DI LUCA DOMANI A LE IENE. «Il 90 % dei ciclisti si dopa»

TV | 21/01/2014 | 17:14
Le Iene tornano a parlare di ciclismo e domani sera, nella puntata che andrà in onda alle 21.20 di domani, mercoledì 22 gennaio, proporranno una intervista a Danilo Di Luca. Nel promo diffuso oggi l'abruzzesse confessa di essersi dopato perché non vinceva più e accusa: «Il 90% dei ciclisti che disputano il Giro d'Italia si dopa. Impossibile arrivare nei primi 10 al Giro senza doparsi».

Mercoledì 22 gennaio 2014, in diretta alle ore 21.10, nel primo appuntamento con “Le Iene show”, intervista esclusiva a Danilo Di Luca, campione del Mondo di ciclismo radiato per doping.

A seguire alcuni stralci dell’intervista:

Iene: Oggi cosa sei?
Di Luca: Un radiato.

Iene: Cioè?
Di Luca: Un ex atleta che non può più gareggiare in competizioni sportive.

Iene: Perché?
Di Luca: Perché sono stato trovato positivo tre volte ad un controllo antidoping.

Iene: Ma sei l’unico? Non ci sono altri ciclisti radiati?
Di Luca: Credo di no.

Iene: Per questo sei stato il più punito tra tutti i ciclisti del mondo. E adesso cosa può succedere?
Di Luca: Potrei anche andare in galera.

Iene: Quando hai incontrato il doping?
Di Luca: Sulla ventina d’anni, più o meno.

Iene: Perché?
Di Luca: Ero sempre un vincente e vincevo spesso. Quando poi sono passato dilettante ho visto dei corridori che avevano corso con me fino al mese prima, che il mese dopo diventavano più forti di me.

Iene: E tu ne hai parlato con loro?
Di Luca: Prima sì, 10 anni fa si parlava.

Iene: E adesso non più? Perché?
Di Luca: Perché una volta c’era tra virgolette ignoranza in questo, invece con il tempo e con tutti gli scandali che sono successi ognuno fa le cose per sé e di questo non se ne parla più.

Iene: Quando i ciclisti parlano di doping tra loro?
Di Luca: Quando si è in gara.

Iene: Cioè?
Di Luca: Quando si è in gara succedono tante cose. Una gara dura 5/6 ore e in quelle 5/6 ore non sei sempre concentrato, non sei sempre, come diciamo noi in gergo, “a tutta”.

Iene: Non sei sempre “a tutta” ma lo sanno tutti?
Di Luca: Questo no, perché il doping, nel ciclismo, il 99% delle volte è personale.

Iene: La prima volta che l’hai fatto ti sei sentito in colpa?
Di Luca: No, mi sono sentito come gli altri.

Iene: Spiega meglio.
Di Luca: Tornavo ad essere il Danilo Di Luca che vinceva le corse.

Iene: Quindi ti sei dopato perché non vincevi più?
Di Luca: Sì.

Iene: E cosa hai fatto?
Di Luca: Innanzitutto mi sono informato.

Iene: Con chi?
Di Luca: Sempre con i medici.

Iene: E cosa ti hanno detto?
Di Luca: Che ci sono  determinati tipi di sostanze che, assunte in maniera giusta, ti fanno aumentare di quel 5-6% la prestazione fisica.

Iene: Quali sono queste sostanze?
Di Luca: La più famosa è l’EPO.

Iene: Tornando al medico, ti dà una ricetta?
Di Luca: No, il medico ti consiglia. Non ti può dare una ricetta perché, essendo un prodotto dopante, non si può prescrivere.

Iene: Il medico ti consiglia?
Di Luca: Ti spiega più che altro come vanno fatte.

Iene: E tu cosa fai?
Di Luca: Tramite l’ambiente del ciclismo cerchi di trovare quel tipo di farmaco.

Iene: Queste medicine le compri tu? Con i tuoi soldi?
Di Luca: Certo.

Iene: E quanto costano?
Di Luca: L’EPO 3/4.000 euro.

