Premesso che nel ciclismo attuale i ritmi forsennati e dunque le cadute sono sempre più all'ordine del giorno, la nostra esperienza del Giro di Polonia, unita alla consapevolezza di accaduti (pure drammatici) passati, ci porta quasi a ribattezzarlo "il giro delle cadute". Il culmine di questa edizione l'abbiamo vissuto oggi nella quinta tappa, quella clou, negli ultimi tre chilometri di Bielsko Biala. Nella volata a 300 metri dall'arrivo, il patatrac che vi abbiamo descritto in cronaca, dove hanno avuto la peggio Van Wilder (escoriazioni), Vendrame (contusioni) e Garofoli (attendiamo esito radiografia al polso sinistro, è uscito dall'ospedale alle 21). Galeotto è stato l'urto da parte di un uomo del treno Groupama, e vai con la rumba sul lato sinistro della strada.
L'incidente più singolare (e non parliamo del tamponamento automobilistico della seconda tappa) è avvenuto poco prima del cartello dei -2km. Una moto della tv, vedendo arrivare il gruppo a tutta birra, ha accelerato in una rotonda sterzando a destra sul pavè ed è scivolata a 80 km/h addosso a quattro persone: una famiglia con due bambini. Tutti in ospedale, tutti fuori pericolo (per quanto uno dei due bimbi rimarrà sotto osservazione per la nottata).
E qui s'inserisce Matej Mohoric. Secondo al traguardo, staccato di qualche metro dal vincitore Marijn Van den Berg, ha mantenuto la maglia gialla. Nelle interviste post-gara sembrava più "rigido" del solito, in un primo momento si poteva pensare fosse disappunto per aver accumulato solo 12 secondi di vantaggio su Almeida alla vigilia della crono decisiva di Katowice. Ma ben presto è risultato chiaro il motivo del suo mood: «Ho visto la scena coi miei occhi, mi si è bloccato il respiro. Io e tanti colleghi avremmo voluto mettere il piede a terra ma eravamo vicini al traguardo, tante squadre continuavano a spingere e io sono andato avanti per professionalità, per la classifica da difendere, per la squadra. Ho affrontato però le fasi decisive della tappa, compresa la volata, pensando ancora a ciò che avevo visto. Spero solo che sia le due persone sulla moto (pilota e operatore) che le quattro colpite stiano bene.»
Della genuinità della dichiarazione è difficile dubitare, conoscendo il personaggio, ma a fugare i dubbi anche delle più diffidenti malelingue, possiamo testimoniare di una telefonata, due ore dopo, dell'ufficio stampa di Mohoric all'ufficio stampa della corsa: Matej voleva assolutamente avere aggiornamenti sulle condizioni delle sei persone appena possibile. Tu chiamala, se vuoi, sensibilità.
PS: Specifichiamo che altri corridori si sono interessati e hanno chiesto informazioni
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