Poggio alla Cavalla, tradizione e passione a 360 gradi

FESTA | 30/07/2013 | 10:39

Nacque per scherzo dieci anni fa questa serata sotto le stelle in mezzo alla strada, nei pressi dell’arrivo del Circuito dei Tre Comuni per dilettanti che si corre da più di 50 anni il lunedì di Pasqua a Poggio alla Cavalla, una striscia di case nel Comune di Lamporecchio ai piedi del Montalbano. E’ qui l’ormai famoso “Triangolo delle Bermude” tanto caro all’amico Stefano Benvenuti che l’ha coniato, ma anche al collega Marco Pastonesi della “Gazzetta dello Sport” che lo cita di sovente nel parlare di Nibali e di Visconti. Qui dove in ogni casa si parla di ciclismo. Ed ogni anno in luglio un magnifico colpo d’occhio. Centocinquanta metri di strada, con ai lati due tavolate interminabili che devono ospitare più di 500 persone. Ci sono personaggi di vari sport ma soprattutto di ciclismo invitati da Maurino Ortigni vice presidente del Mastromarco Sensi Dover e principale organizzatore di quel circuito a Poggio alla Cavalla firmato quest’anno da Michele Scartezzini della Trevigiani Dynamon Bottoli. C’è il vincitore di un Giro d’Italia Baby, Giuseppe Di Grande, un ex professionista Marino Navalesi, il sindaco di Lamporecchio Giuseppe Chiaramonte e l’assessore Tellini, ci sono i dirigenti di varie società ciclistiche e del ciclismo toscano, il presidente Giacomo Bacci, Dolfi, il giudice sportivo Bartoli, Carlo Iannelli della CAF, il presidente del Comitato Provinciale di Pistoia Talini con il vice Spadi, il tecnico regionale degli juniores Megli, che negli ultimi due anni ha firmato altrettanti tricolori con Umberto Orsini e Matteo Trippi.  Ci sono poi Marcello Fossi e Marcello Fiaschi, quello che allestisce a Vergaio di Prato una gran bella gara per juniores. Ma c’è anche un allenatore di calcio, Luca Venturini. Alle 20,45 si abbassa la bandierina e per gli ammirevoli volontari inizia il tour de force su e giù lungo le due interminabili tavolate, dove tra una portata e l’altra si esibiscono anche ballerine e danzatrici. Le portate arrivano su di un carretto lungo 5 metri e le ruote sono quelle usate dai ciclisti. Prosciutto e melone, lasagne al ragù e penne al pomodoro, l’immancabile bistecca fiorentina alla brace. Per chiudere cantuccini con le mandorle, brigidini che è il dolce tipico di questa zona, vinsanto, gelato e per chiudere anche l’anguria. Ci si può a questo punto alzare con qualche difficoltà in più, ma arrivano anche i fuochi d’artificio. Finale scoppiettante insomma, quattro ore per rispettare una tradizione e pensare già all’edizione 2014 della kermesse ciclistica (sarà il 21 aprile). Tra un anno invece “Poggio alla Cavalla a tavola e sotto le stelle” con l’obbiettivo di essere ancora di più dei 516 di quest’anno.


                             ANTONIO MANNORI


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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