Iene: E come si prende l’EPO? Sono pastiglie?
Di Luca: No, sono iniezioni.

Iene: Che si fanno quando?
Di Luca: Prima si poteva fare anche tutti i giorni, adesso no perché viene scoperto nell’esame antidoping.

Iene: L’EPO più vicino alla gara lo fai meglio è?
Di Luca: No, questo no. È una cura che bisogna fare per il periodo di tempo che si ritiene opportuno per poi essere al 100% della condizione.

Iene: Per usare una metafora ciclistica, chi va più forte? Il doping o l’antidoping?
Di Luca: L’antidoping rincorre il doping, però il doping è sempre un passo avanti.

Iene: E dopo quanto arriva l’antidoping?
Di Luca: Di preciso non lo so, però penso un paio d’anni.

Iene: Un ciclista può prendere l’EPO senza saperlo?
Di Luca: Penso di no.

Iene: Per cui chiunque venga trovato positivo all’EPO sa di averlo preso?
Di Luca: Ma..sì.

Iene: Il doping che ti sei fatto ti ha creato problemi fisici?
Di Luca: No, non dà dei problemi. Innanzitutto il doping non è una droga, quindi non si è dipendenti. Secondo, il doping fatto in maniera corretta non fa male all’organismo.

Iene: Sicuro?
Di Luca: Ha solo vantaggi fisici e basta.

Iene: E se si esagera?
Di Luca: Se si esagera, a lungo andare il farmaco fa male al fisico.

Iene: Come fai a saperlo?
Di Luca: Me l’ha detto qualcuno, perché è letto sui libri di scienza e perché è sulla mia pelle.

Iene: Oltre all’EPO si parla di sacche di sangue, di trasfusioni. È tutto vero?
Di Luca: Le trasfusioni sono vere.

Iene: È da considerarsi doping?
Di Luca: Certo. Puoi fare a meno dell’uso dell’EPO e usi la sacca. E nei controlli non vengono trovate.

Iene: Come funziona? Cosa fa un ciclista?
Di Luca: Si toglie il sangue e dopo, quando ne ha bisogno, se lo rimette prima dell’appuntamento.

Iene: Questo sangue viene trattato?
Di Luca: Alcune volte sì e alcune volte no, dipende.

Iene: E perché qualcuno se lo cambia?
Di Luca: Perché rendi molto di più.

Iene: Quindi cambiarsi il sangue e prendere l’EPO cambia i livelli in campo?
Di Luca: Il doping non cambia i livelli in campo. C’è perché c’è per tutti e uno si adegua, ma se non ci fosse il doping per nessuno i risultati sarebbero sempre gli stessi.

Iene: Per essere concreti, sui 200 ciclisti che partecipano al Giro D’Italia, normalmente quanti si dopano?
Di Luca: Secondo me il 90%.

Iene: Quindi c’è un 10% pulito?
Di Luca: Un 10% a cui non interessa in quel periodo il Giro D’Italia, che prepara altre gare e quindi non fa uso di doping.

Iene: Quindi tutti quelli che ambiscono alle prime posizioni nel ciclismo devono necessariamente fare uso di doping?
Di Luca: È impossibile non fare uso di doping e arrivare nei primi 10 al Giro D’Italia.

Iene: Per cui possiamo dire che qualsiasi ciclista vincente non può non aver fatto uso di doping?
Di Luca: Almeno una volta credo proprio di sì.

Iene: Esiste un’abilità nella scelta del doping migliore?
Di Luca: È uguale per tutti.

Iene: Perché?
Di Luca: Perché i farmaci sono quelli. Poi magari capita, raramente, che esce un farmaco nuovo, che conosce solo un corridore, che è uscito in quel periodo e che magari riesce, solo in quella gara, ad essere superiore a tutti dal punto di vista del doping. Ma non è detto che vinca.

Iene: Quando ci si dopa? Prima di una gara?
Di Luca: Prima sì.

Iene: E durante?
Di Luca: Durante è sempre difficile.

Iene: Perché?
Di Luca: Si può fare ma è difficile fare.

