Mattias Skjelmose ce l’ha fatta, il ventiduenne danese in forza al team Trek Segafredo è riuscito a portarsi a casa la vittoria al Tour de Suisse. È stata un’edizione indubbiamente unica nel suo genere, difficile e combattuta sulle montagne, ma profondamente segnata dalla scomparsa di Gino Mader in seguito alla caduta nella quinta frazione con l’arrivo a la Punte. Mattias non sapeva proprio cosa aspettarsi dalla corsa tappe elvetica, puntava ad una buona posizione nella generale anche in vista del tour, poi però è arrivata la vittoria nel terzo giorno di gara, ha difeso la maglia gialla con le unghie e con i denti anche in ricordo di Gino che in qualche modo è sempre stato al fianco del gruppo.
«Queste tappe del Tour de Suisse sono state delle montagne russe di emozioni - ha spiegato Mattias - è difficile essere felice, sì ho vinto, ma il mio pensiero va immediatamente a Gino. Non lo conoscevo così bene, ma la sua morte ha colpito tutto il gruppo, siamo andati avanti semplicemente perché la sua famiglia ci ha spinto a farlo, volevano che pedalassimo in suo onore. Venerdì il clima era surreale, ancora di più ieri alla partenza quando molti atleti si sono ritirati, eravamo tristi, non avevamo la forza di parlare né tanto meno di fare la gara, abbiamo dovuto andare avanti provando, almeno durante la corsa, a mettere le emozioni da parte. Ieri credevo seriamente di perdere la maglia gialla, il piano era quello di andare regolare e di fare il mio meglio e sinceramente mi sono stupito di quello che ho fatto. Sono certo che durante la cronometro Gino sia stato con me e che mi abbia dato la spinta per non mollare. La vittoria nella classifica finale la dedico a lui, in questi ultimi giorni abbiamo corso tutti per lui».
Si tratta del primo grande successo nella carriera del giovane danese che al Tour de Suisse ha capito che può arrivare lontano. Passato professionista nella Trek- Segafredo nel 2020 sta imparando tanto anche grazie all’aiuto di Mads Pedersen suo grande punto di riferimento. «Penso di avere imparato tanto da quando sono passato professionista, inizialmente ero un po’ spaesato, ma poi ho trovato in Mads Pedersen un importante punto di riferimento. È grazie a lui che ho imparato a gestire la pressione, ma soprattutto ad essere un leader, a lavorare con la squadra» ha spiegato Mattias che la settimana prossima affronterà i campionati nazionali e poi sarà al Tour de France puntando a fare una buona classifica generale. «La grand Boucle è il mio grande appuntamento stagionale, ma prima ho i campionati nazionali che saranno un importante banco di prova. L’obiettivo è fare bene nella prova contro il tempo, oggi ho avuto un ottimo riscontro e penso di aver raggiunto una buona forma. Il Tour de France sarà una bella sfida perché è la mia prima partecipazione e non so come potrò reagire. Parto con l’idea di fare bene nella classifica generale, ma in realtà cercherò di scoprirmi giorno dopo giorno anche con il prezioso aiuto della squadra. Nel caso dovessi uscire subito fuori classifica punterò alla vittoria di tappa, ho visto che nell’ultima settimana ci sono molte salite che possono fare al caso mia. La squadra sarà metà per Pedersen e metà per me».