Nella prima tappa del Tour of The Alps ieri ha chiuso 7°, oggi si è migliorato tagliando il traguardo 5°. Lorenzo Fortunato è l'azzurro più pimpante al Tour of the Alps e domani si presenterà al via della tappa regina 7° a 32” dal leader Tao Geoghegan Hart.
«Sono rimasto un po' chiuso nel finale per colpa della caduta di Felix Gall ma sono contento della mia prestazione. Mi sento bene, la condizione è buona e sono fiducioso per i prossimi giorni» ha raccontato a tuttobiciweb nella Ritten Arena.
Il 26enne bolognese è tiratissimo (è già sul peso forma di 55 kg, ndr) e vuole farlo vedere al TotA, perfetto antipasto del Giro d'Italia. «L'anno scorso sono stato rallentato da alcune cadute, ma in generale andavo più forte di quando ho vinto sullo Zoncolan. So che il lavoro paga sempre, rispetto alla stagione scorsa in cui non ho raccolto successi mi serve solo più fortuna e dovrò essere bravo a sfruttare le dinamiche di corsa. Da Andalusia e Tirreno ho tratto buone indicazioni, qui e al Giro cerco il risultato pieno che mi manca da maggio 2021» aveva confidato al via di questa mattina il corridore che risiede a San Marino.
«Ormai siamo in parecchi a vivere lì, i compagni di allenamento non mancano e a Capodanno ci siamo ritrovati a festeggiare tra colleghi. Simone Consonni ci ha ospitato a casa sua, saremo stati una ventina di persone, ognuno ha portato qualcosa. Il più bravo in cucina? Tra noi sicuramente Simone Velasco, io e la mia fidanzata Veronica non abbiamo avuto tempo di preparare nulla ma abbiamo contribuito all'acquisto del tartufo comprato da Giovanni Carboni, buonissimo» continua Lorenzo, che potrebbe partecipare alla Vuelta Asturias di fine mese prima della corsa rosa.
Rispetto alle passate stagioni ha modificato la sua preparazione, dividendo in due il periodo in altura al Teide. «Di solito svolgevo solo un ritiro in quota prima della corsa rosa, questa volta ho diviso il lavoro in due blocchi distinti. Voglio fare bene in Trentino e sono fiducioso per il Giro. In programma ci sono le montagne che mi piacciono dalla seconda settimana in poi. Conosco la tappa di Bergamo e quella delle Tre Cime di Lavaredo» aggiunge Lorenzo, che quest'anno ha già incontrato i “cannibali” del ciclismo moderno.
«Alla Vuelta Andalusia Tadej Pogacar ha vinto tutto quello che si poteva, al Gran Camino Jonas Vingegaard non ci ha lasciato che le briciole e altrettanto ha fatto Roglic alla Tirreno-Adriatico. Quando in gara devi confrontarti con campioni di questo calibro non puoi far altro che inventarti qualcosa. Il metro di paragone è quanto vicino a loro riesco ad arrivare. Non lo trovo frustrante ma stimolante: ovviamente vincere diventa ancora più difficile, ma quando ci riesci la vittoria vale di più».