Se si parla di Giro d’Italia donne Marta Bastianelli se ne intende. Alla Corsa Rosa infatti, l’ex campionessa di Velletri è profondamente legata dato che non solo vi ha preso parte innumerevoli volte ma vi ha anche colto successi di peso e, soprattutto, vi ha chiuso la carriera lo scorso anno. Quasi inevitabile quindi che fosse presente all’evento di presentazione della maglia rosa del prossimo Giro Women, una corsa che siamo certi la campionessa del Mondo di Stoccarda 2007 non si perderà.
Ecco cosa ci ha detto una volta tolto il velo al nuovo simbolo del primato della corsa a tappe tricolore.
«Sicuramente è una grande emozione perché credo che questo sia soltanto un punto di partenza per noi donne. Veder organizzato un Giro d'Italia così importante da una macchina oliata come quella di RCS non può che darci la speranza che questo sia soltanto l'inizio. Io ho scelto proprio il Giro d'Italia per terminare la mia carriera perché lì è dove, all'età di 18 anni al primo anno professionista, l'ho iniziata. Per me la maglia rosa è sempre stato qualcosa di eccezionale e lo è tuttora. A chi la associo? Ho corso Giri d'Italia in cui, in squadra, la indossava Luperini e noi avevamo la grande responsabilità collettiva di proteggerla e correre con lei. Mi viene da associarla a quei momenti e a lei in particolare perché personalmente è sempre stata il punto di riferimento della mia carriera. Parlando della prossima edizione, quella del 2024 è sicuramente una corsa dal percorso impegnativo, una corsa dove le ultime tappe (soprattutto quella del Blockhaus) sono quelle più attese perché potrebbero incidere maggiormente su tutto il Giro. Insomma, sarà sicuramente una grande sfida. Intanto credo che la stagione sia iniziata in maniera abbastanza tranquilla per quanto riguarda le nostre ragazze ma ci può stare essendo i grandi eventi, i grandi appuntamenti più avanti in stagione. Penso invece, allargando più genericamente il campo, che le atleti forti (vedi la Kopecky che ha già vinto tanto) siano partite molto bene. Ci aspettiamo comunque che col passare dei mesi la stagione possa rivelarsi redditizia anche per le atlete italiane».