Lui, grande e grosso. Lei, piccola e corta, ma da giovane alta e bellissima. Lui, l’incrocio – lo sosteneva il suo degno compare Ettore Milano – fra un orso e un cinghiale. Lei, l’incrocio fra un passerotto e un pettirosso, ma da giovane fra un’attrice del cinema e una studentessa universitaria. Lui, così, a occhio, uscito da un libro di favole nella parte del lupo cattivo, e invece entrato nei libri di storia nel ruolo del più bravo gregario di Fausto Coppi. Lei, così, a occhio, uscita da un libro di favole nella parte della nonnina, ma da giovane in quella di una principessa, e invece nel cast di storie di vita e ciclismo. Lui, Sandrino Carrea. Lei, Edda Carrea, la sorella di Sandrino. Nella foto è ritratta – una giovane candida principessa – fra Ettore (alla sua destra) e Sandrino.
E’ morta Edda Carrea. Si chiamava Ida, ma per tutti era soltanto Edda. Aveva 95 anni. L’età l’aveva piegata ma non spezzata. I dolori l’avevano segnata ma non sconfitta. Era sopravvissuta alla morte del marito, del fratello, della cognata. E se l’udito l’aveva un po’ abbandonata, gli occhi, la testa e il cuore continuavano a scrutare, elaborare e rintoccare. Edda era testimone di un’epoca favolosa, quella di Biagio Cavanna e della sua Siof, quella di Fausto e della sua Bianchi, quella di Ettore e Sandrino, ma anche di Serse (Coppi) e Pierino (Zanelli), di Franco (Giacchero) e Secondo (Barisone), per dire solo alcuni di quelli che anche lei chiamava soltanto per nome, come si fa con i propri familiari. Perché i loro erano volti familiari, perché le loro erano storie familiari, perché da quelle parti e in quel tempo (Novi Ligure, Ovada, Tortona, Cassano Spinola, Castellania, Pozzolo Formigaro) si viveva di corse e corridori, di Giri e girini, di racconti senza sconti, di avventure ma anche di sventure affrontate sempre con dignità, superate sempre con onestà, ricordate sempre con semplicità.
Edda si è spenta come una candela, nel suo letto, addormentandosi, stavolta senza più svegliarsi. Il funerale si terrà domani, venerdì 16 dicembre, alle 10.30, nella chiesa parrocchiale di Villalvernia (Alessandria).
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