Medaglia d'oro su pista sia ai Mondiali (a Roubaix 2021 nell'inseguimento a squadre) che agli Europei (Apeldoorn 2013 nella madison con Viviani, Glasgow 2018 inseguimento a squadre) senza dimenticare il ruolo da riserva nel meraviglioso quartetto olimpico di Tokyo, Liam Bertazzo a 31 anni ha scelto di dire basta col ciclismo. Ce l'ha rivelato lo stesso corridore padovano, che da professionista su strada ha corso soprattutto per le squadre di Scinto e Citracca, mentre nelle ultime due stagioni ha difeso i variopinti colori della Continental tedesca Maloja Pushbikers insieme all'amico di sempre Filippo Fortin, prima della partenza del Giro del Veneto: «Questa e poi la Veneto Classic di domenica sono le ultime corse in assoluto della mia carriera: l'ho deciso a marzo, un po' i risultati un po' vari cambiamenti... A quel punto ho chiuso con la pista, mi sono concentrato sul finire bene su strada (Liam, che fu chiamato così dai genitori in onore dell'ex giocatore irlandese della Juventus Liam Brady, è stato ottimo gregario di Fortin che ha vinto tre gare quest'anno, ndr) e ho già iniziato a lavorare nella ditta dei miei genitori. Fa strano pensarlo e dirlo, ma è una chiusura serena in un bel gruppo, insieme a un amico come Filippo che è di tre anni più grande di me e mi ha visto crescere. Sono orgoglioso dei risultati che ho ottenuto e terrò bellissimi ricordi, ma mi sono sentito di prendere questa decisione: esco quindi anche dal ciclismo, uscirò a pedalare ogni tanto e sarà il mio modo di fare sport.»
Dopo due anni in giro più per l'Europa, soprattutto del Nord e dell'Est, che per l'Italia, griffare la parola "fine" della propria vita ciclistica sulle strade della sua terra è la miglior ciliegina.
Le parole di Liam Bertazzo che avete potuto leggere in questo articolo fanno parte di un'intervista doppia a lui e Filippo Fortin, che abbiamo realizzato stamattina a Tombolo e che potrete ascoltare nella prossima puntata di BlaBlaBike lunedì sera