Calmo e sereno, Tadej Pogacar appare sorridente sullo schermo dei nostri computer quando si apre il collegamento per la conferenza stampa virtuale del giorno di riposo.
La maglia rosa risponde, prima in inglese e poi in sloveno, a tutte le domande che gli vengono poste, precisando subito che «Il Giro d’Italia è tutt’altro che finito. Mi aspetto ancora attacchi da parte dei miei avversari, la corsa è aperta e dobbiamo ancora affrontare le tappe più impegnative, basta guardare le salite degli ultimi otto giorni...».
IL BILANCIO. «La mia è stata una prima settimana molto bella, con tappe spettacolari ma anche difficili. Mi è piaciuto. Ho già tre vittorie di tappa al mio attivo e ovviamente ne sono molto contento. Sono orgoglioso del modo di correre mio e della mia squadra. Qualcuno ha criticato la UAE dicendo che la squadra non è abbastanza forte, ma noi in corsa dimostriamo sempre il contrario. Dimostriamo che siamo arrivati pronti per affrontare questo Giro. Forse non abbiamo qui i nomi più altisonanti, ma tutti stanno dando il 100% e io sono orgoglioso di far parte di questa squadra. C'è un'atmosfera molto bella. Per me questa è davvero una seconda famiglia e mi fa piacere che lo dimostriamo anche in gara».
I LOVE GIRO. «Tra tutti i Grandi Giri che ho disputato finora (quattro Tour e una Vuelta, ndr) quello che mi è piaciuto di più è prioprio questo Giro. L'organizzazione è buona e quest'anno siamo fortunati con il tempo. Anche le tappe non sono troppo lunghe e finora è andato tutto davvero alla perfezione. C'è anche molto meno stress rispetto per esempio al Tour de France, ma alla fine tutti i grandi giri sono duri. Questo semplicemente perché è difficile correre tutti i giorni per tre settimane».
I RIVALI. «Mi attaccheranno ancora, ne sono convinto, sono pronto ad affrontare soprattutto una terza settimana difficile. Penso per esempio alla INEOS Grenadiers che ha due buone carte da giocare, con G (Geraint Thomas, ndr) e Thymen Arensman. So che ci saranno delle difficoltà da superare, non penso assolutamente di avere già vinto, sarebbe un grave errore da parte mia. Copsì come so che tutto può ancora succedere e sono pronto a superare i miei limiti. Ecco perché sono felice della mia attuale posizione di classifica: non devo più spingere al massimo per guadagnare tempo e posso correre un po’ più sulla difensiva. E soprattutto posso contare sulla forza della squadra».