Se l'è goduta tutta fino all'arrivo, ha chiamato la ola della folla, ha invocato l'urlo per il trionfo, ha fatto chiaramente il gesto "1 e 2" con le dita prima di tagliare il traguardo. E nel box in attesa della premiazione Remco Evenepoel ha regalato le sue prime impressioni: «Sapevo che potevo attaccare sulla Redout, ma quando sono partito mi è slittata la ruota su una pennellata di vernice, e ho dovuto attendere ancora qualche centinaio di metri, ma sapevo che la côte inserita dopo la Redoute poteva essere un altro trampolini di lancio e così è stato. Vincere con questa maglia addosso è davvero speciale: l'anno scorso ho avuto molto tempo per godermi il successo nella Liegi, stavolta invece no, da domani torno in Spagna per rifinire la preparazione in vista del Giro d'Italia. Ma almeno stasera festeggio con la squadra: avevo promesso loro che stasera ci saremmo concessi le patatine fritte...».
E ancora: «Pogacar? Non ho visto la caduta, ho solo sentito il rumore delle bici sull'asfalto, poi mi hanno detto che è stato costretto al ritiro. So che ha riportato una frattura ma che non dovrebbe essere troppo grave, gli auguro di tornare la più presto».
E poi in conferenza stampa il campione del mondo ha aggiunto: «Quando vinci una Classica Monumento è sempre emozionante, ma La Liegi ha per me qualcosa in più . Quando la vinci per la prima volta, è sempre una sorpresa. Quest'anno, invece, era un obiettivo».
Remco ha seguito il suo piano e come aveva detto alla vigilia della Doyenne, ha attaccato sorprendendo i suoi avversari, tagliando il traguardo da solo. «Abbiamo controllato la gara fin dall'inizio, prima con UAE, poi da soli perché Tadej è caduto. Il lavoro svolto dai miei compagni di squadra è stato enorme, devo ringraziarli e la vittoria di oggi è anche merito loro. È motivo di grande orgoglio per me aver vinto con questa maglia di campione del mondo e adesso avrò questa bellissima foto ricordo da mettere nella mia stanza».
Remco è entrato nell’Olimpo del ciclismo e come avevano fatto Merckx e poi Argentin, adesso anche lui ha conquistato la Liegi con la maglia iridata. La strada verso Liegi era bagnata e il gruppo ha pedalato per oltre due ore sotto la pioggia. Remco voleva attaccare sulla Redoute, ma quando ha accelerato la ruota ha perso aderenza, così il fiammingo ha dovuto attendere per attaccare e lasciarsi alle spalle tutti gli avversari. Ha così sferrato il suo attacco sulla Cornémont, una salita nuova in questa Liegi.
«Il mio piano era di attaccare sulla Redoute e comunque avevamo immaginato un altro attacco sulla salita successiva. Quando ho visto che erano rimasti quattro o cinque corridori, ho capito che era il momento di attaccare».
Anche lo scorso anno Evenepoel aveva vinto in solitaria, ma quest’anno per lui è stato diverso. In corsa questa volta aveva sulla schiena il numero uno e la maglia arcobaleno, per lui è stata un valore aggiunto. «È stato come nella vittoria dello scorso anno, ma questa volta è stato più difficile, anche se il nuovo percorso si addice di più a me. Questo mi ha permesso di allargare il mio vantaggio molto più veloce sui miei avversari, il gap è salito oltre un minuto e dopo un po' ha raggiunto anche un minuto e mezzo. Questo sarebbe stato impossibile con il percorso dello scorso anno».
Remco è arrivato a Liegi dopo un periodo trascorso in altura in Spagna e già domani rientrerà in Spagna per completare la preparazione in vista del Giro d’Italia.
«Sono arrivato molto carico e ho capito che questo tipo di preparazione da i suoi risultati. In altura non è stata una vacanza, ho fatto sei ore al giorno di allenamento e qualche volta anche sette, ma non avevo lo stress di stare in gruppo, di lottare per stare davanti nelle gare nervose. I sacrifici sono stati ripagati. Posso dire che andrò al Giro con molta fiducia».
Remco è tornato ancora una volta sulla caduta di Tadej Pogacar, sottolineando le straordinarie qualità dell’avversario. «Oggi puntavamo alla vittoria e se Tadej non fosse caduto sarebbe stato ancora in gioco oggi e ci tengo a sottolineare quanto sia straordinario quello che ha fatto fino ad ora, perché è stato al vertice in tutte le Classiche a partire dalla Milano-Sanremo e ha firmato una incredibile stagione».
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