Bettini: la corsa me la immagino così...

MONDIALI | 13/09/2013 | 16:43
La prima fuga è attesa sulla salita di Montecarlo di Lucca, ma il circuito di Firenze, da ripetere 10 volte, deciderà la corsa al titolo dei Mondiali di ciclismo 2013: le salite già celebrate di Fiesole e via Salviati costituiscono un unico e decisivo 'blocco con un altro punto-chiave "la discesa da Fiesole a Pian di Mugnone che si fa a 80 km orari" zone su cui il ct Paolo Bettini sta concentrando i dettagli della preparazione degli azzurri. "Il percorso non dà spazi di recupero, c'è la mano di Franco Ballerini che lo disegnò - spiega Bettini all'Ansa, omaggiando il ct prematuramente scomparso -. E siccome si stima che ci sarà sulla strada più di un milione di persone faccio appello al pubblico affinché si sparpagli sul circuito, perché ci sono punti che meritano altrettanta attenzione per i gesti tecnici e le tattiche di corsa". Prima di arrivare a Firenze la corsa partirà da Lucca "dove - dice Bettini - dopo piazza Napoleone andremo a prendere lo start ufficiale 3,5 km più avanti, da cui si contano i 272,2 km effettivi di corsa. La prima lettura tecnicamente valida della gara la potremmo avere sulla salita di Montecarlo. Teoricamente ci può essere la prima fuga ma se non succede si prestano alle prime scaramucce anche la discesa e il tratto verso Collodi e Montecatini". Più avanti, dopo una cinquantina di km, arriva San Baronto, salita classica, quasi sei km. "È il primo punto dove realisticamente il gruppo si può rompere, la pendenza media è dell'8%, magari vanno via in 50-60 e gli altri a inseguire. Saremo pronti a controllare". Quindi si scollina, con la discesa verso Casalguidi - "il paese di Franco, chi vuole, tra gli spettatori, potrà rendere omaggio alla tomba" - e l'ingresso nella piana tra Pistoia e Prato.     Dunque Firenze. "Ingresso alle Cascine, transito sui lungarni, poi in piazza del Duomo: un tributo reciproco tra arte e sport, sarà bellissimo prima di tuffarsi nel circuito", dice Bettini. Che poi affronta la fase clou della corsa. "Non parlo della salita di Fiesole e di via Salviati, e ovviamente dell'arrivo in rettilineo pianeggiante, spero solo che saranno in tanti a tifare per noi con bandiere e striscioni: l'incitamento della gente ti aiuta a spingere di più sui pedali". "È bene evidenziare almeno altri punti sottovalutati e considerando salita di Fiesole, discesa a Pian di Mugnone e via Salviati un 'blocco unicò e decisivo, non tratti separati tra loro. Mi riferisco alla discesa dopo Fiesole dove possono anche cambiare le posizioni; la via Bolognese dopo via Salviati, dove si riorganizzano le tattiche di gara: per me è la fase più complessa perché si esce dal 'bloccò e bisogna capire come si continuerà; l'imminente tratto urbano di via Trieste e via Trento, 'rompigambè perché le curve e lo strappo in salita interrompono la linearità della discesa: qui non si fa fatica pura ma il gesto tecnico, la curva in contropendenza e come si reimposta lo sforzo può essere decisivo per guadagnare terreno verso il traguardo". Bettini suggerisce poi di osservare cosa avviene vicino allo stadio Franchi, area "dove si concretizza una fase di studio importante per impostare di nuovo la corsa e riaffrontare la salita di Fiesole e il 'bloccò". E se la gara sarà bagnata? "Se piove sarà un 'tritellò, non tanto per le possibili cadute quanto perché la pioggia favorirà un forte frazionamento del gruppo. Il percorso non dà recupero, con la pioggia la selezione sarà elevatissima". E siccome i ct non possono comunicare via radio coi corridori con la pioggia sarà caos. "Assisteremo anche alla corsa delle ammiraglie - spiega il ct con una punta di recriminazione -, una corsa nella corsa visto che ci impediscono di usare le radio per comunicare con i corridori, cosa decisiva quando la gara entrerà nel vivo per dare indicazioni e ricevere informazioni dettagliate sui nostri e sugli avversari". (ANSA).

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