Jan Ullrich è tornato a parlare di doping e ha deciso di farlo durante la campagna di presentazione del suo documentario, che dalla prossima settimana verrà trasmesso su Amazon Prime. Ullrich ha fatto delle rivelazioni importanti al periodico tedesco Stern, presente durante la campagna pubblicitaria del suo documentario che sarà in onda in 4 puntate, spiegando che l’uso di sostanze dopanti era iniziato consapevolmente prima del suo secondo posto al Tour de France del 1996 e della sua vittoria l’anno successivo.
Il corridore tedesco ha ammesso, senza trovare scuse, che in quegli anni se volevi fare il ciclista e vincere dovevi fare uso di sostanze illegali, perché altrimenti avresti smesso presto di correre.
«Sono entrato in contatto con il doping nel 1995 e 1996, prima del Tour de France. All'epoca mi era stato spiegato in modo plausibile cosa fosse, non avevo paura e tutto era chiaro in quel momento. Ero giovane e ingenuo e stavo entrando in un sistema che già esisteva. Mi era stato presentato in un modo così accettabile e necessario che decisi di farlo. La mia carriera sarebbe finita se non l'avessi fatto. Non mi sono mai sentito un criminale per questo».
Le confessioni di Jan Ullrich per molti aspetti fanno paura, non solo perché un corridore ha ammesso l’uso di sostanze vietate, ma perché rappresentano il racconto di un’epoca nera del ciclismo, nella quale l’onestà non era ammessa.
«Se avessi raccontato la mia storia prima, avrei vissuto anni meravigliosi – ha continuato il tedesco che nel 2018 ha vissuto una profonda crisi depressiva -, ma non ho avuto il coraggio di farlo: ora però è bello ammettere la mia colpa. So quello che ho vinto e personalmente penso di meritare i titoli che ho raccolto. Altri, oltre a me, devono prendere questa decisione. Io nel profondo del mio cuore sono un vincitore del Tour de France».
Il doping e Jan Ullrich sono apparsi insieme sui giornali di tutto il mondo con l’Operacion Puerto nel 2006, la sospensione per due anni dal Tribunale Arbitrale dello Sport è arrivata nel 2012 insieme alla declassificazione da tutte le gare a cui aveva partecipato tra il maggio 2005 e la fine della carriera nel giugno 2006.
In passato Ullrich aveva già ammesso l’utilizzo di doping in carriera e i suoi legami con il dottor Eufemiano Fuentes ma non aveva mai parlato dei suoi legami con le sostanze illegali prima del 1997, anno in cui ha vinto il Tour de France e in particolare nel periodo in cui correva con il Team Telekom a partire dal 1995.
«Nel 2006 non potevo parlare perché non volevo essere considerato un traditore. Gli avvocati mi dicevano: o esci e demolisci tutto, oppure non dici niente. Allora optai per la seconda scelta. Perché avrei dovuto demolire tutto, avrei trascinato con me nell’abisso tantissime persone».