Kasper ASGREEN. 10 e lode. I danesi dominano sulla scena del Tour e lo fanno anche oggi. Un danese prende a va: è il 28enne della Soudal Quick-Step, che trova la fuga con Victor Campenaerts (Lotto Dsnty) e Jonas Abrahamsen (Uno-X Pro Cycling Team). Un tris d’assi, per provare a far saltare il banco e lo fa saltare. In verità calano il poker, visto che a sessantaquattro chilometri dal traguardo entra anche Pascal Eenkhoorn, compagno di Campenaerts: è la mossa vincente della Lotto Dsnty e della fuga di giornata, che arriva in porto. Festeggia Asgreen, uno che sa come si fa, uno capace di vincere un Fiandre, perché qui le fughe sono animate da questa gente qua. Regala a sé stesso e a Lefevere un successo che da senso a tutto e a tutti. Più di un senso lo dà anche Alaphilippe (voto 8), che in gruppo fa il guastafeste come pochi e contribuisce alla causa. C'è del marcio in Danimarca? Di sicuro ci sono corridori buoni.
Pascal EENKHOORN. 10. Il 26enne olandese esce da solo ad una sessantina di chilometri dal traguardo, quando il vantaggio è appena sopra i venti secondi. Una grande azione di Pascal, una bellissima idea della Lotto, che va a dare forza ad una fuga che alla fine arriva. Peccato solo che, dopo tanto lavoro, vincano i “cugini” della Soudal, ma a loro vanno solo applausi.
Jonas ABRAHAMSEN. 10. Il 27enne norvegese della bravissima Uno-X Pro Cycling Team si porta a casa un podio che vale tanto, in una tappa corsa a 45 orari, con un agonismo che conferma una volta di più che questa è la corsa più bella e spettacolare del mondo.
Victor CAMPENAERTS. 10. Favoloso fino alla fine, quando da ex primatista dell’ora regala l’ultimo minuto per rintuzzare di quel tanto che basta il ritorno del gruppo (non è un caso che sia il combattivo di giornata!). Fa un numero, che vale il ringraziamento di tutti i fuggitivi. Bello, bellissimo vedere questi quattro ragazzi, vittorioso e sconfitti, abbracciarsi e festeggiarsi: sarà retorico, ma oggi hanno vinto tutti e quattro.
Jasper PHILIPSEN. 5. A lui andrebbe chiaramente un 8, perché anche oggi tra i velocisti è il più forte di tutti, ma calcolano tutti male i tempi. Si fanno uccellare da quei quattro TGV. Perde l’occasione, perde.
Matteo TRENTIN. 7. Dopo essersi spolmonato per la causa e aver anche medicato le ferite in seguito ad una caduta dei giorni scorsi, si butta nella volata e porta a casa un buon 8° posto.
Luca MOZZATO. 7. Ormai lui c’è sempre: tutto solo, là in mezzo, a fare la sua bella figura.
Tadej POGACAR. 8. Ci si interroga sui perché e i percome. Per quanto mi riguarda, ribadisco che è stato già un miracolo averlo qui e ha del miracoloso il podio che Taddeo sta ottenendo. Non dimentichiamolo mai: quaranta giorni senza bicicletta, una preparazione fatta sui rulli e a salire e scendere le scale su e giù nella sua residenza di Montecarlo, mentre il suo rivale Vingegaard era in altura a Sierra Nevada prima di correre il Delfinato e vincerlo con due tappe a corredo. Una marcia di avvicinamento ben diversa, che non tende a sminuire quanto di fantastico ha fatto vedere il danese, ma non è il caso di esagerare con Taddeo, che è e resta un magnifico fuoriclasse.
Wout VAN AERT. 2. È in arrivo il secondo figlio e, come da programmi, decide di staccare il numero e tornare a casa. C’è da stare vicino a Sarah, la moglie. C’è da stare vicino al piccolo George di due anni. C’è anche da tirare il fiato, dopo un Tour dispendioso, generoso e tutt’altro che risparmioso: per il mondiale. A proposito: come mi piacerebbe vedere questo corridore nelle mani di Giancarlo Ferretti. Non me ne vogliano gli amici di una vita come Davide Boifava e Gian Luigi Stanga, anch’essi grandi condottieri degli Anni Ottanta/Novanta/Duemila. Uomini che hanno costruito le loro fortune soprattutto nei Grandi Giri, mentre “Ferron” era una sentenza nelle corse di un giorno. Bene, quanto avrebbe potuto vincere di più l’asso belga con uno come lui? Non avremo mai una risposta, anche se io un’opinione in merito ce l’ho e forse anche voi…
Pello BILBAO. 8. Sferra una manata (lo sposta) sul Col de la Loze ad un tifoso e il basco rimedia dalla giuria un’ammonizione ufficiale. È chiaro che non è bello reagire, ma non è nemmeno bello rischiare l’osso del collo per un idiota.
Thomas VOECKLER. 18. Ha saltato la tappa di oggi, la numero 18 per aver ostacolato Vingegaard e Keldermann a pochi metri dallo scollinamento del Col de la Loze. In verità la moto era per terra, e i due corridori sono stati chiaramente rallentati, per questo il CT dei francesi, qui impegnato per la Televisione francese, è stato squalificato come il suo motociclista: per entrambi un’ammenda di 500 franchi svizzeri.