In questi giorni il suo nome è stato un po’ sulla bocca di tutti. Non stiamo parlando di Vincenzo Nibali, che ieri non ha avuto problemi a conservare la maglia gialla conquistata domenica, ma del suo più recente predecessore, Rinaldo Nocentini. Il corridore aretino della AG2R, infatti, indossò per otto giorni consecutivi la maglia gialla al Tour de France 2009; ultimo italiano a vestire il simbolo del primato della corsa a tappe più importante al mondo, prima della straordinaria impresa di Nibali a Sheffield.
Memori di quel precedente, abbiamo deciso di contattare il “Noce” per la quarta puntata di “Velodrome, opinioni a confronto”, che ha accolto con piacere l’invito. Rendendosi protagonista di un approfondimento davvero interessante. «Ricordo quegli otto giorni in maglia gialla come i più belli della mia carriera», ha esordito Nocentini. «Anche un grande campione come Nibali, che ha già vinto il Giro e la Vuelta, ha cambiato proprio espressione. È una cosa più grande di noi». Proseguendo nella sua lucida analisi, il corridore della AG2R ha evidenziato le differenze tra quella sua esperienza e quella di Nibali: «La mia maglia gialla fu una sorpresa, ero a quel Tour per fare da gregario, poi mi ritrovai in maglia per otto giorni e per la squadra fu una cosa veramente grande. Nibali invece al Tour c’è andato per vincerlo e credo che nei prossimi giorni potrebbe lasciare ad altri la maglia per non spremere troppo la squadra». I primi tre giorni di gara di Nibali hanno convinto Nocentini, che vede «Contador al di sopra di tutti, senza però accantonare le possibilità di vittoria dello “Squalo”. Certamente uno dei più accreditati alla maglia gialla finale». Restando fiducioso nelle possibilità dei suoi compagni di squadra Romain Bardet e Jean-Christophe Peraud. «Penso che entrambi potranno ottenere degli ottimi piazzamenti in classifica generale».
Reduce da una prima parte di stagione davvero sfortunata, culminata nella bruttissima caduta di cui è stato vittima al Giro dei Paesi Baschi e che tutt’ora lo sta tenendo lontano dalle corse, Nocentini è pronto per un finale di stagione da protagonista: «Tornerò in gara al Giro di Vallonia, poi farò San Sebastian, Burgos e Vuelta, che correrò con l’obiettivo di fare una bella corsa, cercando le vittorie di tappa ma senza ambizioni di classifica». Puntando anche alla convocazione per i Mondiali di Ponferrada? «Sinceramente non è l’obiettivo primario. Sono più di due mesi con corro. fisicamente sono abbastanza riposato e il primo pensiero è quello di fare una bella Vuelta. Se riuscirò a prepararmi bene, sono convintissimo che farò un grosso finale di stagione; se poi il c.t. Davide Cassani riterrà comunque opportuno chiamarmi sarò non contento, di più. Ma è una cosa a cui in questo momento non sto pensando».
L’appuntamento con “Velodrome, opinioni a confronto” tornerà come sempre, questa sera, a partire dalle ore 21:30. Il debutto in terra francese avverrà all’insegna di un’altra tappa che si presenta adatta ai velocisti: Le Touquet (Paris-Plage)-Lille Métropole di 163 chilometri, che anticiperà la frazione del pavè di domani. Sarà ospite telefonico Sonny Colbrelli, il velocista del team Bardiani-CSF che dopo tanti piazzamenti è riuscito a rompere il ghiaccio aggiudicandosi nel mese di giugno, in rapida successione, una tappa al Giro di Slovenia e il Giro dell’Appennino.
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