TURCHIA. Sayar: «Non credete la mia sia una vittoria pulita?».

PROFESSIONISTI | 26/04/2013 | 15:40
Mustafa Sayar, ventiquattrenne turco della Torku Sekerspor, vincendo la tappa odierna è il nuovo leader del Giro di Turchia.
Queste le sue dichiarazioni in conferenza stampa.

Com'è stata la tua giornata? «É stata una tappa lunga, calda, con strade non propriamente ben asfaltate. La velocità è stata alta fin dall'inizio, le squadre dei velocisti hanno attaccato per centrare la fuga di giornata, ma ai piedi della salita i miei compagni mi hanno portato nelle prime posizioni, negli ultimi 3 km ho deciso di attaccare, ho dato il massimo ed è andato tutto per il meglio».

Che tipo di corridore sei? «Sono uno scalatore, che predilige le corse a tappe brevi, di 5-6 giorni. Il mio punto debole è lo sprint. Quando ero Elite ho sofferto alcuni problemi fisici, sono stato operato alla colonna vertebrale, per questo nelle scorse stagioni non mi sono potuto esprimere al meglio. In questa squadra sto crescendo».

Cosa significa per un turco vincere il Giro di Turchia? «Per arrivare ad essere competitivo in questa corsa ho affrontato grandi sforzi, negli ultimi sei mesi non sono mai stato a casa, tra corse, ritiri e allenamenti. Questo successo si spiega anche gli altri scalatori in gara non sono al top. In aprile i corridori europei non possono essere al massimo della loro condizione, ma per noi questa è la corsa più importante di tutte. Il mio obiettivo era chiudere nei primi tre della generale, ora le ambizioni sono cresciute ed equivalgono a portare a casa la maglia celeste».

Visto quanto è successo l'anno scorso al tuo compagno Grabovski (vincitore del Giro di Turchia 2012, ma squalificato per positività all'EPO e recidivo), come facciamo a credere nella tua squadra e nel tuo successo di oggi? «Il ciclismo è uno sport duro, ogni tanto qualche corridore vive momenti di difficoltà. Ivailo era un buon atleta ma troppo ambizioso, io non mi troverò ad affrontare una situazione come la sua».

Molti tuoi colleghi al traguardo ci hanno confidato che non credono la tua sia una vittoria pulita. Cosa vuoi dire loro? «Per loro non ho risposte».

da Selçuk, Giulia De Maio
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COMMENTI
Sempre dalla parte dei deboli eh?
26 aprile 2013 19:11 gipi66
Non capisco questa sfacciataggine nei confronti di sto ragazzo, solo perchè sconosciuto!! Mi piacerebbe sentire questo tipo di domande anche intervistando alcuni fenomeni ben più conosciuti...visto che ormai il dubbio sull'impresa è sempre presente!!!

Traduzione
26 aprile 2013 21:02 SantGiac
Traduco in soldoni quello che, credo, voglia dire Gipi66: c'è il doping "grezzo", tamarro, naif di questi turchi (vedi anche Gabrovski lo scorso anno) e argentini (Tour de Saint Luis) e quello raffinato, aristocratico e massone degli squadroni pro-tour (Sky e Katusha gli esempi più palesi). Nessuno però parla della seconda tipologia di doping.
In sintesi: tutti si dopano, ma non tutti pagheranno allo stesso modo, anzi...

Sempre a pensare al doping
26 aprile 2013 21:36 maicol
Avete rotto con sti pensieri sempre al doping dietro ogni vittoria.. Se credete che ogni vittoria sia frutto di doping perche nn seguite altri sport senza guardare piu il ciclismo... E poi scusate mi dite quanti corridori del Team Sky sono risultati positivi in questi anni?? Ragazzi i cavalli restano cavalli ormai sono finiti gli anni in cui tutti potevano diventare cavalli

X Maicol
27 aprile 2013 08:31 SantGiac
Caro Maicol, con tutto il rispetto, quando si tratta di difendere a spada tratta il Team Sky resusciti dai meandri di questo blog. Neanche gli Us-Postal risultarono mai positivi a quanto pare, anche per complicità all'interno dell'UCI. Per me con l Sky stiamo vedendo la stessa cosa. Ma è solo una mia idea fino a prova contraria.
Giacomo

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