Iene: Quindi si può vincere anche da puliti?
Di Luca: Tra virgolette puliti, perché comunque l’hai fatto prima

Iene: Se lo fai prima rischi di meno?
Di Luca: C’è chi rischia di più e chi rischia di meno, come in tutte le cose.

Iene: Gestire il doping è difficile e tu non sei stato bravissimo.
Di Luca: Bravo, esattamente.

Iene: Hai fatto tutto da solo o ti hanno aiutato?
Di Luca: Un po’ e un po’.

Iene: Stai ammettendo le tue colpe, ma nessuno lo fa.
Di Luca: Nessuno ammette no. È normale, ognuno fa le sue cose.

Iene: Allora cosa dici a chi “fa le sue cose” e non ammette?
Di Luca: Che loro sono comunque consapevoli di quello che io dico. Il doping c’è e ci sarà sempre. E che comunque per fare sport ad alto livello bisogna aiutarsi.

Iene: C’è in giro la voce che il Viagra aiuta?
Di Luca: È una grossa stupidaggine. Se si usa il Viagra, non lo si fa per migliorare le prestazioni, ma quando fa freddo. Essendo un vaso dilatatore con il freddo ti riscalda il corpo.

Iene: Ma aumenta le prestazioni?
Di Luca: Secondo me no.

Iene: L’hai mai provato?
Di Luca: No, non ho mai provato il Viagra.

Iene: Fra tutti quei campioni positivi al doping, cosa pensi di Armstrong?
Di Luca: Armstrong, quando sono stato trovato positivo, ha parlato anche di me dicendo che ero uno stupido.

Iene: Perché ti ha dato dello stupido?
Di Luca: Perché mi ero dopato. Però io Armstrong lo conosco: ha vinto 7 Tour De France e li avrebbe vinti comunque, anche senza doping. Anche lui si è adeguato.

Iene: Conosci qualche ciclista che non si è adeguato?
Di Luca: No, mai conosciuto.

Iene: Pensi di aver danneggiato il ciclismo con la tua positività al doping?
Di Luca: Sicuramente non è stata una cosa bella.

Iene: Dopo che sei stato squalificato la prima volta, quando sei rientrato come ti ha accolto l’ambiente?
Di Luca: Non ho mai fatto nomi, ho sempre spiegato come funziona il doping ma non chi faceva doping. Quindi sono stato accolto come se non fosse successo nulla.

Iene: C’è qualcosa di cui ti sei pentito?
Di Luca: Sicuramente di essere stato trovato positivo.

Iene: Hai capito dove hai sbagliato?
Di Luca: Nel calcolare i tempi.

Iene: Cioè?
Di Luca: È questione di ore. Magari 5 ore prima o 5 ore dopo e non sarei risultato positivo. Però non c’è una matematica certezza.

Iene: E rispetto ai tuoi colleghi che l’hanno fatta franca cosa pensi?
Di Luca: Che sono stati più bravi di me.

Iene: La tua famiglia come l’ha presa?
Di Luca: L’ha presa male, sicuramente.

Iene: Succede che ci siano delle combine nel ciclismo?
Di Luca: Certo che succede: magari c’è un finale di gara con 5 corridori, c’è un corridore che si sente più forte degli altri, perché è più veloce degli altri e parla con un altro corridore che non è un suo compagno di squadra: “Ti do tot se mi tiri la volata. Ti do tot se mi vai a prendere quello che scatta”.

Iene: Te l’hanno mai proposto?
Di Luca: Sì, l’ho fatto.

Iene: E ti hanno pagato?
Di Luca: Sì, mi hanno pagato.

Iene: Succede che qualcuno non venga pagato?
Di Luca: Sì, come no.

Iene: E poi cosa succede?
Di Luca: Non so cosa succede tra di loro, qualcuno va a finire anche male.

Iene: Cosa fai adesso?
Di Luca: Io adesso ho un negozio di bici, costruisco bici.

Iene: Com’è la storia delle bici col motore? È possibile?
Di Luca: Certo che lo ritengo possibile.

