OSCAR. Letizia Paternoster, ecco a voi "miniVos"

TUTTOBICI | 03/11/2013 | 09:56
La chiamano "MiniVos" perché è piccola e va forte su tutti i terreni, come la fuoriclasse olandese Marianne Vos. Letizia Paternoster mercoledì 13 novembre salirà sul palco della Gran Guardia per ritirare l'Oscar tuttoBICI Gran Premio Androni Giocattoli quale miglior Donna Esordiente del 2013. Nata a Cles (Tn) il 22 luglio 1999, corre nel Team Femminile Trentino, e in questa stagione ha fatto sue 14 gare su strada tra cui la prestigiosa Coppa di Sera. Campionessa italiana in pista della corsa a punti, si è classificata in terza piazza nella sfida tricolore in linea. 

Chi ti ha trasmesso la passione per il ciclismo? «Papà Paul è appassionatissimo di due ruote, un po' per questo un po' perché la bicicletta mi è sempre piaciuta quando avevo due anni e mezzo già scorrazzavo su una biciclettina senza rotelle. Fino a poco tempo fa gareggiava anche mio fratello Matteo, che ha un anno in più di me. Lui ora ha smesso, io invece continuo a pedalare perché in sella mi diverto un mondo». 


Prima gara da G1? «Esatto. Una gimkana vicino a Revò, il paese in Val di Non in cui abito, arrivai seconda ma dopo quel giorno ho iniziato a vincere. Dalla corsa successiva, su strada, ho capito che è più divertente arrivare prima di tutti piuttosto che dietro».


Cosa rappresenta la bicicletta nella tua vita? «Per me è tutto: divertimento, emozione, fatica e piacere. Ogni giorno non vedo l'ora di andare alle gare, sprigionare tutta l'energia che ho, insomma dare il massimo. Il ciclismo è lo sport più bello di tutti perché insegna a soffrire, ad andare avanti quando non ne hai più, a tenere duro».

Quante tue compagne di scuola praticano ciclismo? «Frequento il Liceo Turistico Sportivo a Civezzano (TN) e nella mia classe c'è solo un'altra ragazza che va in bici, ma in mtb. Questo sport non è popolarissimo tra il gentil sesso e forse offre un futuro più incerto alle ragazze rispetto ai ragazzi, ma anche a noi può regalare tante belle soddisfazioni. Per questo, anche se non sarà facile, da grande mi immagino ciclista».

Come trascorri il tempo libero tra libri e bici? «Esco con le amiche e pratico sport. Oltre alla strada mi dedico alla pista, al ciclocross, alla mtb e mi diletto con lo sci di fondo. Mi chiamano "miniVos" perché mi piacciono tutte le specialità e perché Marianne è il mio idolo».

Sei emozionata per la tua prima Notte degli Oscar tuttoBICI? «Tanto! Conoscere Nibali, Paolini, la Bronzini e gli altri campioni del mio mondo sarà il massimo e finire con loro in tv mi sembra ancora più incredibile. A Verona mi accompagnerà la mia famiglia, papà che mi segue sempre, mamma Maria che è un po' meno appassionata di lui ma mi sta vicino più che può. Saranno tutti ad applaudirmi in platea, non vedo l'ora!».

Giulia De Maio

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