La tappa numero 13 si annuncia come lo scenario perfetto per una nuova puntata per la lotta alla maglia gialla e quasi certamente assisteremo ad un nuovo confronto tra Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard. Lo sloveno conosce bene la salita del Grand Colombier sulla quale nel 2020 è riuscito a battere allo sprint un corridore esperto come Primoz Roglic.
ll Grand Colombier con i suoi 1534 metri, è stato inserito nel percorso del Tour per la prima volta nel 2012. Era quello l’anno della vittoria di Bradley Wiggins con il magnifico successo di Chris Froome a la Planche des Belles Filles. Nella decima frazione, con partenza da Macon e arrivo a Bellagarde sur Valserine, si scalò per la prima volta il Col du Grand Colombier e la vittoria andò al francese Thomas Voeckler, mentre Wiggins vestiva la maglia gialla. Per quattro volte questa montagna che fa parte del Massiccio dello Jura, ha messo in difficoltà i corridori che volevano vincere il Tour de France e ogni volta è stata giudice silenzioso, assegnando la vittoria solo alla fine di una guerra cruenta. Nel 2016 per la quindicesima tappa la vittoria è andata al colombiano Jarlinson Pantano, con Froome in maglia gialla. C’è stato poi il passaggio nel 2017 con la tappa che arrivava a Chambery e mentre Froome era sempre in maglia gialla la vittoria di tappa è andata a Rigoberto Uran. L’ultima volta è stata nel 2020 e in quell’anno, caratterizzato dalla lotta continua tra Pogacar e Roglic, il Grand Colombier, come vedremo quest’anno, segnava l’arrivo di tappa. Ci sono quattro versanti per salire su questa montagna e questa volta si affronterà la salita da Culoz.
Tra i corridori che oggi sarebbero andati a caccia della vittoria avrebbe potuto esserci Maxime Bouet, che a fine anno saluterà il mondo del ciclismo. Purtroppo però la sua Arkéa-Samsic non lo ha inserito nella squadra per il Tour de France. Bouet è originario di Belley, ai piedi della salita del Grand Colombier e per lui questa è una montagna speciale, non solo perché è cresciuto allenandosi su queste salite, ma perché le ceneri di sua madre, morta nel 2010, sono state sparse in cima al Grand Colombier.
Questa montagna diventata ormai un simbolo della Grande Boucle, è stata affrontata anche nel Tour de L’Avenir e nel 2021 a vincere sul Col du Grand Colombier è stato il norvegese Tobias Halland Johannessen, che in quella settima tappa conquistò la tappa e vestì la maglia gialla. Il norvegese che in questo Tour corre con la maglia della Uno X, potrebbe essere la grande sorpresa per una vittoria oggi. Il ragazzo di Drøbak conosce bene questa salita ed ha ottime doti di scalatore, infatti nella classifica per la maglia a pois attualmente è al secondo posto alle spalle di Powless.
Vincere non sarà facile e il Col du Colombier, posto alla fine della tappa come unica salita di giornata, potrebbe ispirare i cacciatori di tappa e per questo, potremmo assistere ad una vittoria arrivata con una fuga da lontano o ad un assalto ad opera degli uomini di classifica.
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