«Grande Giro di Merda»: è l’affettuosa cartolina
di saluti di Kenny Dehaes, velocista belga, che in gara aveva il numero
113. L’ha cinguettata dopo esser finito fuori tempo massimo nella crono
sul Grappa: non si può dire che l’abbia presa bene. Colpa della catena:
durante la gara, gli si è rotta due volte. Non avendo al seguito
l’ammiraglia, ha tentato di arrangiarsi: a un impietosito tifoso che gli
ha suggerito di chiamare il 113, ha risposto secco ‘non posso: sono
io’. Niente da fare: il ritardo finale gli è costato l’esclusione. E lui
si è definitivamente scatenato.
Cacciato da un Giro che voleva
concludere a Trieste, Dehaes ha messo al bando educazione e stile: anche
in albergo gli è scesa la catena. Ha preso il telefonino a due mani e
si è attaccato a Twitter: «Mi avete trattato come un animale sul Gavia e
sullo Stelvio e ora mi mandate a casa dopo che mi si è rotta due volte
la catena», ha scritto in inglese. Completando l’opera in italiano:
‘Grande Giro di Merda’. Confermata una consuetudine: le prime cose che
uno straniero impara nel Paese che frequenta sono le parolacce.
Confermata
anche una tradizione: nella storia della pittura fiamminga, c’è anche
un De Haes, artista di fine Ottocento con tendenze realiste. E’ realista
anche il suo quasi omonimo, ma usa il pennello in un altro modo. Bye
bye Dehaes, corridore di una squadra incapace di declinare il verbo che
porta sulla maglia: Lotto. In realtà, si tratta di una lotteria: anche
il loro Giro lo è stato. Fedeli allo sponsor, hanno rispettato pure il
secondo finanziatore, che produce energia solare: in una corsa
accompagnata da pioggia, neve e grandine, non sono mai stati capaci di
ricaricarsi. Hanno comunque dimostrato di esser squadra: alla notizia
della cacciata di Dehaes, fermato da un guaio meccanico dopo aver
superato tutte le intemperie, si sono subito ribellati. La classica
reazione a catena.
Non c’è buon senso che tenga: grazie a una
giuria strabica, Dehaes si è ritrovato fuori dal Giro. Prima di
andarsene, ha lanciato uno sguardo di odio a un cartellone che
pubblicizzava una catena di supermercati e ha quasi messo le mani al
collo al padrone dell’albergo. Che, stupito, ha spiegato: «Non so cosa
gli sia venuto in mente. Siccome il mio cane abbaiava, gli ho solo
detto: non si preoccupi, è alla catena».
La frase del giorno. «Ciccio, c’è anche la tua Ciccia». (Alessandra De Stefano al Processo Rai
tratta Uran come il suo macellaio).
per una rottura di catena cacciato il corridore a 2 gironi dal termine ?
Grande giuria
ennesimo sbaglio
odiosa
31 maggio 2014 21:09paree
Con le sue battute pensa di essere simpatica ma è di un odioso urticante, la peggiore l'ha sparata ieri con pozzato dicendo che è il suo preferito, ma i telecronisti ed opinionisti non dovrebbero essere imparziali???
bravo Costa
1 giugno 2014 00:27filos71
Sei riuscito a non essere simpatico nemmeno stavolta
Per poter commentare i post devi esser registrato.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.
La Red Bull – BORA – hansgrohe inizia la stagione 2026 insieme a Specialized con un nuovo look, pur rimanendo fedele alla propria storia. La nuova maglia è più di un semplice aggiornamento del design. È l'evoluzione costante della divisa...
L'esordio stagionale di Mathieu Van der Poel nel ciclocross, con il ritorno alle gare dopo un lungo stop, non è stato facile come quello dello scorso: per conquistare la vittoria l’olandese ha dovuto lottare contro un Thibau Nys veramente agguerrito....
Il prossimo anno non sarà più la Firenze-Empoli, come avvenuto dal 1988 ad oggi (prima edizione vinta dal siciliano Giovanni Scatà), ad aprire la stagione ciclistica in Toscana. La classica organizzata dalla Maltinti Banca Cambiano, si svolgerà anche nel 2026...
Carlo Giorgi non riesce a trattenere le lacrime, Samuele Privitera era uno dei suoi ragazzi, uno dei suoi figli aggiunti. Accanto a lui Luigi, il papà di Samuele, e mamma Monica Fissore, che lo abbraccia e lo consola. Si, lo...
Alla presentazione della sua Red Bull – Bora Hansgrohe, il general manager del team tedesco Ralph Denk è apparso sorridente, pronto a partire per una stagione nella quale vuole essere protagonista. «Siamo riusciti a prolungare i contratti di giovani talenti...
Ecco alcune curiosità sulla stagione ciclistica da poco conclusa, in attesa del nuovo anno. Nel 2025 Tadej Pogacar è stato ancora una volta il migliore, con 20 successi totali, di cui 17 in corse World Tour, compresi Strade Bianche, Giro...
Perché è il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno, sempre 24 ore, ma con più luce, più forza, più energia. Perché si parte prima dell’alba anche se l’alba è presto e si arriva dopo il tramonto anche se il...
Un sogno diventato velocemente realtà. Il sogno dello svedese Thomas Gronqvist, nato a Kilafors il 2 ottobre 1975, piccola frazione di 1100 abitanti nel comune di Bollnas. Il suo grande amore per la bicicletta lo aveva portato a sognare di...
Il Ciclocross del Ponte di Faè di Oderzo non si è smentito. Anche la 23^ edizione, organizzata dagli Sportivi del Ponte, è stata un grandissimo successo. Come ogni anno, per una volta non l’8 dicembre, Borgo Barattin si è...
Per la dodicesima volta, nel nome dell’allegria, dell’amicizia e della convivialità più genuina, si è svolto a Porto Sant’Elpidio il tradizionale Galà di ciclismo, legato al Premio Ferro di Cavallo (In fuga verso il 2026), organizzato con la regia di...
Grande giuria
ennesimo sbaglio