Doveva essere il grande obiettivo di stagione per Wout van Aert, ma dopo l’argento nella prova in linea al Mondiale di Glasgow il belga non ha centrato la maglia iridata nella gara a cronometro. Van Aert era il grande favorito per la gara di oggi, ma la vittoria è andata a Remco Evenepoel, che ha fatto segnare un tempo straordinario, andando a chiudere la sua prova con un vantaggio di 1’37” sul connazionale. Van Aert ha tagliato il traguardo con il quinto posto, incredulo per la differenza di tempo tra lui e il resto del podio, con Filippo Ganna argento e il britannico Tarling bronzo.
«Questa è la differenza tra una giornata normale e una giornata fantastica. Sono deluso dal risultato – ha detto Van Aert dopo il traguardo -. Quando sono arrivato sono rimasto davvero sorpreso di essere solo quinto. Sono finito troppo lontano da Evenepoel e Ganna, ma quando guardo i miei numeri, sono soddisfatto. I miei valori erano buoni, erano quelli che ho sempre avuto».
Van Aert non ha sbagliato nulla nella sua gara, ma Remco Evenepoel e Filippo Ganna hanno corso ad una velocità incredibile e nessun altro corridore è stato capace di avvicinarsi ai lori tempi.
«Mi sentivo bene, avevo davvero la sensazione di correre bene. La comunicazione radio non era molto buona e non ricevevo quasi nessuna informazione. Col senno di poi forse avrei dovuto iniziare la gara più velocemente, ma questa è una cosa che non puoi sapere in anticipo. Non posso dire di essere andato piano, ma semplicemente che gli altri sono stati più veloci».
Domenica scorsa Van Aert ha corso nella prova in linea, dove ha conquistato la medaglia d’argento alle spalle di Mathieu van der Poel. Il fiammingo ha dovuto utilizzare molte energie e forse, il suo quinto posto, potrebbe essere la conseguenza della stanchezza accumulata nella prova in linea.
«Rispetto alla gara di domenica, oggi mi sentivo pronto e avevo buone sensazioni durante la cronometro. Remco ha fatto un ottimo lavoro. È stato particolarmente impressionante quello che ha fatto considerando il suo peso, perché il percorso presentava molti rettilinei. Il suo soprannome è proiettile aerodinamico e penso che oggi sia stato all’altezza di questo soprannome».
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