma contro il sistema e in particolare contro qualche addetto ai lavori. Esattamente un anno fa queste domande venivano fatte a Cris Froome che sulle salite era mostruoso e in conferenza stampa lo martellavano di domande sul doping, un anno fa ho sentito pochissime persone indignarsi,la maggior parte sopratutto noi italiani (io sono compreso in questa categoria) in qualche modo credevamo che queste domande fossero del tutto lecite visto le prestazioni. Ora queste le domande le fanno a Nibali e la situazione è esattamente capovolta....
Un anno fa molti dicevano che comparare i tempi e le prestazioni di Froome con quelli degli anni 90 era inutile perchè ci sono troppe variabili ora invece perchè il tempo di Nibali è 3' superiore a quella di Riis che ha ammesso l'uso di EPO il confronto si può fare le variabili non si tengono conto....
Si sta facendo lo stesso errore di qualche anno fa il vincente diventa un semidio e a lui tutto è concesso, forse dovremmo essere tutti meno tifosi e un po' più obiettivi.
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