«Questo Giro non è solo morto, è anche seppellito. Finito. Oddio, lo sapevamo anche prima di questa crono che per la maglia rosa ero chiuso dalla partenza». Oggi vediamo la tappa a oltre mille chilometri di distanza. Io a Vicenza, per dare una mano a Moreno Nicoletti durante l’Adunata degli Alpini (oltre che un importante manager di corridori, ha pure un’importante attività sotto la basilica palladiana); Mario Cipollini in Belgio, a Mons. «Sono qui perché mi ha invitato il titolare di un negozio di biciclette che ha le nostre bici. Ci sono quattromila persone a fare festa ed è venuto anche Johan Museeuw a salutarmi. A Lucca non mi hanno voluto, qui mi amano», dice Super Mario con voce allegra.
Mario e adesso che succede?
«Prima cosa mi piacerebbe sapere cosa ne pensano quelli che pensavano di battere Pogacar. Ora dovranno ricostruirsi piano piano. Per ribaltare la situazione loro devono sperare solo che a Taddeo capiti qualcosa».
+
Thomas è quello che più esce con le ossa rotte. Che legnata che ha preso. Gli Ineos, quelli dei “marginal gains”, non trovano più il bandolo della matassa.
«Ma l’hai visto che rapporto improbabile spingeva? Ma dove vai così? Ero convinto che perdesse, ma non di così tanto. È andato davvero troppo piano. Ricordiamoci che lui è un cronoman ed è un corridore che ha vinto anche un Tour. Si vede che per questo Giro ha focalizzato gli allenamenti per la salita».
Ganna anche lui battuto
«Pippo ha fatto una grande prova, una prestazione alla sua altezza. Ma cosa puoi fare se sul percorso ti trovi un corridore fuori scala come Pogacar?».
Domani come si riparte? Perché Mario va bene che il Giro è chiuso ma prima di Roma ci sono altre 14 tappe.
«Si riparte con Pogacar che farà le pubbliche relazioni, ovvero correrà per lasciare un po’ di torta a tutti gli altri. Poi ci sarà chi correrà all’arrembaggio e chi sarà più conservativo pensando alla classifica. Mi aspetto medie altissime nella prima parte di ogni tappa per cercare la fuga. Poi in gruppo mi sembra ci sia un’atmosfera un po’ strana. Come si sono concluse le tappe di Lucca e di Rapolano ne sono la conferma».
Mario ci sentiamo domani.
«Speriamo succeda qualcosa perché io avrei anche voglia di dare qualche bella “zampata” a qualcuno, ma il divario in corsa è così tanto che diventa persino difficile criticare chi perde».