Dalla Milano da bere a quella da digerire. Dalla Milano “col coeur in man” a quella con le valige pronte. Per andar via, per togliere il disturbo, per farsi largo tra le piste ciclabili anguste e assassine. Da una parte Beppe Sala, il sindaco ciclista che pedala per davvero, tutte le mattine con passione e impegno e, dall’altra, sempre lui, il sindaco pedalatore, il quale però molto probabilmente giù di sella pensa alla poltrona.
Forse perché un conto è la bicicletta e un altro è il ciclismo. Forse perché un conto e pedalare sui navigli alle sei di mattina e un altro è bloccare una parte delle strade meneghine fin dalle prime ore dell’alba. Forse perché ci sono tanti forse, ma Rcs Sport ha bisogno di certezze e soprattutto di risposte.
Chi li ama, li insegue. Abbiategrasso scalza Milano, come ha fatto Roma, che a maggio ospiterà l’arrivo della “corsa rosa”. Si chiamerà sempre Milano-Sanremo, perché ormai è un brand riconosciuto nel mondo, soprattutto è nei cuori dei tanti appassionati, ma partirà da Abbiategrasso, che è felice di poter accogliere il via della classicissima di primavera, la corsa più lunga del mondo con i suoi 294 km di sviluppo, che quest’anno taglierà il traguardo delle 114 edizioni.
Molti grideranno allo scandalo, ma non c’è nulla di cui stranirsi. Anche la Parigi-Roubaix, tanto per citare un’altra “classica monumento”, dal 1966 al 1976 è partita da Chantilly e dal 1977 parte da Compiègne, a circa 60 km a nord-est dal centro della ville-lumiere.
Per il Giro e per qualsiasi tipo di corsa ciclistica Milano è invece diventata off-limits. Non solo non elargisce quattrini, ma chiede soldi per l’occupazione del suolo pubblico e gli straordinari per i vigili urbani. Abbiategrasso, per esempio, offre i servizi e investe nella Classicissima per far parlare di sé. Per essere per un giorno al centro del mondo: e lo sarà.
Abbiategrasso era già corsa in aiuto del Giro nel 2020, quando la “corsa rosa” si era trovata alle prese con lo sciopero dei corridori per avversità atmosferiche estreme (si doveva partire da Morbegno, si partì da Abbiategrasso, verso Asti, ndr). La corsa ripartì appunto dalla cittadina abbiatense che due anni fa ospitò anche una partenza di tappa (Abbiategrasso-Alpe di Mera, ndr).
Milano città della moda, ma non di modi. Città operosa e aperta, oggi è città degli ostacoli, con limiti e limitazioni, mobilità sostenibile e immobilità insopportabile. Londra ha fatto della bicicletta l’alternativa alle auto e per farlo ha promosso il ciclismo, con una Grand Depart del Tour e la creazione della squadra più importante del mondo (ieri la Sky, oggi la Ineos, ndr).
Milano disegna con il pennarello chilometri di ciclabili. Da sempre segna la strada, per visione e capacità di anticipare i cambiamenti. Non per niente da sempre è la capitale morale, anche se la morale è un’altra: vuole la promozione della bicicletta, ma i ciclisti se ne vanno.
da Il Giornale del 3 febbraio 2023