Iene: Cioè? Spiegaci.
Di Luca: Lo ritengo possibile perché c’era troppa differenza. Il doping non ti può dare quella differenza.

Iene: L’hai mai vista una bici col motore?
Di Luca: Il motore so com’è fatto. Sono stati inventati credo 5/6 anni fa, si possono inserire dentro la bicicletta, quindi sono molto piccoli. Possano dare 150 watt di potenza.

Iene: E non se ne accorge nessuno? Non ci sono i controlli?
Di Luca: Prima non si facevano perché non si sapeva. Quando si è iniziato a vociferare di questo motorino hanno iniziato.

Iene: Può esistere un ciclismo senza doping?
Di Luca: Potrebbe esistere perché comunque i valori in campo sarebbero gli stessi, però secondo me non esisterà mai.

Iene: Cosa faresti?
Di Luca: Liberalizzarlo forse sarebbe la soluzione migliore, ma secondo me è abbastanza improbabile.

Iene: E allora?
Di Luca: Si va avanti come si è sempre andati: chi sbaglia e viene pizzicato viene squalificato.
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COMMENTI
Iene e Di Luca
21 gennaio 2014 18:08 ciano90
Quanti soldi ha preso questo soggetto per rilasciare l'intervista? Di Luca dovresti solo nasconderti perchè non hai più la benché minima credibilità. E alle Iene dico: ormai fate di tutto anche voi pur di fare audience. Pessimo lui e pessimi quelli che l'hanno intervistato!

per favore !!!!!
21 gennaio 2014 18:26 sun
non nominate piu certi personaggi IGNORIAMOLO QUESTO PSUDO ATLETA CHE ORA SI VUOL DIVERTIRE A DENIGRARE IL CICLISMO E CHI GLI CREDE !!!! !!!!! le iene lo ritengo un programma molto interessante ma andate a scovare chi ogni giorno truffa e ruba agli italiani e LASCIATE STARE CERTI PERSONAGGI OK ?????

Originalone
21 gennaio 2014 18:33 tonifrigo
Dov'è che l'abbiamo già sentita? Non corrispondono però i tempi: Santuccione era il suo medico anche quando vinceva...

21 gennaio 2014 18:37 ciclismodelsud
Perdere la stima di te stesso e' la cosa peggiore che il ciclismo alla fine poteva regalarti, la cosa peggiore che potevi fare e' accusare gli altri ...

Rinuncia ai trofei
21 gennaio 2014 18:46 campel86
Se è vero che vuole dire a tutta Italia che se non ti dopi non vinci il Giro e Se è vero che lui ha vinto un Giro, allora è anche vero che si è dopato per vincere quella gara (e questo vale come ammissione di colpa); pertanto faccia una cosa nuova: rinunci alle proprie vittorie. Non sarà certo la sua firma sugli albi d'oro a fare di lui un Uomo...

che grande scoperta....
21 gennaio 2014 19:05 antani
Complimenti a Di Luca, l'identikit del doping, per la fantastica e sensazionale scoperta......
E che c'era bisogno che le dicesse lui queste cose....
Purtroppo per il ciclismo, ci sono ancora troppe poche persone che realmente lo vogliono pulito.
Forse uno dei pochi è Fanini. Uno che non ha peli sulla lingua e dice sempre la verità e non solo quando gli fa comodo (come in questo caso Di Luca). A dire il vero tutto ciò che ha "predetto" negli ultimi anni poi si è sempre avverato neanche fosse un oracolo. E' inquietante sotto certi aspetti questa cosa però è la verità. Comunque Di Luca non avrebbe mai detto una parola se non lo pagavano, quindi vale ancora meno di quel poco che poteva valere....

