L'ORA DEL PASTO. ROMOLO INTINI, IL GIRO DEL 1950 E GLI SPINACI PER MUSSOLINI A CAMPO IMPERATORE. GALLERY

STORIA | 02/09/2024 | 10:39
di Marco Pastonesi

Mercoledì 31 maggio 1950. Il Giro d’Italia viveva la sua settima tappa, la Locarno-Brescia, di 293 chilometri. La fuga era di quelle buone. A Luciano Maggini non sarebbe stato sufficiente vincere la volata finale su Giorgio Albani per conquistare la maglia rosa, che premiò, per un vantaggio esiguo ma infinito di 15 secondi, un altro toscano, Alfredo Martini, anche lui evaso dal gruppo. Quel giorno Romolo Intini era sulla strada del Giro, dalle parti di Como, soldato, una leva militare durata 11 mesi precisi, cominciata il 7 settembre 1949 e terminata il 7 agosto 1950: “Ci comandarono di fermarci, disporci ai bordi della strada, sul Monte Croce, ordinati e disciplinati”. Poi quell’attimo fuggente: “Il Giro, i corridori, il gruppo, e nel gruppo loro due, Gino Bartali e Fausto Coppi”. Un attimo fuggente sulla strada e mai più fuggito dalla memoria. Il Giro della prima vittoria finale di uno straniero, Hugo Koblet, svizzero, il Giro dell’ultima vittoria di tappa di Bartali, poi secondo nella generale, il Giro della caduta di Coppi sulle Scale di Primolano, arrotato, fratturato e ritirato. Quel Giro.


Romolo ha la bellezza di 96 anni: la carta d’identità recita 2 maggio 1928. Alto, diritto, robusto. Occhi vagamente azzurri. Pelle abbronzata dalle camminate dell’alba, cinque-sei chilometri, tutti i giorni, una medicina naturale per riabilitarsi dopo una malaugurata “cascata”, come dice lui. Abruzzese, nato a Intermesoli, residente a Montorio al Vomano, vacanziero a Pietracamela, marito (di Maria, 95 anni), padre, nonno, bisnonno. Lo conoscono tutti, qui: perché è il più anziano del paese, perché ricorda, perché racconta. A cominciare dalla sua storia. “Papà Pietro minatore, da emigrato in America e Canada, poi anche qui. Mamma Angeladea casalinga, che significava fare tutto di tutto. Una sorella maggiore del 1920, Inglesina, e un fratello maggiore del 1924, Remo”. Tutti a distanza di quattro anni, come le Olimpiadi. “La scuola, poca, la quarta elementare si faceva a Intermesoli, la quinta a Pietracamela”. La scuola vera era quella della vita. “Il mio primo lavoro: musicante, molto flicorno, poca cornetta, nella banda di Intermesoli”. Poi la guerra. “I paesi si spopolarono: gli uomini richiamati, i cantieri fermi. Un po’ facevo il pastore, un po’ il cardatore. L’arte di stendere e battere le fibre per pulirle prima di filare la lana. D’estate ci si dedicava alla campagna: trebbiare il grano, raccogliere i legumi, seminare le patate, falciare l’erba… In autunno ci si occupava della cardatura, di casa in casa, di paese in paese: vitto, alloggio e un tanto – 30 lire – al chilo. La prima volta, era il 27 agosto 1942, a Basciano”. E con quella tavola di legno, 80 centimetri in lunghezza e 25 in larghezza, con due maniglie, lavorando seduto, Romolo pettinava la lana a ritmi oggi impossibili: “La sveglia alle quattro-quattro e mezzo, poi dodici ore di lavoro fino a sera, un massimo di quattro chili al giorno”. La prima volta che tornò a casa, dopo quattro mesi senza aver dato notizie, “mia madre mi accolse piangendo e giurò di non farmi più andare via. E invece andai via. Fino al 1946”. Il successivo impiego, all’Enel, sarebbe stato meno faticoso e più duraturo: 38 anni.


Prima di illuminarsi di Gino e Fausto, Romolo ebbe un altro incontro speciale: “Era il 2 settembre 1943. Pascolavo un gregge di pecore, 400, numerate, dietro l’albergo Amedeo di Savoia Duca d’Aosta a Campo Imperatore. Invece lo stazzo, uno dei tre a Campo Imperatore, si trovava sotto l’albergo, vicino alla fontana. Vidi militari e carabinieri. E venni a sapere che, prigioniero, c’era Benito Mussolini. Il 3 settembre un altro pastore, Amedeo Diodato, fu fermato proprio da quei militari. Qui no!, gli intimarono. Ma io sono conosciuto dal personale dell’albergo!, si difese lui. A salvarlo dai guai fu Alberto Faiola, il tenente dei Carabinieri che aveva condotto l’operazione del Duce. Amedeo e Faiola si erano conosciuti a Bracciano, durante una battuta di caccia. Si riconobbero e si abbracciarono”.

