Come stai Toso?
«Piano piano la situazione sta migliorando. Conclusa la corsa dei due mari ho iniziato ad avvertire un forte dolore alla schiena, un fastidio mai provato, gli accertamenti hanno evidenziato un'ernia del disco, per la precisione della sesta e settima vertebra. Fortunatamente è stata scongiurata la necessità di un’operazione e grazie alla fisioterapia a cui mi sto sottoponendo quotidianamente sono riuscito a risalire in bici sui rulli e a uscire due giorni anche su strada».
Quando tornerai ad attaccare il numero sulla schiena?
«Ci vuole un po’ di pazienza, non ha senso affrettare i tempi. Ho parlato proprio ieri con la squadra che non mi sta mettendo alcuna fretta né pressione. Devo recuperare del tutto, forzare per rientrare in questo periodo durissimo del calendario sarebbe controproducente. Come ho rinunciato alle Classiche dovrò saltare anche il Giro di Romandia. Se tutto va come spero, penso di rientrare in gruppo a metà maggio al Giro di Norvegia, per poi disputare il Giro di Svizzera, prima del Tour de France».
Quanto soffri a vedere le corse in tv?
«Troppo! Le grandi classiche di questi giorni sono le mie gare preferite. Mi dispiace non essere in mezzo alla mischia, ma non ha senso ossessionarsi per questo alla mia età. Domenica è stato proprio un bello spettacolo, il Fiandre è stato indeciso fino alla fine. Purtroppo ho dovuto saltare la Sanremo (sarebbe stata la numero 16 in 18 anni da professionista, ndr) e l’intera campagna del Nord. Ho dovuto rivedere un po' i miei piani, ma la Grande Boucle non me la tocca nessuno. Costi quel che costi mi farò trovare pronto, Alberto può contare su di me».
Giulia De Maio
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