Mauro Gianetti, Ceo dell’UAE Emirates, oggi era a Siena per l’esordio stagionale di Tadej Pogacar e ancora una volta è rimasto stupito per il modo in cui lo sloveno ha vinto. «Questa è stata la prima corsa e sapevamo che la sua condizione era ottima - ha detto il manager svizzero al traguardo - ma il modo in cui ha vinto oggi è veramente difficile da raccontare».
Pogacar non solo ha stupito i suoi avversari e il pubblico, ma anche i membri della sua squadra, che oggi a Siena hanno assistito a un autentico capolavoro. «Tadej corre sempre per vincere ma oggi ha fatto qualcosa di veramente difficile da immaginare. Un suo attacco non era pianificato o quanto meno non si erano fatti ragionamenti su un’azione da così tanto lontano. Forse Tadej voleva forzare e provare la condizione degli avversari ed è riuscito nel suo intento».
Il campione sloveno aveva vinto Strade Bianche nel 2022 e anche in quell’occasione il successo era arrivato dopo un attacco da lontano. Questa volta però è stato diverso, perché Pogacar ha deciso di attaccare sorprendendo tutti i suoi avversari.«“Sinceramente mi sono spaventato quando ho visto la sua azione sul monitor - ha continuato Gianetti -: ha portato a termine un’impresa che io sinceramente non ricordo di aver mai visto prima. È stato autore di un’impresa unica e nel ciclismo moderno fare una cosa del genere è difficile da immaginare».
Lo sloveno ha cambiato alcune cose nel suo allenamento e ha inserito anche una seconda figura oltre al tecnico Milan e i risultati sono sicuramente visibili. «Ho visto un miglioramento ulteriore rispetto alla scorsa stagione. Attaccare così presto è una cosa che possono fare pochi. Nel 2022 aveva lanciato la sua azione a 50 chilometri dal traguardo, ma adesso lo ha fatto con altri 30 chilometri in più. Nella precedente vittoria poi, era arrivato stremato al traguardo, mentre adesso non è così».
Tadej Pogacar adesso è cresciuto e anche il suo modo di correre è maturato e di errori ne commette veramente pochi. «Abbiamo visto in lui una grande crescita, ha gestito veramente bene la corsa e si è lasciato alle spalle tutti. Avevo paura di una crisi di fame, perché nella prima gara dell’anno gli equilibri si devono ancora trovare. Ma è chiaro a tutti che ha fatto veramente qualcosa di straordinario ed è riuscito a stupirci. Le persone lo amano per questo suo modo di correre. Oggi posso dire che ha scritto una pagina di storia e di passione come difficilmente si può vedere».
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