Ma
21 gennaio 2014 19:07 Per89
Premesso che prima di parlare bisognerebbe almeno ascoltare l\\\'intervista e poi giudicare... La storia ciclistica di Di Luca la conosciamo così come conosciamo i suoi problemi che ha avuto con l\\\'antidoping dallo scandalo degli angeli fino alla positività riscontrata al Giro dello scorso anno. Però prima di insultare Di Luca ripeto bisognerebbe ascoltare l\\\'intervista, perchè se l\\\'intervista di Di Luca contiene le solite frasi allora poteva evitare di rilasciarla, ma se invece l\\\'intervista di Di Luca invece mette a nudo il sistema doping presente nel ciclismo (è un utopia credere che in gruppo sono tutti puliti e lindi) allora l\\\'intervista potrebbe essere davvero interessante. Se Di Luca spiegherebbe senza fare nomi (perchè quelli si fanno in procura) come ha fatto a procurarsi l\\\'EPO, chi sapeva e chi non sapeva non credete che farebbe un favore all\\\'intero ciclismo? Perchè sarebbe un intervista non distruttiva per il ciclismo diventerebbe costruttiva. Ricordo che il sistema Armstrong è stato scoperto grazie ad alcuni corridori vedi Landis o Hamilton che hanno rotto il muro di omertà e hanno portato alla luce quella che per molti è stata la più grande truffa del mondo dello sport. Ben vengano queste interviste se sono costruttive perchè il doping si deve combattere e non far finta che tutto funziona alla perfezione....

21 gennaio 2014 19:11 LampoJet
Di certo ha preso dei soldi. Però ha detto il vero...
le medie sono le stesse (anzi più alte) del giro vinto da Satana Di Luca, e da tanti altri.... per cui ricorre la mia solita domanda....il doping non serviva a nulla o il doping c'è ancora?....

furbone
21 gennaio 2014 19:37 colt
intanto attacchi per sempre la bici al chiodo.e speriamo che gente come te scompaiono dal mondo del ciclismo.

21 gennaio 2014 20:30 geom54
si può solo e con grande sconforto constatare quanto già pensato e scritto più sopra:
"Perdere la stima di te stesso e' la cosa peggiore che il ciclismo alla fine poteva regalarti, la cosa peggiore che potevi fare e' accusare gli altri ...";
anche in questo caso a maggior ragione valga la locuzione "mens sana in corpore sano" ...... se ancora vi sono.

21 gennaio 2014 21:39 Giors
fino a 6 mesi fa non l'avrebbe mai ammesso, perchè prima si e ora non più?
perchè dopo la squlifica a vita e non quando ha vinto il giro?
tempistiche un po' sospette...
le vere confessioni si fanno quando si ha tutto da perdere non quando si ha tutto da guadagnare

Di Luca
21 gennaio 2014 21:56 Bufalino
Se è un intervento fine a sé stesso, allora poteva anche stare zitto. Se invece ha intenzione di scoperchiare davvero il vaso di Pandora, allora che parli... ma parli sul serio e dica TUTTO.

Michele Bufalino

Tutto vero(o quasi)
21 gennaio 2014 23:29 pickett
Da sempre ripeto che si dopa il 90% dei ciclisti,e il 100% dei ciclisti vincenti,o comunque competitivi.E questo,dalla metà degli anni 80.In pratica,Di Luca scopre l'acqua calda.Concordo in pieno con lui quando afferma che l'unica soluzione logica sarebbe liberalizzare il doping.Non sono d'accordo sul fatto che,se non si dopasse nessuno,i corridori vincenti sarebbero gli stessi;non é detto,alcuni studiosi la pensano diversamente,ma ovviamente non ci sarà mai la controprova.

vergogna!!!
22 gennaio 2014 08:44 FIEVEL
dopo che avrai terminato anche questi soldi (in quanto presumo che te li abbiano dati), cosa farai?, hai un negozio di biciclette?, come pensi che una mamma possa accompagnare il proprio figlio a comprare una bici da te dopo queste dichiarazioni?, che razza di uomo sei?, non fai altro che infangare uno sport cosi bello e che fortunatamente ti ha buttato fuori per sempre, ragazzi il ciclismo sta cambiando , non date retta a questo folle pazzo!!!!

