Solitamente raccontiamo di gare in bici, altre volte di iniziative celebrative in sella alle due ruote, ma in questo caso il viaggio ha un sapore veramente speciale. Protagonista della piccola impresa è stata Paola Sottanis, fotografa ligure di 37 anni che a cavallo di luglio ed agosto ha pedalato per oltre 1500 chilometri dalla Germania all’Italia in ricordo del nonno Attilio nato il 16 aprile di 100 anni fa a Sesto Godano in provincia di La Spezia.
Attilio Sottanis, a 19 anni arruolato tra gli alpini durante la seconda guerra mondiale, è stato uno dei ribelli della Repubblica di Salò, decisione per cui l’8 settembre 1943 era stato prelevato dai tedeschi presso Passo della Mendola (Bolzano). Da quel momento si erano perse le sue tracce. Per 609 giorni Sottanis è rimasto nel campo di prigionia militare a Francoforte sull'Oder - Eisenhüttenstadt - Stalag III B fino alla liberazione ad opera dei sovietici, ma l’Italia era lontana e non è stato semplice arrivarci. Al giovane ex soldato sono stati necessari 98 giorni di cammino per ritornare in quella casa dove molti lo consideravano ormai morto. Paola ha sentito tante volte raccontare questa storia provando sempre la necessità di celebrarne la memoria, poi durante i mesi del lockdown ha iniziato a maturare l’idea: ripercorrere in bicicletta il viaggio del nonno.
La macchina organizzativa ha faticato a muoversi, Paola ha cercato sponsor, ha creato una raccolta fondi e poi finalmente ha trovato il patrocinio del Comando truppe Alpine, della regione Liguria e di molti enti nazionali e associazioni che hanno supportato il progetto “ritorno a casa di un soldato italiano”. Il viaggio è iniziato Francoforte sull’Oder il 20 luglio, Paola ha attraversato in diverse tappe Germania, Repubblica Ceca, Austria ed è arrivata in Italia percorrendo il passo del Brennero. La pedalata è continuata nel nostro paese lungo la Pianura Padana e gli Appennini arrivando fino a Sesta Godano dove è stata accolta da un paese letteralmente in festa.
Sono stati 15 giorni di viaggio, intensi e speciali per ricordare il nonno, ma anche tutti quegli italiani che dopo l’armistizio dovettero scegliere tra libertà ed ideali. 1500 km tra quattro nazioni percorsi in bicicletta che ancora una volta è diventata simbolo di pace.
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