Prudhomme: studiamo un Grand Départ in Italia

TOUR DE FRANCE | 25/06/2013 | 09:19
Il Tour de France del centenario prenderà il via sabato dal sud della Corsica, l'isola che ospiterà le prime tre tappe su un percorso tortuoso e strade strette, passando per Porto Vecchio, Bastia, Ajaccio e Calvi, prima di raggiungere la Francia. È la prima volta che la Corsica accoglie il Tour. Gli organizzatori hanno dunque colmato una storica lacuna. Presto dovrebbe toccare anche all'Italia. Nessuna delle 100 edizioni del Tour ha infatti mai preso il via dal Belpaese.
«È davvero assurdo. Bisognerà riparare al più presto - ha commentato Christian Prudhomme, direttore della Grande Boucle».
Non che le candidature italiane siano mancate. Per il 2014 la città di Leeds, nello Yorkshire (Inghilterra), è stata preferita a Firenze, che a settembre ospiterà i Mondiali di ciclismo. Per qualche  empo si è fatto anche il nome di Venezia.
«Uno dei fenomeni di questi ultimi anni sono le candidature italiane. Bisognerà riparare presto a questa assurdità», ha ribadito Prudhomme.  
Ogni anno il Tour riceve circa 250-255 candidature da parte di città internazionali per accogliere una tappa della corsa, su 30-35 posti disponibili in tutto. Nell'attesa che una città italiana venga promossa per il via, quest'edizione numero 100 della Grande boucle dà ampio spazio a note località turistiche francesi. Il plotone passerà per la Costa Azzurra e la Provenza, in particolare per Nizza, Aix e Marsiglia. Attraverserà i Pirenei per raggiungere la costa atlantica, con una tappa a Saint-Malo e una crono suggestiva sul Mont Saint-Michel. Affronterà lo spettacolare Mont Ventoux (il 14 luglio) e costeggerà il lago di Serre-Poncon, prima della doppia scalata della mitica Alpe d'Huez. Per la prima volta l'ultima tappa avrà la reggia di Versailles come sfondo per un arrivo al tramonto sugli Champs-Elysees. L'Arco di Trionfo sarà illuminato di luce gialla colore della maglia del vincitore. In tutto i corridori avranno disputato 21 tappe, per un totale di 3.403 km, 93,5 km in meno rispetto alla scorsa edizione. Il Tour numero 100 è anche il primo dopo il caso Armstrong e dopo le fresche confessioni di doping del tedesco Jan Ulrich. Ma non per questo - secondo Prudhomme - la corsa è meno amata di prima.
«Bisogna amare il Tour e continua ad essere amato. Non c'è segno di disaffezione neanche per un secondo», ha detto.
Anche per quanto riguarda i pronostici, ci sono novità. Intanto, come è noto da tempo, non ci sarà Vincenzo Nibali dell'Astana, vincitore dell'ultimo Giro d'Italia. Brillerà per la sua assenza anche il britannico Bradley Wiggings del team Sky, vincitore della scorsa edizione e già ritiratosi durante il Giro. Assenti anche Ivan Basso e Samuel Sanchez. Un nome nuovo scala dunque i pronostici: è quello di Chris Froome, anche lui inglese (ma di origine keniana) e del Team Sky, come Wiggins, che ha di recente vinto il Delfinato e si è classificato secondo al Tour 2012. Riemerge anche il nome di Alberto Contador, lo spagnolo che, assente l'anno scorso, al Tour vinse nel 2007 come nel 2009 e la cui vittoria del 2010 venne annullata per doping.

di Luana De Micco per Ansa


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