Lo splendido scenario che offrono le strade della Regione Veneto chiuderà ancora una volta il calendario internazionale professionistico e la rassegna di Ride the Dreamland. Anno dopo anno la Veneto Classic si sta infatti affermando come prestigioso appuntamento finale dell’anno, con percorsi spettacolari, incerti e tanti campioni che si danno battaglia tra scatti e controscatti. Salite, muri, pavé, sterrato e città d’arte, la gara brilla ormai di luce propria, coniugando lo show che offrono i corridori a quello dei paesaggi veneti.
L’edizione 2024 scatterà da Soave (Verona) e farà rotta sul vicentino superando lo strappo di Monteviale, passando da Sandrigo, città sede di PP Sport Events, società organizzatrice della corsa, e poi da Nove, dove è posto un traguardo volante in ricordo di Jacopo Venzo, il giovane juniores scomparso lo scorso anno per una caduta al Giro d’Austria che proprio a Nove abitava.
Dopodiché la Veneto Classic entrerà sulle ‘sue’ strade, quelle che tanto l’hanno fatta apprezzare in questi suoi primi anni di vita. C’è prima il circuito de La Rosina, lungo 12,6 km e che andrà ripetuto due volte. La salita, lunga 2,1 km con una pendenza media al 6,5%, già più volte teatro di battaglia di Giro del Veneto e Giro d’Italia, rappresenta il centro del mondo per gli appassionati cicloamatori della zona, e anche in questa Veneto Classic si propone come scenario utile ad aprire le ostilità.
Dopodiché sarà il momento del circuito de La Tisa, un breve settore in pavé di 330 metri al 15,2%, portato alla ribalta da Pozzato e la sua squadra per la prima volta in occasione dei Campionati Italiani del 2020. Lungo 12,4 km, questo circuito andrà ripetuto 4 volte per intero, ma la salita andrà superata una volta in più, visto che i corridori la affronteranno anche prima di entrare nell’anello. Usciti dal circuito mancheranno 16 km all’arrivo.
Il muro de La Tisa è anche dove la Veneto Classic farà valere la sua anima più festaiola: lungo lo strappo, infatti, verrà allestita un’area speciale in cui si potrà bere birra e mangiare un hamburger – accompagnati da un DJ set per scaldare ancor di più l’ambiente – applaudire i corridori nei 5 passaggi sulla salita e seguire il resto della gara sul maxischermo installato appositamente. Insomma, con il Tisa Party si avrà un assaggio di atmosfera fiamminga sulle splendide strade venete.
Prima dell’arrivo di Bassano, però, c’è ancora un’asperità, il muro di Diesel Farm, la sartoria del vino, 1300 metri sterrati al 10,9% di pendenza media, a 10 km dall’arrivo. C’è poi la rampa breve e secca di Contrà Soarda (400 metri al 13%), dove lo scorso anno il vincitore Davide Formolo andò via da solo, prima di percorrere Contrà San Giorgio e viale Diaz. Superato il Ponte Nuovo in pieno centro, al piazzale Cadorna virata secca a sinistra su via Porto di Brenta, ultimo sforzo in via Portici Lunghi per salire sulle piazze e raggiungere il traguardo in Piazza Libertà.
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