Nata a Piacenza il 3 agosto 1983, corre per la formazione Wiggle Honda, e nel 2013 ha primeggiato per ben 17 volte vincendo una tappa del prestigioso Giro Rosa e segnando tra l'altro il record di sei tappe consecutive alla Route de France. Ha fatto sue anche la Classica Città di Padova e il titolo tricolore in pista del keirin, mentre nella prova in linea si è dovuta accontentare della seconda piazza.
Ormai non c'è Oscar tuttoBICI senza Giorgia Bronzini. «Sembra così (scherza, ndr). Ricevere questo premio ancora una volta per me rappresenta un grande orgoglio. Ne ho vinto uno tra le Junior nel 2011 e sei tra le Elite (2005, 2007, 2010, 2011, 2012, 2013). Ho raggiunto il record di Fabiana Luperini, vincitrice di sette Oscar, ora vediamo se riuscirò a superarla… Sapete che mi piacciono le sfide».
L'Oscar tuttoBICI è un premio alla costanza e alla continuità di rendimento. «Esattamente. Non mi aspettavo una stagione così brillante, ma ben venga! Quella che si è da poco conclusa per me è stata un'annata coi fiocchi, dopo un inizio un po' sottotono ho sentito girare qualche voce del tipo "la Bronzini ormai è in fase calante, è il momento delle giovani..." e per mettere a tacere chi mi dava per "finita" nella seconda parte ho ingranato la quinta. Quando mi punzecchiano vado più forte. Come ogni anno la Notte degli Oscar tuttoBICI sarà una bella serata quindi sono felice di prendervi parte».
Emigrare sembra averti ringiovanito… «Proprio così. Il passaggio dalle squadre italiane in cui ho militato all'estero è stato come per un bambino ricevere un giocattolo nuovo, in Gran Bretagna ho ritrovato la tranquillità che avevo un po' perso negli ultimi anni. Per il punto a cui era arrivata la mia carriera, avevo proprio bisogno di intraprendere una nuova avventura. Grazie alla Wiggle Honda ho ritrovato l'eccitazione per il mio lavoro, ultimamente vedevo la bici solo come il mio dovere, ora pedalare è ritornato ad essere anche un piacere».
L'anno prossimo quindi difenderai ancora i colori del team inglese? «Sì, ho rinnovato con grande piacere il contratto che mi lega a questa formazione. Qui ho la possibilità di confrontarmi con tante ragazze di talento come le campionesse olimpiche su pista inglesi che si sono messe alla prova su strada con un entusiasmo che mi sprona ancor di più a far bene e a dar loro il buon esempio. Essere un punto di riferimento per le atlete giovani mi lusinga e mi piace, spero il mio destino anche in futuro abbia a che fare con l'insegnamento e il ciclismo».
Tra il 2012 e il 2013 molte tue coetanee hanno messo il punto alla loro carriera, tu per quanto pensi potrai ancora essere competitiva? «Prima dell'esperienza all'estero avrei risposto che avrei smesso a breve, ora come vi ho detto si è riaccesa la fiamma. Riassaporare la vittoria con più frequenza mi fa dire che per almeno un altro anno mi vedrete in azione. Per la stagione successiva tanto dipenderà dalle specialità olimpiche della pista a Rio 2016. In questi anni mi sono tolta parecchie soddisfazioni, ma ho ancora un sogno da realizzare, conquistare i cinque cerchi. Mi piacerebbe poter lottare per la medaglia d'oro nella corsa a punti (specialità di cui è stata campionessa del mondo nel 2009, ndr). Rimettessero questa specialità nel programma olimpico come prova singola sarebbe perfetto, se no vedremo...».
Giulia De Maio
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