CRONO UNDER 23. Titolo iridato all'australiano Howson. VIDEO

MONDIALI | 23/09/2013 | 16:20
L'australiano Damien Howson è il nuovo campione del mondo degli Under 23. Terzo un anno fa a Valkenburg, oggi ha imposto la sua legge nella lunga crono che si è conclusa a Firenze pedalando ad oltre 52 di media su un percorso che negli ultimi cinque chilometri proponeva molte curve e tratti in pavè. Alle sue spalle il sorprendente francese Paillot e il danese Hansen, che l'anno prossimo farà il grande salto con la Garmin, l'altro australiano Flakemore che si è fermato ai piedi del podio. Sotto le aspettative gli italiani, con Davide Martinelli che si è piazzato al ventinovesimo posto a 3'41" dal vincitore, mentre Simone Antonini è giunto quarantanovesimo a 5'10".
Nato ad Adelaide, classe 1992, Howson difende i colori della Jayco Ais e quest'anno ha già vinto il titolo nazionale australiano della crono di categoria, il doppio titolo dell'Ocenania strada e crono. In Italia in questa stagione ha vinto il Trofeo De Gasperi a Trento, è stato terzo al Trofeo Piva, quinto al Belvedere e settimo al Recioto. Ha vinto il cronoprologio del Giro della Turingia e prima del mondiale si è piazzato secondo nella Chrono Champenois dietro al connazionale Flakemore. «Ho cercato di mantenere un passo regolare e tutto è andato come previsto. Ho realizzato una delle cronometro più belle della mia vita, sono felice sia capitata proprio oggi che in palio c'era la maglia iridata!» ha dichiarato Howson, che l'anno prossimo passerà professionista con la Orica GreenEDGE.

Davide Martinelli: «Il tracciato non era adattissimo a me, vado meglio quando è più duro, e questa crono è davvero lunga rispetto a quelle a cui siamo abituati. Ho scelto di partire tra i primi perchè sapevo che nel tardo pomeriggio il vento si sarebbe alzato, a favore o contro non si poteva sapere, a volte bisogna rischiare un po'. Un piazzamento tra i primi dieci per me sarebbe valso quanto una vittoria, ad ogni modo ho lottato contro me stesso e dato tutto quello che avevo. Papà Beppe? Al via mi ha detto di impegnarmi a fondo e non risparmiare neanche un briciolo di energia per non avere rimpianti. L'ho fatto: le gambe gridavano pietà, la testa ancora di più!».

Simone Antonini: «Così tanti chilometri contro il tempo sono difficili da gestire, nel finale ho avuto anche un problema con il rapporto che si è bloccato su un dente troppo leggero, è stata davvero dura! So di non essere uno specialista, ma ho fatto del mio meglio per onorare la maglia azzurra e i tifosi. Correre in casa è stato davvero emozionante, purtroppo il tifo del pubblico non basta per andare forte».

Cliccando qui potete vedere e ascoltare la conferenza stampa del vincitore.