DI LUCA VERGOGNATI!!!!
22 gennaio 2014 08:58 lisa
DI LUCA VERGOGNATI!!!! E LE IENE STA DIVENTANDO UN PROGRAMMA RIDICOLO!!!!ANDATE A INTERVISTARE NIBALI CHE SI FA' UN MAZZO TANTO E NON SI DOPA!!! HA VINTO IL GIRO PERCHE' E' MENO GASATO DI TE CARO DANILO!!!! VEDRETE L'ANNO PROSSIMO LA RAI LO CHIAMERA' A BALLANDO CON LE STELLE!! E DI ROCCO SE FOSSE UN VERO PRESIDENTE DOVREBBE EVITARE DI MANDARE IN ONDA UNA SPAZZATURA DEL GENERE!!! BASTA ACCUSARE IL CILISMO!!!!

CHE SCHIFO
22 gennaio 2014 09:12 Leone
ANCORA CHE LO FATE PARLARE!!! HA SPUTTANATO AMICI E COLLEGHI NELLE PROCURE DI MEZZA ITALIA (FALSO QUANDO DICE CHE NON HA FATTO I NOMI) FACENDO LICENZIARE E ROVINANDO FAMIGLIE SOLO PER CONTINUARE A GALLEGGIARE ("IL COLLABORATORE"). SOLO QUELLA TRASMISSIONE SCHIFOSA DI SCIACALLI COME LE IENE HA POTUTO DARGLI PAROLA!!!

CONVOCAZIONE IN PROCURA
22 gennaio 2014 09:34 sasa
Premesso che il personaggio ha perso un’altra occasione per starsene zitto. Adesso che ha parlato, facendo una pubblica denuncia - perchè tale è l'intervista rilasciata - dovrà esserci una sua convocazione da parte di:
1 – procura federale, per approfondire la questione in ambito sportivo e cercare di avere i nomi di complici, medici, direttori sportivi, amici che lo hanno aiutato a commettere i reati di cui si autoaccusa;
2 – una qualsiasi procura della repubblica italiana dove un bravo magistrato (il dottor Guariniello, sempre attento a questi fenomeni, avrà ascoltato l’intervista o letto questo sito?) possa farsi spiegare meglio i reati commessi e gli autori degli stessi. Smettiamola a lanciare il sasso a nascondere la mano, oppure dire che siccome lo fanno tutti, non c'è nulla di male. Quanto detto da Di Luca racchiude una serie di reati gravissimi.

Andiamo al sodo. Mandare in galera un po’ di gente che rovina il ciclismo potrebbe servire a restituire un minimo di credibilità a uno sport affossato da chi continua a sputare nel piatto in cui ha mangiato. Si eviterebbe pure che certi personaggi come Di Luca rilascino interviste da vittime o quasi da eroi.

Vedrete che questo personaggio farà altre comparsate in tv, al peggio non c’è mai fine, lo abbiamo visto con Marrazzo, più sei sporco e più fai audience. Magari ci troveremo Di Luca nella casa del Grande Fratello e lì magari potrà anche provare il viagra di cui dice di non avere fatto finora uso.

PS – Se crede di farsi pubblicità per le biciclette che fabbrica (?) e vende, ha proprio sbagliato. Quando si parla di immagine e di fiducia, viene in mente quello slogan che dice: comprereste mai una macchina (anzi, una bici) da quest’uomo?


Testimone inattendibile...
22 gennaio 2014 11:52 Bartoli64
… come inattendibile è stata tutta la sua carriera (perlomeno dai dilettanti in poi).

In questa intervista, che peraltro non aggiunge nulla di nuovo rispetto alle tante illazioni (più o meno vere) che si fanno da oltre un decennio nell’ambiente, Di Luca pronuncia anche delle vere e proprie castronerie come quella che i farmaci dopanti - al contrario degli stupefacenti - non darebbero dipendenza.

A parte il fatto che di ex ciclisti letteralmente “suonati” dalle tante “anfe & Co.” che si sono mandati giù ne è pieno il mondo, ma forse il killer di Spoltore non sa (o fa finta di non sapere) che esiste una correlazione scientificamente provata tra doping e cervello, che poi dà luogo a una vera dipendenza psicologica da quei farmaci.

