CASSANI. «Il mio favorito è Peter Sagan»

MONDIALI | 13/02/2014 | 08:43
Ponferrada ha accolto il neo c.t. azzurro Davide Cassani e gli ha mostrato la faccia aspra: "Freddo, temperatura di un grado, nevischio...". Cassani, che rientrerà domani in Italia, ha appena finito la ricognizione del circuito iridato del 28 settembre. Ponferrada è un comune spagnolo di circa 70.000 abitanti della provincia di Leon, a Nord-Ovest di Madrid, e a febbraio la temperatura è spesso rigida. Cassani ha fatto due giri in bicicletta (uno con l’asciutto, uno con il bagnato), mentre sull’ammiraglia azzurra c’erano altri due commissari tecnici, Marino Amadori e Rino De Candido.

Cassani, la prima impressione che ha avuto quale è stata?
"Pensavo fosse più impegnativo. Non è durissimo".

Cominciamo a entrare più nel dettaglio.
"La prima salita mi ricorda quella di Benidorm 1992 (vinse Bugno, n.d.r.). Misura circa cinque chilometri, la strada è larga, la pendenza è sul cinque per cento".

Poi?
"Discesa. Breve, un paio di curve, niente di particolare. Si passa vicino a una diga e si arriva al secondo strappo. Più breve e più duro. Sono circa mille metri all’otto per cento di pendenza. Da quel punto mancano meno di cinque chilometri alla fine. La discesa non è tecnica, in pratica i freni non si toccano mai".

In totale?
"Sono 18 chilometri da ripetere 14 volte, quindi circa 250 chilometri in tutto. È tutto in circuito, al contrario di Firenze non c’è la prima parte in linea".

In ogni giro quanto dislivello c’è?
"Circa 300 metri. In totale quindi si superano i 4.000, si arriva a 4.200. Ma sulle salite si andrà velocemente. In linea teorica, potrebbe arrivare a giocarsi il Mondiale un gruppo di 40 corridori".

L’uomo da battere?
"Peter Sagan. Difficile staccarlo. Di certo è troppo duro per gente come Cavendish e Kittel. Boonen? Bisogna vedere in che forma arriva. Un altro nome che mi viene in mente è quello di Gerrans. Valverde? Più adatto a lui che a Joaquin Rodriguez".

E i nostri?
"Adesso non voglio fare nomi, ma di sicuro avrò bisogno di gente veloce che tiene anche in salita. Tutto sommato non mi dispiace, in chiave Nazionale. Meglio così che un po' più duro, perché per favorire uno come Nibali avrebbe dovuto essere un percorso molto più duro, da scalatori. Potremo inventarci qualcosa".

Ciro Scognamiglio
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COMMENTI
Cominciamo Bene
13 febbraio 2014 18:19 venetacyclismo
Nessuno favorito dei nostri , Nibali tagliato fuori , bene bene , siamo sulla buona strada.

Sagan
13 febbraio 2014 22:08 ciano90
Anche l'anno scorso era il favorito poi si è visto che la corsa era troppo dura, così come lo sarà quella di quest'anno: 4000 metri di dislivello sono troppi per gli uomini veloci.

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