Cresce l’attesa per l’edizione numero 111 del Tour de France che sabato 29 giugno partirà per la prima volta nella sua storia dall’Italia. La speranza è che il nostro ciclismo possa conquistare risultati migliori rispetto al recente passato. L’ultimo azzurro a lasciare il segno è stato infatti Vincenzo Nibali. Nel 2014 ha scritto il suo nome in un albo d’oro che poi non ha più visto primeggiare italiani e il 27 luglio del 2019 sul traguardo di Val Thorens ha siglato quella che ad oggi rimane l’ultima vittoria di tappa del nostro movimento. Da quel giorno 85 frazioni individuali di digiuno.
Nel complesso 7 i ciclisti azzurri che hanno scritto il proprio nome nell'albo d'oro della Grande Boucle per un totale di 10 trionfi: le doppiette messe a referto da Bottecchia nel 1924 e nel 1925, da Bartali nel 1938 e nel 1948 e da Coppi nel 1949 e nel 1952, oltre ai singoli successi festeggiati da Nencini nel 1960, da Gimondi nel 1965, da Pantani nel 1998 e appunto da Nibali nel 2014.
Dopo l’impresa del campione siciliano, i migliori piazzamenti italiani al Tour sono stati il 4° posto sempre di Nibali la stagione successiva e il 5° di Fabio Aru nel 2017. Nelle ultime 6 edizioni (dal 2018 in avanti quindi) l’unico piazzamento nella top ten per il ciclismo italiano è stato il 10° posto di Damiano Caruso nel 2020. In totale 25 gli azzurri saliti almeno una volta sul podio finale della Grande Boucle.
Fonte www.ciclopico.it