da Firenze, Giulia De Maio

ORDINE D'ARRIVO

1 Damien Howson (Australia) 49:49 a 52,326 kmh
2 Yoann Paillot (Francia) 50:47
3 Lasse Norman Hansen (Danimarca) 51:00
4 Campbell Flakemore (Australia) 51:12
5 Lawson Craddock (Stati Uniti) 51:31
6 Stefan Kueng (Svizzera) 51:36
7 Ryan Mullen (Irlanda) 51:37
8 Victor Campenaerts (Belgio)
9 Daniil Fominykh (Kazakhstan) 51:55
10 Eduardo Sepúlveda (Argentina) 52:00
11 Frederik Frison (Belgio) 52:21
12 Maximilian Schachmann (Germania) 52:22
13 Jasha Sütterlin (Germania) 52:27
14 Yves Lampaert (Belgio) 52:27
15 Marlen Zmorka (Ucraina) 52:29
16 Oleksandr Golovash (Ucraina) 52:39
17 Brayan Ramírez (Colombia) 52:31
18 Szymon Rekita (Polonia) 52:32
19 Alexander Svtushenko (Russia) 52:33
20 Rasmus Sterobo (Danimarca) 52:39
21 Nathan Brown (Stati Uniti) 52:42
22 Marcus Faglum-Karlsson (Suecia) 52:52
23 Dylan Van Baarle (Olanda)
24 Lukasz Wisniowski (Polonia) 52:57
25 Louis Meintjes (Sudafrica) 53:15
26 James Oram (Nuova Zelanda) 53:17
27 Victor Manakov (Russia) 53:18
28 Marcus Christie 53:24
29 Davide Martinelli (Italia) 53:30
30 Alexis Gougeard (Francia) 53:31
31 Amund Grondahl Jansen (Norvegia) 53:42
32 Ioannis Spanopoulos (Grecia) 53:44
33 Alexander Cataford (Canada) 53:55
34 Rafael Reis (Portogallo) 53:58
35 Bruno Maltar (Croazia) 54:04
36 Michael Vink (Nuova Zelanda) 54:05
37 Mario González (Spagna) 54:06
38 Felix Grossschartner (Austria) 54:09
39 Josef Cerny (Repubblica Ceca) 54:09
40 Andzs Flaksis (Lettonia) 54:10
41 Truls Engen Korsaeth (Norvegia) 54:14
42 Zydrunas Savickas (Lituania) 54:21
43 Gabriel Chavanne (Svizzera) 54:35
44 Meron Teshome (Eritrea) 54:36
45 Daniel Turek (Repubblica Ceca) 54:42
46 Zhandos Bizhigitov (Kazakhstan) 54:44
47 Andris Vosekalns (Lettonia) 54:48
48 Sjors Roosen (Olanda) 54:49
49 Simone Antonini (Italia) 54:59
50 Gebremaryan Grmay (Eritrea) 55:05
51 Facundo Lezica (Argentina) 55:13
52 Viktor Okisehv (Kazakhstan) 55:19
53 Endrik Puntso (Estonia) 55:30
54 Johannes Christoffel Nel (Sudafrica) 55:40
55 Matej Mohoric (Slovenia) 55:42
56 José Luis Rodríguez (Cile) 55:44
57 Mark Dzamastagic (Slovenia) 56:03
58 Quisphe Quisphe (Ecuador) 56:13
59 Burr Ho (Hong Kong) 56:19
60 Meksen Debesay (Eritrea) 56:33
61 Lukas Postlberger (Austria) 56:37
62 Feritcan Samli (Turchia) 56:49
63 Eduard Michael Grosu (Romania) 56:54
64 Zoltan Sipos (Romania) 56:57
65 Paulius Siskevicius (Lituania) 57:06
66 Abel Kenyeres (Ungheria) 57:15
67 Mikel Iturria (Spagna) 57:21
68 Edison Bravo (Cile) 57:23
69 Oleg Sergeev (Israele) 58:05
70 Cristian Raileanu (Moldavia) 58:07
71 Adil Barbari (Algeria) 59:19
72 Adrián Alvarado (Cile) 59:45
73 Emilijano Stojku (Albania) 1:00:18
74 Ilhan Celik (Tuchia) 1:02:04

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COMMENTI
UHM...
23 settembre 2013 16:48 Fra74
non voglio polemizzare con questi ragazzi, anche se ci sarebbero tante cose da scrivere, ma mi limito a due semplici considerazioni:

1)"«Il tracciato non era adattissimo a me...", riporto testualmente quanto dichiarato da Davide Martinelli: pertanto, possibile che i tecnici azzurri, parlando con il ragazzo, non avessero altre opzioni, relativamente a tale tracciato?!? E' lo stesso Martinelli che lo conferma, sicuramente il tracciato l'avrà visionato in passato...

2) Simone Antonini corre per la Mastromarco (il nome non è completo), ed il suo D.S. di club è tale Gabriele Balducci, collaboratore di Paolo Bettini in Nazionale, collaboratore delle varie nazionali, dato che ha partecipato ai vari stage ove erano presenti sia i professionisti che gli under 23 che gli juniores...e mi limito a questo dato di fatto...un dato reale, anzi, realistico.

