Shirin Van Anrooij ha solo ventun anni, ma ha già dimostrato di essere un talento puro. Campionessa del mondo di ciclocross tra le junior e nel 2021 tra le under 23, campionessa europea in linea e a crono in carica nella stessa categoria, l’olandese della Trek Segafredo è l’astro nascente del movimento ciclistico dei Paesi Bassi e anno dopo anno conferma quello che aveva già fatto vedere da giovanissima. Eccelle su ogni terreno interscambiando le sue qualità tra strada e ciclocross senza nemmeno troppa fatica e dimostrando che la multidisciplinarietà è una di quelle risorse che vanno coltivate con cura. Ieri a Cittiglio ha messo a segno la sua prima vittoria tra le elite con un’impresa da vera campionessa: un’azione solitaria negli ultimi 25 km che ha messo letteralmente in ginocchio in gruppo.
«Devo ammetterlo non ci credo... - ha detto Shirin a tuttobiciweb -: sapevo di avere una buonissima forma, mi sono allenata bene e senza intoppi, il problema è che dopo la lunga stagione del ciclocross ho ripreso con la strada soltanto mercoledì scorso in Belgio. Venivo qui in cerca di conferme, volevo capire a che punto ero con la mia preparazione e se potevo reggere il confronto con le altre ragazze che avevano già molte corse nelle gambe. Certo, speravo in un buon risultato, ma non mi sarei mai aspettata di vincere addirittura la mia prima corsa tra le elite in questo modo!»
Alla vigilia della corsa Lorena Wiebes era la sorvegliata speciale e il team Trek Segafredo si presentava al via senza Elisa Longo Borghini, ancora in recupero dopo il covid, e altri infortuni che hanno praticamente decimato la squadra. I piani erano quelli di movimentare la corsa e giocarsela in volata con Elisa Balsamo, ma la formazione americana ha tenuto una condotta praticamente perfetta tanto da salire sul podio sul primo e il secondo gradino. Tutto si è deciso nel penultimo giro quando, durante la discesa, la giovane olandese ha tentato un attacco solitario: «durante la terza scesa a Casale il gruppo era frazionato, davanti Gaia Realini ha fatto un lavoro incredibile perché ha scremato tutto il plotone. Elisa Balsamo mi ha detto di provare a movimentare la corsa e così ho provato a seguire Kasia Newiadoma, al gpm mi ha battuto, ma in quel momento ho capito che avevo ancora tante energie. Mi sono letteralmente buttata nella discesa e ho cercato di sfruttare la mia esperienza nel ciclocross per guadagnare una decina di secondi di vantaggio, da quel momento non mi sono più girata indietro perché sapevo che il gruppo avrebbe impiegato un attimo per riprendermi. Per la mia squadra era la situazione perfetta: essendo io davanti non dovevano tirare, ma dietro avevamo comunque la carta Balsamo per la volata. Credevo mi avrebbero ripreso, ma ero carica di adrenalina e mi sentivo bene, quando alla radio mi hanno detto che in gruppo erano una quindicina e che Lorena Wiebes si era staccata ho iniziato a crederci. È stato tutto pazzesco, la mia squadra è stata pazzesca» ha specificato Shirin specificando l’importanza della squadra e della fiducia che nutre per ogni sua compagna e della loro giornata perfetta».
La vittoria del Trofeo Binda ha tutta l’aria di essere la prima perla di una carriera che promette di essere ricca di soddisfazioni. Nel ciclocross Shirin è già una campionessa e ora su strada c’è la conferma che dovrà essere una sorvegliata speciale. E’ già in partenza per il Belgio dove l’attendono le prossime gare e, vista la sua forma, ci sarà veramente da divertirsi.
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