Come ogni inizio stagione che si rispetti è tempo delle prime gare nei paesi caldi, ma anche di prendere dimestichezza tra nuove squadre e i risultati di un ciclo mercato che tra trasferimenti e conferme è sempre molto impegnativo. Nadia Quagliotto ha deciso di festeggiare il decimo anno nella categoria elite lanciandosi in una nuova sfida con il team francese Cofidis con cui ha fermato un contratto biennale. Dopo due anni in Spagna con la Laboral, l’atleta ventisettenne di Montebelluna è partita per l’ennesima avventura con la voglia di rimettersi in gioco e dimostrare quanto vale.
Nadia è una specie di giramondo, ama trovare nuovi stimoli, ma soprattutto non può fare a meno di mettersi in gioco e sfidare se stessa. In gruppo è una delle addette ad alzare il morale, un modo per affrontare il ciclismo diversamente, soprattutto scovandone tutti i lati positivi. Nonostante l’apparenza, per l’atleta veneta non mai filato tutto liscio, anzi ad un certo punto la sua carriera è entrata in un tunnel da cui rischiava di non uscire. E’ stata dura andare avanti dopo l’anno del covid con la Cronos Casa Dorada con cui praticamente ha corso una manciata di gare, ci è riuscita grazie a chi le ha dato una possibilità e soprattutto ha voluto credere in lei. Walter Zini è stato il primo a scommettere di nuovo sulla Nadia atleta, nel 2021 l’ha accolta alla Be Pink offrendole una ripartenza e poi è arrivata la Laboral dove è praticamente rinata e ha trovato se stessa.
«Penso che l’incontro con Walter Zini sia stato fondamentale nella mia carriera, lui mi ha voluto in squadra, ha creduto in me, ho ritrovato la voglia di lottare. Nel 2020 avevo riposto tante speranze nella Casa Dorada, poi le cose non sono andate bene e mi sono totalmente bloccata, non riuscivo ad andare avanti – prosegue Nadia- il grande cambiamento è però arrivato grazie al Team Laboral, a loro devo molto perché hanno capito come prendermi e a farmi ritrovare il grande amore per il ciclismo. A metà dl 2023 mi hanno tolto il ruolo da leader, hanno capito che la pressione mi faceva stare male, mi hanno tranquillizzato, mi hanno dato fiducia. Più che a livello fisico ho lavorato molto sulla testa, ho trovato un ambiente sereno con le persone giuste che mi hanno aiutato a rimettere insieme i pezzi e a vivere tutto con più serenità. C’è ancora molto da lavorare, ma credo di essere sulla strada giusta per correre senza paura e dare tutta me stessa. »
L’avventura in Cofidis segna un nuovo inizio per Nadia Quagliotto che si è già posta un obiettivo più che chiaro: ritornare a vincere. Il suo ultimo successo risale al Giro del Ponente in rosa del 2022 , ma nel frattempo l’atleta veneta è diventata una grande donna squadra punto di riferimento per le sue compagne. In casa Laboral è stata elemento fondamentale di un team che nelle ultime stagioni si è fatto sentire potentemente nel mondo del ciclismo femminile, lo dimostrano le belle parole dette dalle sue compagne o la commozione dei suoi diesse il giorno della sua ultima corsa. La stagione 2025 partirà dalla Spagna con il trittico di Maiorca, poi la volta Valenciana, la Omploop, un blocco di gare in Italia senza le strade bianche e poi di nuovo al nord con Fiandre ed Amstel, poi il resto si vedrà strada facendo. Ora l’obiettivo è quello di migliorarsi sia sulle gare di un giorno e tentare l’assalto di una frazione di qualche gara a tappe, ma soprattutto tornare finalmente ad alzare le braccia al cielo.
«Sicuramente in squadra avrò un doppio ruolo: supporterò le compagne, ma ci saranno anche molte occasioni per avere il mio spazio. Mi piacerebbe tanto ritornare a vincere» ci dice Nadia che non vede l’ora di ritornare in corsa. La voglia di fare è tanta così come quella di riscattarsi. Non bisogna dimenticare che tra gli obbiettivi c’è sempre quello di migliorare con il francese e diventare più spigliata nelle battute con le compagne, ma anche una missione molto particolare riuscire ad incontrare Mathieu Van der Poel. «E' un corridore dallo stile unico che mi piace molto, guardo sempre le sue gare in televisione, ma ora direi che è arrivato il momento di portare la cosa ad un altro livello.»
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