Romolo vide Mussolini la volta in cui portò spinaci selvatici in uno zainetto (“Elisa Moscardi, la governante che si occupava della pulizia della camera e dei pranzi di Mussolini, mi disse che erano pochi”), la volta in cui portò i broccoletti (“Stavolta in grande quantità”), le volte in cui il Duce giocava a carte con i militari e i proprietari delle pecore, infine la volta in cui Mussolini se ne andò. “Era il 12 settembre. All’improvviso in cielo apparvero 12 alianti, nell’albergo altri soldati. Non sapevamo se fossero tedeschi o americani. Faiola e i suoi non opposero resistenza. Udimmo due spari. Pensai che fosse stato ucciso qualcuno. Invece era il segnale per l’inizio di una nuova operazione. Poco dopo le ‘cicogne’, velivoli a motore, trainarono l’aliante in quota, e Mussolini sparì”. Prima a Pratica di Mare, poi a Vienna, quindi a Monaco di Baviera, infine nella Tana del Lupo, allora Prussia, oggi Polonia. “Il 13 settembre dei tedeschi non c’era più traccia. Ma l’albergo era stato messo sottosopra e svaligiato. Fui fermato, interrogato, accusato. Non ne sapevo nulla. Poi fui tenuto, con altri tre, in una sala da pranzo dell’albergo, sotto tiro da una guardia armata di fucile. Finché rintracciarono i tre ladri. I due a piedi si dileguarono nel bosco, quello con un mulo carico di coperte fu beccato. Restituita la refurtiva, venne lasciato libero. Il 14 settembre il tenente Faiola se ne andò”. E a Campo Imperatore scoppiò la pace.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Abbiamo chiuso un anno che resterà nella piccola grande storia di tuttobiciweb. Una stagione che a livello agonistico è stata di un livello altissimo e che si è tradotta, almeno per noi, in numeri da capogiro. In un anno abbiamo...


Nuovo nome e nuovo kit disegnato da GSport per il Team Polti VisitMalta! Il ProTeam italiano, pronto a competere in gare prestigiose del calendario italiano e internazionale, punta a continuare la sua traiettoria ascendente sia in termini di prestazioni che...


Il nuovo kit Assos per il Tudor Pro Cycling è stato appena svelato, un avvenimento che consolida la partnership per il terzo anno consecutivo e spalanca le porte alla stagione 2025 che sta per cominciare. per proseguire nella lettura vai su tuttobicitech.it


Era cresciuto nel mito di Fausto Coppi e ha perso la vita questa mattina a Castellania, dove era arrivato per partecipare alla cerimonia del 65° anniversario della scomparsa del Campionissimo.Pietro Morato - nato a Tortona 90 anni fa: era conosciuto...


La notizia è di quelle che fa un grande piacere e diventa ufficiale proprio ora, 2 gennaio 2025: Miche è sponsor ufficiale di Groupama - FDJ Cycling Team! Sarà un anno ricco di sfide tra la polvere delle Strade Bianche, passando per le...


La storia del ciclismo italiano è ricca di corse che non si disputano più ma che hanno fatto la storia: per questo abbiamo pensato di proporvi una nuova rubrica che le tiri fuori dal cassetto dei ricordi. Se avete una foto...


Hanno risposto come sempre in tanti, all'invito dei ciclisti trevigiani, e così l'ultimo giorno dell'anno si è trasformato in un'ottima occasione per una pedalata in compagnia, un brindisi beneaugurante e anche - meglio dire "soprattutto" - per fare del bene....


Patrick Lefevere tra pochi giorni compirà 70 anni e ed è entrato nel 2025postando una foto sui social con un augurio di buon anno per tutti e la frase: «Questo è il primo giorno della mia nuova vita». Il manager...


Torna questa sera alle 20.30 sulle frequenze di Teletutto l'appuntamento con Ciclismo Oggi, lo storico appuntamento dedicato al ciclismo giovanile. La prima puntata del nuovo anno ci propone due interessanti servizi.Ad aprire la puntata sarà l'intervista dedicata a Imerio e Massimo Lucchini: gli...


Dopo essere stata protagonista brillante ed ammirata nella stagione allievi 2024, la Iperfinish di Fucecchio si presenta tra le formazioni più forti in assoluto anche per la prossima stagione grazie alla riconferma di cinque atleti in possesso di ottime doti...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024