
Dei tre italiani che quest’anno fanno parte del roster World Tour della Soudal-Quick Step Andrea Raccagni Noviero è colui che ha corso di meno ma è anche quello che ha esordito prima di tutti in stagione.
Per lui, al primo anno tra le fila della squadra maggiore dopo i due spesi nel Devo Team, il 2025 è infatti iniziato in Australia, con Tour Down Under, Cadel Evans Great Ocean Ride e tutte le varie classiche di contorno, ed è proseguito al Nord con un assaggio di quelle che sono le gare sul pavé tra i pro’. I primi due mesi di stagione del classe 2004 di Genova si può dire dunque siano stati un valzer di paesaggi e stimoli differenti, un ballo importante per crescere, mettersi alla prova, realizzare quale sia il proprio livello e provare a inquadrare che strade e che evoluzione intraprendere per il futuro. Proprio per capire a che conclusioni sia giunto a proposito lo abbiamo sentito alla Coppi e Bartali.
Esordio in Australia, un assaggio di Nord e ora alla Coppi e Bartali: come sono andati questi primi due mesi da professionista?
“In Australia avevo cominciato abbastanza bene in una corsa anche abbastanza particolare. In Belgio siamo andati molto forte e ho fatto un po' di fatica, per cui abbiamo deciso di venire qua per trovare un po' di condizione. Alla Coppi e Bartali in occasione della prima tappa ho fatto una volata che poteva andare sicuramente meglio, mentre ora cercherò di aiutare i miei compagni mettendo in questo modo un po' di fatica nelle gambe”.
A livello di squadra, sei passato dalla struttura Devo a quella del World Tour e cosa è cambiato per te (se qualcosa è cambiato)?
“Sì, qualche cambiamento l’ho notato ma in generale ho visto che sta cambiando un po’ tutto. Adesso per dirti a quasi tutte le gare che non siano World Tour corriamo con metà squadra composta da ragazzi della Devo. Quando vi militavo io c'era un po' più di differenza, ora invece squadra Devo e World Tour sono molto più unite”.
Il tuo programma ora quale sarà? Avrai le tue chance di metterti in mostra e, se sì, dove?
“Per ora so soltanto che correrò Dwars door Vlandereen e Parigi-Roubaix, il resto poi lo vedremo più avanti”.
Hai dimostrato di essere un ottimo lead-out tra gli Under 23: adesso invece la squadra cosa ti sta chiedendo?
“Adesso, quando c'è la possibilità, faccio io le volate perché abbiamo tanti corridori infortunati e in squadra come velocisti puri ci sono solo Merlier e Magnier. Al momento quindi penso io a coprire questo buco. Vediamo come me la cavo ma sicuramente, quando tornerò a correre con gli altri, agirò di nuovo da lead-out man”.
Il presente intanto ha detto che, dopo il 7° posto nella frazione inaugurale di Bondeno, Andrea ha conseguito la seconda top ten della sua Coppi e Bartali chiudendo al 9° posto una tappa decisamente più esigente come quella di Cesena, una prestazione che il giovane esponente del Wolpack ha commentato così:
“Non me l’aspettavo. È stata una tappa complicata perché ha piovuto tutto il tempo e le strade erano molto strette e piene di curve ma ho tenuto duro il più possibile e visto che riuscivo a stare con i primi. Il finale purtroppo presentava un arrivo molto particolare visto che a 200 metri dall’arrivo eravamo ancora in discesa. Mi sarebbe piaciuto fare meglio ma va bene così. Son contento perché ieri avevo fatto fatica, mentre oggi, forse anche per via delle condizioni meteo (il freddo non mi piace ma pare che con esso riesca a esprimermi meglio), stavo molto meglio e sono felice di aver terminato coi 20 davanti”.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.