Francesco Conti-Jesi (AN)

x fra74
23 settembre 2013 17:05 rimba59
di cosa ti meravigli? la Nazionale non è ai più meritevoli ma solo politica..
guarda a quali squadre appartengono i selezionati per gli stage e poi i convocati.... sia crono che per la strada..

23 settembre 2013 17:36 cannonball
ho sentito l'intervista ad Antonini, ha detto: ''IO NON SONO UNO SPECIALISTA DELLE CRONOMETRO'' ..... siamo a un mondiale, siamo l'Italia e ci presentiamo con uno che a fine della prova dice che non è uno specialista.

Mah
23 settembre 2013 18:07 effepi
sulle convocazioni la penso perfettamente come gli amici che mi hanno preceduto nei post ma Vi chiedo : la media e il distacco sul secondo da parte del ragazzo che ha vinto è normale ? l'ardua sentenza ai posteri !!!!!!!!

Effettivamente
23 settembre 2013 19:14 Fra74
la media è NOTEVOLE, percorso di NOTEVOLE lunghezza...il distacco di quasi un minuto al SECONDO pure è NOTEVOLE, NOTEVOLE, altresì, il fatto che il primo sia stato l'unico a scendere sotto il tempo dei 50'...ma i posteri io li lascerei stare, per ora...un bravo al podio...per ora..senza illazioni, dubbi e/o insinuazioni...
Ah, dimenticavo, NOTEVOLE pure il distacco rifilato ai due azzurri...
Francesco Conti-Jesi (AN).

X Fra
23 settembre 2013 19:22 Per89
Fra mi hai strappato le parole di bocca!!!! Però io voglio fare un analisi un po' più approfondita... Martinelli da quattro anni il miglior interprete delle gare contro il tempo in Italia parlano i risultati delle crono disputate sul nostro territorio. Il problema è che non è in grado di competere con i migliori atleti mondiali ed europei...
Oggi ho ancora sentito parlare della pista, ma questa è una scusa bella e buona ed è ora di finirla, la pista ti da le alte frequenze, ma per fare 45 km di cronometro serve una preparazione più che specifica molto differente dalla preparazione che si fa per i 4 km di inseguimento... Quello che manca secondo me in Italia è una competitività nelle prove contro il tempo a parte le cronometro degli allievi dove abbiamo sempre un centinaio di partenti e i migliori sono quasi tutti presenti e chi vince a crono molto spesso è il più forte... Però negli allievi i ds portano i loro corridori molte volte per far esperienza e scoprono qualche talento... negli junior e negli under non è così, si portano quei due corridori che hanno voglia di fare la crono e magari molto spesso non sono i migliori che si hanno in squadra perchè è meglio vincere la domenica che il sabato a cronometro... E così alle crono si presentano 30 juniores e 15 under (se va bene) di conseguenza chi vince è il più forte di quei 30 o di quei 15, magari ci sono corridori che non hanno mai toccato una bici da crono su cui si può lavorare e magari dopo un anno sono competitivi al mondiale... Serve un cambio di mentalità nei ds in primis ma anche nella federazione, che senso a fare le cronometro nei mesi di aprile, maggio e giugno come è successo in Lombardia e in Piemonte quando i ragazzi vanno a scuola, le cronometro non si potrebbero fare nei mesi di giugno e luglio magari in settimana così non i ragazzi non hanno in testa la gara del giorno dopo.... E che senso a fare crono di 15 km per gli junior e di 25 per gli under quando poi le crono che contano sono lunghe 25 e 45 chilometri rispettivamente?
Ma quello che manca è lo studio che sta dietro a questa disciplina, si devono selezionare un gruppo di una decina di corridori e si fanno stage su stage a montichiari per studiare la posizione migliore, settimane in altura con allenamenti mirati, abbiamo un centro studio utilizziamolo, bisogna investire un po' di euro lo so, ma se l'investimento da i risultati ambiti anche la FCI ci guadagna... Invece in Italia si crede che con 4 gg di ritiro a due settimane dal mondiale o con l'inserimento della domenica alternativa una volta al mese si risolvano tutti i problemi... L'inghilterra, l'australia, la Francia e gli altri paesi che ci son arrivati davanti vincono non perchè fanno pista, ma perchè investono cifre spropositate nei giovani in Italia invece no, con molto lavoro e una programmazione a lungo termine per me si riesce ad arrivare nei 3 no, magari non nei 10 ma almeno nei 15 si....

