Nino Schurter scrive un’altra splendida pagina della sua storia incredibile di re del cross country e a 36 anni conquista il decimo titolo mondiale della sua carriera.
Lo svizzero è partito subito forte cercando di mettere in difficoltà il suo grande rivale, Tom Pidcock, che è partito dalla 55a posizione e quindi al primo rilevamento pagava già un distacco di una trentina di secondi, intruppato fra le seconde linee.
Il campione olimpico britannico ha poi recuperato riportandosi su Schurter, sullo spagnolo Valero e sull’azzurro Luca Braidot che nel frattempo si erano avvantaggiati.
Pidcock ha provato anche ad attaccare, ma nella seconda parte di gara ha pagato evidentemente la fatica e negli tultimi giri si è letteralmente “impiantato” sempre nello stesso passaggio, sintomo di lucidità scarsa. Nel frattempo davanti Schurter ha staccato prima Braidot e quindi Valero per andare a conquistare il suo decimo mondiale.
Soddisfatto per il bronzo conquistato il friulano Luca Braidot: «Sono sempre stato con i primi e ho dato il massimo che avevo nelle gambe. Poi, nell’ultimo giro, non ne avevo per tenere il ritmo dei primi, ho provato a rimanere li vicino, sperando che si guardassero un po’, ma niente. Ad ogni modo mi tengo stretto il terzo posto: sono felice perché si tratta della prima medaglia a questi livelli. Mi resta un pizzico di amaro in bocca perché penso che fosse una buona occasione, comunque più di così non potevo davvero fare».
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