LETTERA. Ammirato da Gilbert

| 24/04/2011 | 19:50
Egr. Direttore,
Le scrivo pochi attimi dopo la luminosa vittoria di Philippe Gilbert alla Liegi-Bastogne-Liegi: l'ennesima prova di forza, lucidità, freschezza atletica e superiorità del fuoriclasse vallone in questa sua favolosa stagione. Nel 2009 aveva realizzato un poker eccezionale dominando in rapida successione Coppa Sabatini, Parigi-Tours, Giro del Piemonte e soprattutto Giro di Lombardia; quest'anno il tris delle grandi classiche ardennesi: Amstel Gold Race, Freccia Vallone e la tanto agognata Liegi-bastogne-Liegi (che diventa poker se si aggiunge la meno blasonata Freccia del Brabante). L'anno scorso le straripanti vittorie di Cancellara al Giro delle Fiandre e alla Parigi-Roubaix, quest'anno la serie vincente di Gilbert mi hanno davvero entusiasmato e non importa se questi due grandi campioni non sono italiani, perché ho gioito al massimo possibile per le loro vittorie, ed ho sofferto con forza uguale per le loro sconfitte alla Sanremo, al Fiandre e alla Roubaix (solo per Cancellara). Con il sigillo nella "doyenne" Gilbert entra nell'olimpo dei grandi cacciatori di classiche cogliendo l'ottavo centro (2 Lombardia, 2 Parigi-Tours, 2 Amstel, 1 Freccia e 1 Liegi) a 29 anni non ancora compiuti. Senza scomodare inutili paragoni con i campioni del passato, ritengo che questo atleta possa tranquillamente arrivare ad essere uno dei più grandi di sempre. È forte sul passo, in volata, negli strappi duri delle Fiandre o delle Ardenne, nelle salite lunghe (2 Lombardia dominati, soprattutto nel 2010), ed ha uno scatto letale seguito da una progressione micidiale. In più regge il pronostico come pochi. Può vincere tutte le classiche, compresa la Roubaix, e naturalmente il mondiale.
Per quanto riguarda Cancellara, è stato grande al Fiandre e alla Roubaix, ma tutti gli hanno corso contro e senza una squadra all'altezza ha dovuto abdicare, ciò nonostante ha ugualmente lottato fino all'ultimo metro andando ad "arpionare" due podi (che si aggiungono a quello della Sanremo) che nobilitano il suo essere campione generoso e potente... l'appuntamento con la vittoria è solo rinviato.
Cordialmente
Ettore Ferrari
Lentini (SR)


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COMMENTI
SOTTOSCRIVO
25 aprile 2011 12:08 stargate
Sottoscrivo con convinzione, senza riserve. Ciò che impressiona in Gilbert, oltre lo strapotere atletico, è la lucidità, l'intyelligenza, la capacità di non scomporsi davanti a nulla. Questo è il sintomo più evidente di una maturità piena, di una testa che ragiona con freddezza, al servizio della potenza di cui l'ha dotato madre natura, potenza che, però -come molti esempi insegnano- senza il supporto di cui ho appena detto non sarebbe stata sufficiente a farlo diventare ciò che è oggi. (Alberto Pionca - Cagliari)

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