La vicenda della sponsorizzazione della Jumbo Visma, la squadra numero uno del mondo, e del ventilato passaggio di sponsor da una squadra all'altra dovrebbe indurre l'intero mondo del ciclismo a porsi delle domande e a riflettere sulla situazione del movimento.
Lo fa con la lucidità che gli è propria Brent Copeland, general manager della Jayco AlUla, che è stato intervistato da Daniele Tirinnanzi su Tuttosport. L'analisi del manager sudafricano è chiara: «Non ne so molto, so solo che ho ricevute tante chiamate di più agenti che mi chiedevano se avessimo ancora spazio per i loro corridori nella prossima stagione in caso la cosa fosse andata a buone fine. Personalmente sono molto preoccupato, non solo per staff e atleti che rischiano di restare senza lavoro. Se la Jumbo-Visma, che ha vinto tutto in questo 2023, non trova sponsor e non può che fondersi con la squadra quarta nel ranking mondiale per sopravvivere, significa che la situazione è preoccupante per tutto il sistema».
L'analisi continua sui possibili cambiamenti e su una situazione che sempre... immobile: «Da 30 anni parliamo di queste cose, prima o poi qualcosa dovrà succedere. C’è la questione dei diritti tv, che le squadre non incassano. C’è l’idea di un budget cap, c’è l’esempio del golf con l’acquisto di tutto il pacchetto da parte di una società che poi gestisce il calendario. Sono idee, ipot si. La realtà è che oggi il ciclismo vive solo grazie agli sponsor delle squadre e che non c’è sicurezza per nessuno. Da un anno all’altro ogni squadra rischia di chiudere, se lo sponsor fa un passo indietro. Ad oggi, all’orizzonte, non vedo grandi cambiamenti».