Adesso è ufficiale e Tadej Pogacar ha vinto il suo primo Giro d’Italia. I rivali che ha incontrato sulla sua strada, non sono mai stati pericolosi e il campione sloveno a Bassano del Grappa per chiudere in bellezza ha conquistato la sua sesta tappa al termine di uno straordinario assolo sul Monte Grappa.
«Sono state tre settimane lunghe, non è stato tutto facile – ha detto lo sloveno in conferenza stampa - Ho avuto anche un po' di problemi di allergie dopo la tappa di Napoli e anche nella seconda settimana, nonostante ci siano stati dei giorni piovosi, l’allergia non si è completamente risolta».
Pogacar ha vinto con la gioia di aver fatto una grande impresa e la consapevolezza che le vittorie non potranno essere sempre facili. «Sono felice di come sia andata. Sono arrivato qui con un buon margine di vantaggio, è stato un grande Giro ed è stato fatto un passo avanti rispetto agli anni scorsi. Ogni anno miglioro e sono felice di dove sono arrivato e questo significa che sto ancora crescendo e sta crescendo anche la mia esperienza».
Pogacar ha deciso di cambiare allenatore e lo storico San Millan è stato recentemente sostituito da Javier Sola. «Ho cambiato allenatore perchè sentivo che dopo 5 anni avevo bisogno di rinnovare, abbiamo provato cose nuove sia sul corpo che mentalmente e sono felice di come tutto sia andato bene». Il campione della UAE Emirates ha detto di aver avuto problemi nelle tre settimane di corsa, come ad esempio le difficoltà nel dormire. «Ci sono stati dei momenti difficili, ho avuto anche problemi a dormire, dei momenti in cui non ero molto comodo sulla bici, ma è stato uno dei migliori grandi giri fatti in carriera, le gambe hanno girato bene per tre settimane.»
Pogacar ha incantato il pubblico nella scalata sul Monte Grappa e mentre correva verso la vittoria, ha trovato anche il modo per regalare una borraccia ad un bambino a bordo strada.
«Nell'ultima salita era impossibile parlare alla radio, c'era troppa gente e così mi avvicinavo ai miei compagni di squadra per sapere come stavano, perché non riuscivo a sentirli con l’auricolare. Abbiamo pianificato quell'attacco parlando tra di noi e sull'ultima salita ho trovato questo bambino e ho voluto dargli la borraccia».
Lo show dello sloveno si è concluso sul traguardo di Bassano del Grappa, facendo un inchino di ringraziamento a tutti quelli che avevano tifato per lui. «Ho vinto e il morale è alto, è stato un test molto positivo, sono felice, c'è stata una grande atmosfera, con tanta gente. Tra il pubblico c'è stato qualcuno che si è avvicinato troppo, mi hanno toccato, ma l'importante è stare stabili sulla bici. Un ragazzo con un fumogeno si è avvicinato troppo, ho sentito le scintille sul braccio ma è andata bene alla fine».
Oggi ci sarà l’ultima tappa e Pogacar spera che il suo compagno di squadra Molano possa conquistare il traguardo di Roma. Non sarà facile e magari Pogacar proverà a pilotarlo verso la vittoria. «Il Giro è stato fino ad oggi quasi perfetto, ma non ancora del tutto, perché c'è ancora la tappa di domani. Vorrei che ci fosse la vittoria di Molano».
I campioni si riconoscono per tante cose, anche per il modo in cui conquistano un successo. Pogacar ha vinto con quasi 10 minuti di vantaggio sul secondo classificato e per lui, la vittoria avrebbe avuto lo stesso valore anche con un vantaggio inferiore. «Non è importante per me guadagnare 10 minuti sui miei avversari, anche vincere con un secondo di vantaggio, è comunque una vittoria. Non ho rimpianti per non aver vestito la maglia rosa dalla prima all'ultima tappa. Non penso che questa sia una cosa importante».
Pogacar parteciperà al Tour de France, ma ha ribadito, che non sarà al via della Vuelta di Spagna.
«Ho vinto il Giro e poi ci sarà il Tour. Per il momento non penso alla Vuelta, ma un giorno voglio andarci per vincerla».