Riccardo Longo ci ha preso gusto: dopo aver vinto nel 2023 il titolo tra i ragazzi del primo anno, il bergamasco del Team Serio si è ripetuto dominando la classifica dell'Oscar tuttoBICI Gran Premio Mediolanum riservata agli Esordienti del II° anno, vale a dire nati nel 2010. In testa alla graduatoria sin dalle prime gare di stagione, il 14enne di Sergnano (Cremona) ha preceduto il laziale Andrea Fiacco del Team Coratti ed il piemontese Lorenzo Soldarini del Pedale Ossolano, grazie alle numerose vittorie conquistate (ben 24 tra strada e pista!), ma non si monta la testa.
Un anno fa eri il più piccolo tra i premiati, che ricordo hai della tua prima Notte degli Oscar tuttoBICI?
«Mi sono divertito molto, ero al tavolo con Samuele Brustia che aveva vinto tra i secondi anno e già conoscevo. L'Hotel Principe di Savoia è un posto fantastico e tutta la cerimonia è organizzata a puntino, sono molto soddisfatto e felice di poter essere nuovamente dei vostri».
Chi ti accompagnerà?
«Come nel 2023 papà Daniele, che insieme a mamma Stefania lavora in cartoleria. Se ho raggiunto questo traguardo ancora una volta lo devo alla mia famiglia (oltre ai genitori e Riccardo, composta dalle sorelle Elisa e Alessandra, con la prima che ha corso anche lei in bicicletta, ndr) e alla squadra. Non si vince mai da soli».
Quando hai iniziato con il ciclismo?
«A 8 anni, seguendo le orme di zio Davide. La prima gara l'ho disputata alla fine della categoria G1 con una bici della Decathlon, ricordo la difficoltà nell'agganciare il pedalino. Il ciclismo per me da allora è passione e divertimento. Il mio corridore preferito è Mathieu van der Poel perché è il re della multidisciplina. Io oltre alla strada, mi diletto in pista e nel ciclocross».
Hai da poco iniziato il Liceo.
«Sì, frequento il Linguistico Racchetti - da Vinci a Crema. Studio inglese, tedesco e francese. Mi piace, ho scelto questo indirizzo di studi perché amo viaggiare e sapermi esprimere al meglio non solo in italiano mi tornerà utile, anche per il ciclismo. Per ora non ho incontrato grandi difficoltà a conciliare scuola e sport, i professori sono comprensivi e mi vengono incontro».
Quanto pesa alla tua età confermarsi il migliore corridore italiano della stagione?
«Fa piacere, soprattutto perché non me lo aspettavo. Sono contento, negli ultimi due anni mi sono tolto bellissime soddisfazioni, ma so che sono giovane e ho ancora tanta strada davanti a me. Ho i piedi ben saldi a terra e sono consapevole che per arrivare lontano il percorso è lungo. Il 2024 per me era iniziato un po' in salita perché in inverno avevo contratto la mononucleosi, ma poi con i miei compagni ci siamo fatti valere fino ai Campionati Italiani su pista di Noto a settembre, una bellissima opportunità per cui devo ringraziare il comitato regionale, e la Lambrugo-Ghisallo, che ci ha permesso di chiudere l'anno a braccia alzate».
Banca Mediolanum oltre a mettere in palio questo Oscar sponsorizza la maglia azzurra del Giro d'Italia che quest'anno ha vinto Tadej Pogacar, tu ti immagini scalatore da grande?
«È presto per dirlo, ma è ovvio che spero di diventare un ciclista professionista. Come Pogi? Beh, sarebbe azzardato pensare così in grande. Quest'anno ha realizzato una stagione che resterà nella storia. Il mio sogno è un giorno di partecipare al Tour de France, la corsa più importante del mondo che in quest'annata il fuoriclasse sloveno ha saputo far sua insieme al Giro d'Italia, il mondiale e tanto altro».
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