Un dipendenza pericolosa e tanto forte che l’ex dopato (come già avvenuto in svariati casi), una volta terminata la propria carriera agonistica si rifugia nei comuni stupefacenti o negli alcoolici per conservare quello stato di “supremazia psicofisica” che in precedenza gli aveva consentito di vincere delle gare.

Pessimo esempio di atleta, pessimo esempio di giornalismo di (presunta) inchiesta e pessimo contenuto informativo su un problema che merita ben altra attenzione che non le vacue parole di questo “figuro”.

Bartoli64

CHE SCHIFO !!!!
22 gennaio 2014 12:03 soloio
OLTRE LA BICICLETTA SI DOVREBBE ANCHE LUI APPENDERE AL MURO CON UN BEL CHIODO ... MA PERCHE NON STA ZITTO QUESTO VERGOGNOSO PERSONAGGIO CHE CI HA SPUTTANATO IN TUTTO IL MONDO !!!!!...

Le iene
22 gennaio 2014 12:59 Melampo
La suddetta trasmissione non è la prima volta che si occupa di doping nel ciclismo.

Questo vuol dire che, evidentemente, in termini di audience l'argomento paga.

Non per me, perchè io stasera (come le altre volte in cui hanno parlato di doping) non guarderò il programma, e spero che come me lo facciano in tanti, in modo tale da far capire alla produzione dello stesso che queste cose non pagano, e che non è il caso quindi di ripeterle.

perdita di tempo
22 gennaio 2014 13:23 FORCING
Di Luca volevo dirti che ti tempo a guardarti in tv ne ho perso fin troppo. Non voglio perderne ancora ad ascoltare una persona come te.

Perche questo odio per Di Luca?
22 gennaio 2014 14:06 ginosto
Si perche la maggior parte dei commenti sono cosi' negativi ed offensivi
Ho letto l'intervista e mi sembra che Di Luca dice solo tante "brutte" verita'
A me è piaciuta questa sincerita',meglio questo che non parlarne e fare finta di niente !
Si ragazzi , anch'io penso che piu' di 90% dei ciclisti siano doppati e il passato lo conferma

ginosto
22 gennaio 2014 14:46 fedaia66
perche' e' piu' ipocrita degli stessi corridori che (forse) ora si dopano.
no,non e' un eroe per nulla.per esserlo e per non scendere nell'ipocrisia e nell'opportunismo, queste cose avrebbe dovute dirle,casomai dopo aver vinto il Giro..cosi' questa uscita ha il sapore della pubblicita' gratuita(e forse retribuita) e della vendetta

capitani morali
22 gennaio 2014 15:38 dany74
Vorrei ricordare che nel 2007 a Stoccarda Di Luca fu fermato e non corse (per via della pipì degli angeli credo). Di Rocco lo definì capitano morale dell'italia!!!

DI LUCA
22 gennaio 2014 16:00 Fra74
Io ancora aspetto di sentire o leggere una intervista ove i ciclisti, ex-dopati, denunciano il sistema, facendo ed indicando NOMI & COGNOMI precisi, metodi, procedure, insomma, il tutto. Comunque, non mi riferisco solo a DI LUCA, ma a tanti altri ciclisti che rilasciando interviste non hanno mai aggiunto alcun elemento di rilievo...e questo,a mio avviso, dispiace...se, davvero, si vuole cambiare il TUTTO.
Francesco Conti-Jesi (AN).

Perché Danilo si dovrebbe vergognare di questa intervista?
22 gennaio 2014 22:43 Berto65
Lo hanno radiato e lui si "vendica" in qualche modo. Poi non potendo guadagnare piú niente col ciclismo ha preso un pó di soldi dalle iene. Ho visto l'intervista e non ci trovo inesattezze ha detto tutte cose "quasi" vere. L'unica cosa non piú vera é che la percentuale dei dopati é calata drasticamente ,dal90% di 7 o 8 anni fá adesso saranno "penso" meno del 10%

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