Wiggins: troppo doloroso guardare il Tour

PROFESSIONISTI | 28/07/2013 | 15:24
Il ciclista del Team Sky Bradley Wiggins ha parlato ai microfoni di Sky Sport24 HD in occasione della sua partecipazione al Giro di Polonia.

Non ti vedevamo dai tempi del Giro d'Italia, come stai?
«Ho fatto un periodo di riposo forzato dopo lo stop al Giro, poi sono riuscito a ripartire con gli allenamenti con un programma lungo e intenso. È stata dura prepararmi, ma sono in forma adesso e sono contento di essere nuovamente in gara».

Ora sei tornato per correre il Giro di Polonia.
«Per ora sono concentrato solo su questa settimana, su questo Giro di Polonia, è una gara difficile, fa molto caldo, sarà dura per tutti, ma andrò avanti giorno dopo giorno. È sicuro che non farò la Vuelta, come è altrettanto certo che sto pensando al Mondiale, ma come ripeto faccio un passo alla volta. Sono concentrato solo sul presente. Per ora, anche la prossima stagione è un'incognita».

Hai seguito il Tour de France?
«Non ho voluto vedere nemmeno una tappa del Tour, avrei voluto essere là per cui guardarlo sarebbe stato troppo doloroso. Ho preferito concentrarmi su delle cose positive che deprimermi davanti alla tv. Ho guardato solo la prima tappa, perché mi ha incuriosito la storia del pullman che si era incastrato sotto il traguardo, ma dopo ho solo seguito le news, su internet, dei ragazzi per vedere come andava la squadra. Sono stati davvero forti, sia individualmente che come gruppo. Hanno raggiunto il risultato che si erano prefissati».

Sulla vittoria di Chris Froome al Tour.
«Chris ha dominato il Tour. Al momento è il miglior scalatore al mondo e io non sono mai stato uno scalatore formidabile. In salita posso andare forte, ma mai così. La mia specialità è la gara a cronometro, quindi con un Tour così, anche se ci fossi stato, avrebbe vinto Froome».

Sulle accuse di doping ai danni di Froome che ne pensi?
«Purtroppo ora chiunque vinca il Tour si trova a rispondere di doping. Quando domini questa gara, come ha fatto Froome quest'anno, è inevitabile. È successo anche a me lo scorso anno e ho dovuto rispondere anche io. Chiunque vinca il Tour, da adesso e fino ai prossimi 10 o 15 anni, sarà sempre giudicato con sospetto. Ripeto, purtroppo».

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