PS Amadori che si lamenta della lunghezza della crono degli italiani non si può sentire, bastava che parlasse con la struttura tecnica, ops mi ero dimenticato come hanno assegnato gli italiani a crono!!!!

per89
23 settembre 2013 20:14 devis
Assolutamente daccordo col tuo post precedente!!!!!

23 settembre 2013 20:36 cannonball
in Italia conta fare il record di vittorie, le doppiette, le triplette, i primi 6 della stessa squadra....ma far crescere i ragazzi no!! Anche la crono, volete dirmi che nelle squadre che dominano in lungo e in largo le gare, non c'è 1 dico 1 ragazzo che possa essere preparato per la cronometro che sia a livelli di Martinelli a cronometro? Tutti fenomeni al circuito della domenica e poi basta?

x effepi
23 settembre 2013 23:12 true
Prima di sospettare sulla prestazione di un U23, potrebbe essere utile considerare che il percorso era a dislivello negativo (quindi, seppur di poco, hanno fatto piu' metri in discesa che in salita). Inoltre, per tutta la durata della crono c'e' stato vento a favore. A proposito del vincitore, si consideri che ai mondiali a crono da primo anno arrivo' 9no nel 2011, 2ndo nel 2012, per poi vincere oggi. Mi sembra una progressione piu' che plausibile.

24 settembre 2013 08:20 fr08
condivido con x fra e aggiungo la multidisciplinareta tanto voluta dalla nostra amata federazione...
questi sono i nostri risultati a mio avviso non si e competitivi ne in pista ne su strada..poi basta con i soliti tecnici de candido amadori salvoldi e compagnia bella ...il presidente ha il dovere e la forza di cambiare cosi facendo dara nuovi stimoli a tutto l ambiente ....che tristezza

24 settembre 2013 09:35 senzarotelle
Volendo sarcasticamente scherzare un pò, analizzando i risultati si può asserire che in fondo, siamo andati meglio dell'Eritrea... con il massimo rispetto per la nazione africana...

29 Davide Martinelli (Italia) 53:30
30 Alexis Gougeard (Francia) 53:31
31 Amund Grondahl Jansen (Norvegia) 53:42
32 Ioannis Spanopoulos (Grecia) 53:44
33 Alexander Cataford (Canada) 53:55
34 Rafael Reis (Portogallo) 53:58
35 Bruno Maltar (Croazia) 54:04
36 Michael Vink (Nuova Zelanda) 54:05
37 Mario González (Spagna) 54:06
38 Felix Grossschartner (Austria) 54:09
39 Josef Cerny (Repubblica Ceca) 54:09
40 Andzs Flaksis (Lettonia) 54:10
41 Truls Engen Korsaeth (Norvegia) 54:14
42 Zydrunas Savickas (Lituania) 54:21
43 Gabriel Chavanne (Svizzera) 54:35
44 Meron Teshome (Eritrea) 54:36
45 Daniel Turek (Repubblica Ceca) 54:42
46 Zhandos Bizhigitov (Kazakhstan) 54:44
47 Andris Vosekalns (Lettonia) 54:48
48 Sjors Roosen (Olanda) 54:49
49 Simone Antonini (Italia) 54:59
50 Gebremaryan Grmay (Eritrea) 55:05

24 settembre 2013 10:08 geom54
non entro nel merito di velocità, wattaggi, ingurgiti di benzine, ecc.;
constato da tempo in tutto e per tutto che l'approccio mentale italiano e/o in genere neolatino è atavico e ben distante da quello anglosassone in genere;
ora, anche se noi saremmo stati la patria ed i precursori di questo,di quello e di quant'altro ancora, tra non molto e con ciò anche la nostra consolazione avrà fine, ci si ricordi che al ciclismo agonistico partecipa e parteciperà sempre con più forza e testa anche l'altra metà del mondo.

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