Gino Mazzer si è spento all'ospedale di Padova, dove era ricoverato. Socio fondatore del Velo Club San Vendemiano, era il presidente del Cycling Team San Vendemiano. Sposato con Gabriella, aveva i figli Fabio e Marco che hanno corso in bicicletta e con i quali divideva il lavoro, un’azienda di pittori edili a San Vendemiano. Fabio è stato campione italiano juniores nel 1996 a Canosa di Puglia ed è direttore sportivo della Zalf Euromobil Désirée Fior dove ha finito la carriera. Ovviamente ha cominciato come il fratello Marco: anche lui ha fatto il dilettante con la Zalf Euromobil Désirée Fior.
Gino Mazzer ha trasmesso la passione del ciclismo ai figli. Ha corso anche lui ed è arrivato fino ai dilettanti di III facendo un paio di vittorie con la Crich di Treviso. Racconta Renzo Zanchetta, vice sindaco di San Vendemiano: “Quando correva Gino ero io che gli facevo i massaggi. Vista la conoscenza fu lui ad avviarmi al ciclismo. La morte di Gino è una grossa perdita per il ciclismo e anche per San Vendemiano. Era lui a prestare i mezzi per gli arrivi delle corse e contribuiva anche per i lavori per il Comune” ricorda Renzo Zanchetta: “Fu lui ad essere testimone delle mie nozze”. Gino Mazzer è stato Stella di Bronzo al merito del Coni.
L'ultimo saluto a Gino Mazzer sarà dato Martedì 6 Agosto alle ore 15.30 presso la Chiesa Parrocchiale di San Vendemiano.
Dal post del Cycling Team San Vendemiano. “Gino Mazzer ci ha lasciato. Socio fondatore del Velo Club San Vendemiano nel 1977, presidente del San Vendemiano Cycling Team, praticamente la nostra memoria storica e una vita per il ciclismo e nel ciclismo. Inimitabile conferenziere, indimenticabili i suoi discorsi, un misto di italiano, dialetto e detti popolari che suscitavano risate ma al tempo stesso esprimevano passione per le due ruote e concrete lezioni di vita. Sapevamo che non stava bene e le ultime nostre uscite senza di lui, ormai alla fine, erano segnate dalla tristezza, soprattutto l'ultima gara a Zoppè, quella dedicata ai Giovanissimi che tanto amava e che per lunghi anni ha accompagnato n tutte le gare del calendario. Oggi perdiamo un vero amico, uno di famiglia, un uomo solido e diretto, franco, uno di quei vecchi stampi che ormai non si trovano più".
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