"Alla fine del 2006 essendo sofferente di tiroide pensai di tornare dal dott. Ferrari per risolvere i problemi che derivavano" da questa disfunzione. Chiesi a tutto il personale della Liquigas (Amadio, Corsetti) di poter frequentare Ferrari per curare i miei problemi e nessuno si oppose alla mia decisione". E' un passaggio della deposizione resa dal ciclista Leonardo Bertagnolli il 18 maggio 2011 davanti al pm di Padova, Benedetto Roberti.
Il verbale e' allegato al dossier di oltre mille pagine dell'Usada sul caso di Lance Armstrong e dell'Us Postal. Bertagnolli sara' ascoltato dalla procura antidoping del Coni il 16 ottobre. Bertagnolli spiega di avere "conosciuto Michele Ferrari nei primi anni di professionismo quando correvo con la Saeco" e di esservi ritornato alla fine del 2006, "avendo avuto un contratto con la Liquigas per l'anno successivo".
Ferrari accetto' di seguirlo. "In quella situazione mi disse che il preparatore 'deve conoscere l'atleta ed aggiustare il tiro'. Era una considerazione chiara e capii subito il senso. Rappresento - dice ancora Bertagnolli - che io da allora mi recai periodicamente da Ferrari anche perche' avevo nel 2007 l'avallo dalla Liquigas".
All'inizio del 2007 Bertagnolli contatto' Ferrari sul suo numero svizzero in occasione di alcuni test a Monzuno e torno' da lui a luglio, alla ripresa degli allenamenti dopo un problema al cuore: "andai a St.Moritz da Ferrari assieme a Bertolini, il nipote ciclista di Francesco Moser, Gasparotto, Pellizotti, Chicchi e tanti altri di altre squadre", dice il corridore trentino.
Fra i frequentatori di
Ferrari secondo Bertagnolli vi era anche il kazako Vinokurov, oro alle Olimpiadi di Londra. "Rappresento che nel 2006 ero a Livigno ad allenarmi per conto mio e li' vidi Ferrari con un gruppone di ciclisti tra i quali Vinokourov", si legge nella deposizione. Fu proprio in occasione dell'incontro di St.Moritz che "con Ferrari si parlo' dell'assunzione di eritropoietina".
"Rimasi a St.Moritz 10 giorni e per 10 giorni assunsi eritropoietina come indicatomi da Ferrari". In realta' Bertagnolli spiega di avere iniziato ad assumere Epo nel 2003 ma Ferrari "mi spiego' meglio le modalita' di assunzione dell'Epo per non essere trovato positivo". Dopo il successo nella classica di San Sebastian il trentino vide da Ferrari anche Popovich e Bileka. "So che da Ferrari andavano molti miei colleghi della Liquigas perche' tra di noi se ne parlava e la stessa societa' era consapevole: Pellizotti, Kreutziger, Gasparotto, Chicchi".
L'assunzione di Epo divento' piu' difficile dopo l'introduzione dell'obbligo della reperibilita' "e quindi il medico Ferrari mi consiglio' di fare l'autoemotrasfusione".
"La pratica -spiega ancora Bertagnolli- l'ho iniziata nel 2008 e la feci una sola volta nell'estate perche' in quel periodo la Liquigas mi vieto' di andare da Ferrari cambiando atteggiamento nei confronti delle frequentazioni prima tollerate".
Bertagnolli ammette di essersi praticato l'autoemotrasfusione anche nei due anni successivi e di avere rivisto Ferrari alla fine del 2010. "Sapendo della perquisizione a Popovych mi disse di buttare via tutto perche' c'era il rischio di indagini". (adnkronos)