Un'altra clamorosa notizia scuote il mondo del ciclismo, il canadese Ryder Hesjedal ha ammesso di aver fatto uso di doping all'inizio della sua carriera. Il 33enne corridore di Victoria ha ammesso oggi di essersi dopato '«piu' di dieci anni fa». La confessione arriva dopo le accuse di Dane Michael Rasmussen. Nelle sue ultime rivelazioni nella sua autobiografia dal titolo 'Yellow Fever' - in uscita lunedì ma già anticipate dalla stampa danese - l'ex ciclista danese aveva denunciato il doping sistematico nella sua ex squadra, la Csc. E aveva messo sotto accusa, tra gli altri, il suo team manager e alcuni compagni di squadra del tempo. Tra i nomi fatti ci sono Bjarne Riis, Tyler Hamilton, Nicki e Rolf Sorensen. Ma anche Hesjedal: nel libro Rasmussen racconta di aver insegnato al canadese, attualmente alla Garmin-Sharp ma allora giovane talento della mountain bike (vinse due ori mondiali nel 2001 e nel 2002), come iniettarsi l'eritropoietina nel 2003 insieme con altri due nordamericani, Seamus McGrath e Chris Sheppard. Anche se ammette di non aver mai visto direttamente Hesjedal ricorrere a prodotti illeciti.
Secondo quanto riportato dal giornale danese 'Politiken', Rasmussen scrive che i tre soggiornarono nella sua cantina nel mese di agosto. «Rimasero per una quindicina di giorni. Mi sono allenato con loro tra le Dolomiti ed ho insegnato loro come fare iniezioni di vitamine e come prendere Epo e Synacthen», fa sapere l'ex iridato di cross. Un 'trattamento' che, a suo dire, porta i corridori ad avere valori di ematocrito vicini al 50% e ad ottenere ottimi risultati. Tanto che Hesjedal, ricorda, «avrebbe vinto l'oro olimpico se non avesse forato poco prima del traguardo. E nel 2012, dopo un certo numero di buone stagioni su strada, ha vinto il Giro d'Italia». Anche se dopo quella magica vittoria Hesjedal non ha più reso come ci si sarebbe aspettati.
«Ho amato e amo questo sport, ma più di dieci anni fa ho scelto la strada sbagliata» le parole di Hesjedal, che si è scusato. «Anche se gli errori che ho commesso sono accaduti oltre dieci anni fa - spiega Hesjedal - e li ho commessi per breve tempo, questo non cambia il fatto che li ho commessi e ho vissuto con questo e per questo sono dispiaciuto per questo da allora».
Una confessione tardiva la sua che conferma le accuse di Rasmussen, sapendo, dopo cosi' tanto tempo, di non poter piu' incorrere in sanzioni.