Sam BENNETT. 10 e lode. Provaci ancora Sam e ci ha provato. Ci ha provato e ha vinto. Bene, molto bene, per la quarta volta al Giro di Spagna. Vittoria numero 58 in carriera, per questo ragazzo irlandese che regala una bella gemma alla sua Bora Hansgrohe, ma soprattutto a se stesso.
Mads PEDERSEN. 7. L’ex iridato della Trek-Segafredo fa suo il traguardo volante, sintomo che la maglia verde potrebbe essere davvero un suo obiettivo in questa Vuelta. Ma il 26enne danese ha voglia anche di vincere e non ci va lontano. Forse parte solo un po’ lungo.
Tim MERLIER. 5,5. È messo bene, ma la sua volata è poco cattiva, poco convinta, sembra che abbia un limitatore di velocità. Sembra.
Mike TEUNISSEN. 8. Il 29enne corridore olandese subentra in vetta al compagno di squadra Gesink: perché succede? Per una questione di piazzamenti e secondi persi. Oggi Mike arriva 4°, mentre il 36enne connazionale forse resta coinvolto nel finale in una caduta o forse molto più semplicemente si adopera per la causa di squadra e poi si lascia sfilare, transitando sul traguardo con 43” di ritardo - che poi gli saranno abbonati - godendosi lo spettacolo. Che dire? In ogni caso un Robert Gesink da applausi a scena aperta: voto 10.
Pascal ACKERMANN. 5,5. Il 28enne velocista tedesco si butta nella mischia ed è anche posizionato bene, dietro ai Trek Segafredo, ma poi resta lì, mentre Pedersen si lancia in volata.
tamar EINHORN. 6. Il 24enne israeliano è il velocista designato del team Israel. La formazione israeliana dovrebbe essere a disposizione di questo ragazzo che l'anno scorso vincendo una tappa al Giro di Slovacchia è stato il primo israeliano nella storia del ciclismo a imporsi in una corsa professionistica europea. Oggi ci prova subito e porta a casa un 7° posto che fa morale, che dà indicazioni importanti.
John DEGENKOLB. 5. Non è più un ragazzino e i 33 anni, per un velocista si sentono tutti. Lui vorrebbe fare quello che ha sempre fatto, ma fatica a farlo.
Kaden GROVES. 5. Il 23enne australiano ha talento e piglio da corridore vero, ma oggi perde la bussola e la prima occasione per farsi vedere in mondovisione.
Julius VAN DEN BERG. 7. È il corridore olandese della Ef ad aggiudicarsi l’unico Gpm di giornata, l'Alto de Amerongse (2,1 km al 2,7%), che chiamarla salita è chiaramente una forzatura, ma è necessaria o perlomeno utile per assegnare la maglia a pois.
Jetse BOL. 6,5. Il 32enne corridore olandese, dopo aver subito l’onta dell’ultimo posto nella cronosquadre con la sua Burgos Bh, parte e va all’attacco con Julius van den Berg (EF Education-EasyPost), Xabier Mikel Azparren (Euskaltel-Euskadi), Thibault Guernalec (Arkéa-Smasic) e Pau Miquel (Equipo Kern Pharma). Prima fuga di questa Vuelta, con il solito schema, più da Giro che da Tour: tutti corridori di seconda fascia. Siamo tornati a casa.
Primoz ROGLIC. 10. Un gesto di classe che va diviso e condiviso con tutti i suoi compagni, con tutta la Jumbo Visma. Un omaggio più che meritato per il diversamente giovane Robert Gesink. «Per tutte le migliaia di chilometri fatte in testa al gruppo per i tuoi compagni. Per tutte le difficoltà affrontate. Per la tua infinita lealtà. Goditi questa maglia, Robert». Purtroppo Robert se la gode davvero troppo poco, ma il gesto della Jumbo resta. Eccome se resta.
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