DI ROCCO. «Di Luca non ha nessuna credibilità»

DOPING | 22/01/2014 | 17:48
Dichiarazione del Presidente della Federazione Ciclistica Italiana, Renato di Rocco in merito alle anticipazioni ed al servizio stesso, a firma de Le Iene, ancora non messo in onda:

“Le anticipazioni da parte di alcuni organi di stampa in merito al servizio de Le Iene, anche se ancora non messo in onda, che ha come oggetto un’intervista rilasciata dall’ex atleta professionista Danilo Di Luca, danneggiano il ciclismo italiano e gettano nel fango tutto il lavoro, sino ad ora svolto, per restituire splendore al nostro sport.
L’ex atleta professionista, a cui sono state inflitte durante la carriera due squalifiche ed una radiazione a vita, manca del tutto di credibilità e gode soltanto di inaffidabilità. Allo stesso Di Luca, nell’arco della sua carriera, è stata data la possibilità di tornare al ciclismo pulito, attraverso pene inflitte dagli organi di competenza che hanno l’obiettivo di correggere atteggiamenti sbagliati e dannosi non solo per la salute stessa della persona, ma per tutto il movimento.
Il ciclismo è oggi un modello esemplare di “pulizia”, è lo sport più controllato e quello, nel contempo, più gambizzato. Sono basito da questa situazione e mi sorprende come gli organi di stampa di riferimento del ciclismo, in Italia e all’estero, invece di supportare la Federazione Ciclistica Italiana e tutti gli enti del settore nella lotta al doping, visti i grandi passi avanti effettuati perché il nostro sport torni ad essere uno sport pulito, diano spazio e visibilità ad un ex atleta squalificato a vita ormai privo di qualsiasi credibilità. Il servizio de Le Iene, a prescindere dalla completezza dell’intervista che sarà messa in onda, ha il solo scopo di spettacolarizzare, atteso che non si è pensato  di invitare un rappresentante della FCI in contraddittorio. La Federazione tutelerà in sede giudiziaria la propria immagine e quella dei suoi tesserati”.

comunicato stampa FCI
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COMMENTI
Storia già vista
22 gennaio 2014 19:19 Per89
Si sta ripetendo esattamente quanto accaduto qualche anno fa, cambiano solo i protagonisti e la sceneggiatura, ma il copione è lo stesso.... Allora i protagonisti si chiamavano Floyd Landis e Tyler Hamilton!!!! ... La confessione pubblica prima e poi la collaborazione con l'Usada ha portato allo scoperto la più grande truffa che il mondo dello sport abbia mai visto. Armstrong era il campione colui che aveva sconfitto il cancro l'intoccabile il simbolo della trasparenza e della purezza del ciclismo.Hamilton e Landis erano i dopati, i traditori del movimento coloro che sputano nel piatto in cui hanno mangiato guadagnato. Quanti dicevano che i due rilasciavano quelle accuse solo per avere i quattro soldi promessi da una rete televisiva o da qualche nemico di Armstrong. Quanti hanno detto che non erano credibili? C'è una differenza però Landis e Hamilton descrissero un sistema presente nel ciclismo della fine degli anni 90 e degli inizi degli anni 2000, mentre Di Luca descrive un sistema presente, che lui ha utilizzato fino allo scorso maggio!!! Il finale di quel film lo conosciamo i responasabili sono stati identificati e con fatica allontanati dall'ambiente e questa è stata una vittoria per il ciclismo.... Il finale di questa storia deve ancora essere scritto ma spero vivamente che Di Luca vada fino in fondo e faccia crollare il castello... Un altro duro colpo per il ciclismo è vero, però è anche ora di smetterla di prenderci in giro!!!! Io spero che questa storia vada avanti perchè preferisco vedere l'albo d'oro di una grande corsa senza vincitore che un albo d'oro dove è presente il nome di una persona che ha barato e che ha preso in giro tutti noi....

Lugano 1996 - Quando volavano anche le rane
22 gennaio 2014 19:48 ruotone
Il Segretario Generale della Fci di Lugano 1996 non dovrebbe mai parlare di credibilità.
Faccio mio l'auspicio di Per89.
Quella parte di storia è ancora da scrivere ed a breve la scriveremo.
Poi riparleremo di credibilità.
Meglio cominciare a controllare gli armadi e gli archivi.

