Quando ti si presenta un'opportunità, coglila perché non sai mai cosa succederà. Questa è la filosofia che ha portato Maria Vittoria Sperotto da ciclista professionista a massaggiatrice e poi a chef del WorldTour.
«Quell'anno avevo la sensazione che sarei stata felice qualsiasi cosa avessi fatto. Mi sono detta, questo è il momento. Le cose sono successe e ho colto l'occasione», dice Sperotto parlando del 2022, l'anno in cui, dopo aver smesso di gareggiare, ha iniziato una nuova avventura.
Sperotto non ha mai avuto paura di provare qualcosa di nuovo e cercare la sua strada. Da bambina era energica e non le piaceva seguire le regole. Nella sua città natale, Schio, il papà gestiva una salumeria, mentre sua madre aveva un bar. Ciò significava che erano impegnati e la maggior parte del suo tempo Maria Vittoria lo divideva tra la babysitter e la zia. Le vacanze scolastiche erano spesso trascorse in campi estivi, dove spariva per scoprire il mondo.
«Non sono mai rimasta a casa o seduta, preferico arrampicarmi sugli alberi. Non passavo molto tempo con i miei genitori perché lavoravano 13 ore al giorno, quindi mi mandavano ai campi estivi. Non seguivo le regole, scappavo e... non ero molto gestibile», confessa ridendo.
Maria Vittoria ha provato diversi sport prima di optare per il ciclismo. Il nuoto è arrivato per primo, ma è durato una sola lezione, abbastanza per decidere che non faceva per lei. Il tiro con l'arco, uno degli sport preferiti di sua madre, è arrivato dopo, ma non c'erano club locali, quindi non ci vedeva un futuro. Il basket è durato più a lungo e ci ha giocato per quattro anni.
La scelta del ciclismo
Dopo aver notato alcune persone che pedalavano lungo la strada che circondava il campo da basket in giocava, Maria Vittoria ha deciso di provare il ciclismo. All'inizio, le piaceva il lato sociale, ma presto ha trovato il successo, vincendo un titolo nazionale su strada e in mountain bike all'età di otto anni. Le piaceva quella sensazione e ha continuato a cercarla, il che l'ha portata alla fine a scegliere di non andare all'università e intraprendere una carriera nel ciclismo.
«Volevo davvero fare qualcosa in laboratorio. Studiavo microbiologia, chimica ed ero molto interessata, ma la nazionale mi ha chiamato e ho perso un po' di interesse per il resto», dice. La carriera agonistica della Sperotto è stata breve ma ha prodotto alcuni risultati importanti, tra cui la vittoria al Tour del Guangxi nel 2017. Era il suo secondo anno da professionista e aveva solo 20 anni. La stagione successiva, ha corso il suo primo Giro d'Italia Donne e ha ottenuto piazzamenti nella top 10 in tappe del Tour Down Under e del Tour of California. Tanto che fu ingaggiata da Bigla per il 2018.
A soli 22 anni, aveva ambizioni crescenti e vide l'opportunità di progredire come ciclista. Ma un grave incidente al Brabantse Pijl si tradusse in un lungo ricovero in ospedale e segnò l'inizio della fine della sua carriera agonistica.
«Stavo crescendo come ciclista, ma poi sono caduta gravemente e ho trascorso due mesi in ospedale. Il medico disse che forse non sarei tornata in bici. Ma sapevo dentro di me che potevo guarire e tornare: ce l’ho fatta ma ho perso la motivazione, non avevo obiettivi e la sensazione di voler crescere è un po' scomparsa. Poi è arrivato il Covid e ci sono state meno gare e meno sfide per me. Nella mia mente, correvo senza motivo».
Cogliere le opportunità
Quando la Bigla, allora chiamata Equipe Paule Ka, chiuse i battenti durante la stagione 2020, Maria Vittoria si trovò di fronte a una scelta da fare. Non si fermò immediatamente e si preparò per la fase successiva della sua vita parallelamente alle corse.
«Quando la Bigla chiuse, mi dissi 'Farò un anno con una piccola squadra in Italia, farò quello che voglio e poi mi fermerò'. Durante quest'anno posso seguire corsi su cose che mi piacciono: mi piace il vino, quindi seguo un corso da sommelier e un corso da massaggiatore, perché non si sa mai cosa può succedere e mi piaceva anche quello».
A fine 2021, nonostante avesse un contratto per l'anno successivo, si licenziò. Inizialmente aveva pensato di lavorare nel bar di sua madre, ma la pandemia ha rovinatio piani, così Maria Vittoria ha lavorato per un breve periodo lavorando in una pasticceria, ma non passò molto tempo prima che si tuffasse di nuovo nel mondo del ciclismo.
Un allenatore della federazione italiana aveva visto che aveva una qualifica da massaggiatrice e le ha chiesto se le sarebbe piaciuto seguire le azzurre in una gara juniores. Una nuova avventura da 50 giorni di gara nel 2022, ma intanto - senza che lei lo sapesse - il suo percorso per diventare chef del WorldTour era già iniziato...
«Mi occupavo del cibo post-gara per le cicliste e poi è arrivata la prima edizione del Tour de France Femmes. Non era nel mio calendario, ma alcune ragazze mi hanno chiesto se potevo andare, solo per cucinare. Ho detto, ok, 'vengo , e cucino'», spiega.
Un amore per il cibo
L'amore di Sperotto per la cucina è una passione che dura da sempre e risale a quando da bambina trascorreva le sue giornate con la sua babysitter.
«Era come una nonna per me. Preparava tutto da zero e cambiava sempre il menù; mi trattava davvero come una principessa. Cucinava e io volevo fgare altrettanto così ha preparato un tavolino accanto a lei, con piccoli utensili. Facevo quello che volevo, non la sua ricetta. Penso di avere avuto cinque anni...».
Sperotto non ha mai seguito corsi ufficial, ma ha iniziato a imparare il più possibile da altri chef, oltre che da libri e qualche video su YouTube. «Ero davvero una nerd della mia cucina. Mi piaceva guardare MasterChef, volevo vedere tutto ciò che riguardava la cucina. Se vedevo qualcuno fare qualcosa, volevo sapere come la faceva», spiega.
«Non avevo mai pulito o tagliato un pesce, quindi guardavo qualcosa su YouTube per imparare come si faceva. Quando ero in cucina con altri chef, mi piaceva vedere come lavoravano e il giorno dopo lo replicavo a modo mio».
Proprio come quando correva, Maria Vittoria ha attirato presto l'attenzione di altre squadre. Tramite un'amica, ha trovato lavoro in una squadra del WorldTour alla Vuelta a España maschile nel 2022 e fu lì che iniziò a parlare per la prima volta con GreenEDGE Cycling.
«Negli ultimi tre giorni della Vuelta condividevamo un hotel con il Team Jayco AlUla - racconta -. Cercavano uno chef perché uno di quelli che avevano stava per lasciare la squadra. Laura Martinelli, la nutrizionista principale per le prestazioni di GreenEDGE Cycling, era lì e ha iniziato a parlarmene . Mi chiese se mi sarebbe piaciuto provare un anno con la squadra. Le dissi 'ok, perché no?'».
Sperotto è ancora con la squadra australiana e, a tre anni dal ritiro dalle corse, non le manca il gruppo. Cercare di essere la migliore chef possibile è il suo obiettivo attuale.
«Mi piace prendermi cura dei ciclisti. Non ho nostalgia, non voglio più stare nel gruppo, voglio solo prendermi cura di loro. E voglio continuare a migliorare. È questa la mia nuova una sfida».