Lennard KÄMNA. 10. Un due tre, ecco una vittoria che vale per tre. Almeno una tappa in tutti e tre i Grandi Giri, per questo bravissimo 26enne corridore tedesco che si regala una gran bella vittoria. Il ragazzo della Bora Hansgrohe è una delle note più liete di una tappa che è stata mortificata e vilipesa da un’organizzazione imbarazzante. Voglio vedere se il sindacato dei corridori prenderà posizione o dirà che anche in questo caso è stata fatta la cosa giusta. Se così fosse, armiamoci di playstation: è il futuro.
Matteo SOBRERO. 10. Il 26enne della Jayco AlUla fa una corsa sontuosa, tutta all’attacco e di livello assoluto, confermando di essere un corridore di spessore e valore.
Enric MAS. 7. Lo spagnolo fa una corsa accorta, che lo porta su di un gradino in classifica.
Aleksandr VLASOV. 7. L’uomo senza bandiera resta nel vivo della contesa, fino alla fine e anche per lui, alla fine, ci sono tre passettini in avanti.
Primoz ROGLIC. 7. È un voto più sulla fiducia che su altro, perché fa vedere che può fare la differenza, ma poi a 2 km dal traguardo si deve fermare, con qualche secondo di vantaggio sul più bello. Insomma è difficile fare una valutazione su una corsa che è stata mortificata, un po’ come tutti noi.
Sepp KUSS. 7. La maglia rossa va come il vento da inizio stagione e oggi l’americano, sfruttando il vento, prende anche il largo dando vita ad un’azione che ha condizionato e segnato l’inizio corsa. Via con un ventaglio assieme ai compagni di squadra Primoz Roglic, Jonas Vingegaard, Wilco Kelderman, Jan Tratnik, Dylan van Baarle, oltre a Remco Evenepoel e Mattia Cattaneo (Soudal Quick-Step), Matevz Grovekar (Bahrain Victorious), Aleksandr Vlasov, Nico Denz e Emanuel Buchmann (Bora-Hansgrohe). Poi l’americano fa buon controllo della situazione e resta in rosso, anche se il cartellino color del fuoco, andrebbe sventolato sotto il naso di qualche fenomeno.
Amanuel GEHBREGZABHIER. 7. L’eritreo della Lidl-Trek, porta via la fuga e con lui si accollano l’impegno Lennard Kämna (Bora-hansgrohe), Jonathan Caicedo (EF Education-EasyPost), Matteo Sobrero (Jayco AlUla), Rubén Fernández (Cofidis), Chris Hamilton (DSM-firmenich), Dani Navarro (Burgos-BH) e Jon Barrenetxea (Caja Rural-Seguros RGA). Dopo il ventaglio della Jumbo, sono loro a dare vita alla fuga di giornata, con Kamna e Sobrero che resisteranno fino alla fine.
L’ORGANIZZAZIONE. 2. Decidono di prendere i tempi 50 metri prima del cartello dei due chilometri dalla vetta per una strada fangosa, che in ogni caso viene percorsa da Kamna e Sobrero senza alcun problema. Fango in salita, che rende la risalita chiaramente un pochino più difficoltosa, ma non c’è alcun pericolo per l’incolumità fisica e se proprio qualcuno non ce la facesse, c’è sempre l’opzione scendere di sella: non è vietato e non è nemmeno deplorevole. In questa Vuelta dove l’improvvisazione è all’ordine del giorno, la follia è una costante. Prendono i tempi a due chilometri dal traguardo, ma vanno presi i nomi di chi ha preso questa scellerata decisione che ha letteralmente decapitato e condizionato una tappa che sulla carta era bellissima, rendendola farsa, avanspettacolo e varietà, anche se il divertimento non c’è stato. Che dire: negli ultimi anni ci hanno spapolato gli zebedei con la ricerca degli sterrati e poi stravolgono le tappe per 50 metri di fango in un tratto di salita. Complimenti vivissimi. Altro che prendere i tempi a 2 km, vanno presi dei provvedimenti con coloro i quali sono arrivati a tanto. Vanno fermati, prima che lo scempio venga perpetrato.