22 gennaio 2014 19:57 foxmulder
Per89 ottimo commento, ma comincio a temere che la locuzione "sport professionistico" sia un ossimoro. O sport o professionismo. Una cosa esclude l'altra. Gli "albi d'oro" (di ogni sport dove ci sia una qualche parvenza di controllo) vengono cancellati dalla storia.

22 gennaio 2014 22:14 uybello79
mi sembra che sto' presidente si preoccupi moooolto dell'immagine e molto poco della sostanza: bisogna avere visibilità e apparire sempre e bene. Non mi piace, e a proposito di credibilità lui non è messo tanto bene...immagino che nemmeno Sandro Donati sia credibile, vero Renatino?

23 gennaio 2014 08:26 frect
Caro Di Rocco, tu non hai credibilita', tu sei peggio di Di Luca, la sola differenza e' non a te non riusciamo a staccarti da quella poltrona.

MA PER FAVORE....
23 gennaio 2014 09:35 jaguar
Sig. Di Rocco anche Armstrong per anni è stato credibile e difeso!!!!!!!
un po' di prudenza ( ma vorrei dire "decenza").......non si cambierà mai se non si dice tutta la verità e tutti: dirigenti, giornalisti, addetti, corridori, ex corridori finalmente confessino tutto ma proprio tutto e dicano come funziona il sistema e dove sono le fonti.( ma si può benisssimo immaginare lo scenario ...ma vi rendete conto che una dose di Epo costa 4000 euro...questo vuol dire un giro incredibile di denaro sporco ed il corridore ne deve rientrare assolutamente a meno che non viene aiutato da qualcuno a pagare questo doping milionario....e qui sta il perno )
Armstrong era chiacchierato ma protetto e quale poi è stata la verità? Di Luca non parla a vanvera....poi in maniera così plateale......

capitano marale
23 gennaio 2014 10:24 dany74
Ma è lo stesso di Rocco che a Stoccarda 2007 definiva Di Luca "Capitano Morale" della squadra?

Daniele

Preside'''''''''
23 gennaio 2014 14:04 SERMONETAN
Meglio tacere,LEI CREDE CHE SIA STA FATTA PULIZIA?
Danilo Di Luca dice la verita''''''''''''e' credibile al 200% .

Ci sono parole e PAROLE
23 gennaio 2014 16:53 Bartoli64
Ho letto con molto interesse tutti i precedenti post (e con un po’ meno le dichiarazioni “politiche” di Di Rocco), ma credo che si stia facendo un po’ di confusione tra quanto descritto dall’intervista rilasciata da Di Luca a Le Iene, rispetto alle precedenti dichiarazioni sul “sistema-doping” che impererebbe ancora nel ciclismo.

Il distinguo, che nessuno ha fatto, è che Di Luca non ha pronunciato nessun nome, così come non ha indicato con precisione nessun metodo o sostanza dopante che (a dir suo) sarebbe tutt’ora utilizzata nel ciclismo professionistico…

Di tutt’altro tenore, invece, furono le rivelazioni di gente come Hamilton il quale, oltre a fare il nome del suo ex capitano Armstrong, indicò con chiarezza luoghi, circostanze nonché nomi e cognomi delle sostanze utilizzate e persino i metodi ed i tempi di somministrazione.

In poche parole, Di Luca NON ha detto proprio nulla che possa essere realmente utile ad uno straccio di inchiesta ed ecco perché le sue parole non possono che essere classificate, né più, né meno, come lo strale di un radiato che tenta di difendere la sua immagine con il più classico del “lui è peggio di me”.

A margine di ciò (e mi riferisco a taluni post) è curioso notare come qualcuno invochi il controllo di armadi e archivi federali ma poi, quando c’è stato qualcuno che questo lavoro l’ha fatto realmente (es. il Prof. Sandro Donati), quegli stessi blogger lo hanno attaccato pesantemente sulle pagine di questo sito.

Lampanti esempi di incoerenza totale e disonestà intellettuale (peraltro comprovati) allo stato puro.

Bartoli64

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